domenica 30 novembre 2008

..:: Tropic Thunder ::..

Recentemente, cioè domenica scorsa, ho avuto modo di vedere al cinema l'ultima fatica di Ben Stiller, ovvero Tropic Thunder.
Ecco quindi una breve recensione su ciò di cui questi miei occhi sono stati testimone.

Trama: Il divo dei film d'azione, in declino, Tugg Speedman (Ben Stiller), il cinque volte premio Oscar Kirk Lazarus (Robert Downey Jr.), l'attore comico eroinomane Jeff "Fats" Portnoy (Jack Black), il rapper Alpa Chino (Brandon T. Jackson) e l'attore esordiente Kevin Sandusky (Jay Baruchel) sono lo sgangherato cast di un kolossal sulla guerra in Vietnam, basato su Tropic Thunder, le memorie del veterano di guerra John "Quadrifoglio" Tayback (Nick Nolte), che ha perso entrambe le mani in combattimento. Le riprese non vanno come dovrebbero, dopo aver perso oltre 4 milioni di dollari per una imponente esplosione non ripresa dalle telecamere ed essere in ritardo sulla tabella di marcia di un mese, il regista inglese Damian Cockburn (Steve Coogan), spinto dalla pressione del produttore Les Grossman (Tom Cruise) e da John "Quadrifoglio" Tayback, decide di portare a termine le riprese del film ad ogni costo: portano quindi gli attori in piena foresta vietnamita, piazzando varie telecamere nascoste e vari ordigni esplosivi, per ottenere un maggior realismo. Gli attori, a cui è stato tolto il telefono cellulare, vengono forniti di una mappa e del copione del film: dovranno attraversare la foresta, dove alla fine di essa c'è un elicottero ad aspettarli, e girare le scene previste dalla sceneggiatura.
Tuttavia...

My personal commento: ...quello che credono essere un immenso set cinemtografico è invece la realtà. Gli attori si trovano così alla merce di guerriglieri-narcotrafficanti, con belve feroci (??) e tutte le problematiche che possono insorgere quando ci si trova sperduti in una foresta. Anche perchè non tutti se ne rendono conto, Tugg Speedman su tutti.
Scritto, diretto e interpretato da Ben Stiller, il film si propone quindi come una produzione simil-demenziale che mira a smascherare Hollywood e descrivere il mondo degli attori.
Alcune verità e le dinamiche economiche (e non) che regolamentano la vita delle star del cinema o le grandi produzioni vengono messe in luce dalla "finta finzione" in cui Ben Stiller & Co si trovano a muoversi. Ecco quindi che non ha importanza se un attore muore o cade vittima dei guerriglieri: la macchina del cinema saprà ricavarci comunque qualcosa. Ancor meglio se invece questo non accade e il film ottenuto dalle riprese effettuate permette di incassare 400 milioni di dollari e ottenere numerosi riconoscimenti e premi vari...tutto viene vissuto nell'ottica del guadagno. Anche e soprattutto la gestione dei rapporti umani: vedasi in particolar modo il ruolo di Rick Peck, l'agente di Speedman interpretato da Matthew McConaughey (al posto di Owen Wilson per via del suo tentato suicidio) che è pronto ad aiutare l'amico anche nel caso fosse diventato un omicida (cosa che non è accaduta ma frutto di un piccolo misunderstanding) e al contempo in dubbio di fronte alla possibilità di salvarlo o di ottenere un aereo privato in dono da Les Grossman.
Ma non solo, le verità che il film cerca di mettere in luce sono molte altre. Ad esempio sull'origine dei fatti e dei messaggi che le pellicole cinematografiche comunicano: le vicende narrate dal libro Tropic Thunder sono false...ma non importa a nessuno. Non ci sono eroi di guerra, non ci sono missioni realmente effettuate alla base di quanto sceneggiato. Eppure lo si tenta di far passare per vero.
Oppure le verità sugli attori stessi, sulla loro vita personale o sul modo in cui lavorano o si preparano. Vedasi Alpa Chino (Al Pacino??) che nonostante sia omosessuale per il mondo e per esigenze di mercato deve interpretare il ruolo dello sciupafemmine. Inclinazione sessuale a parte, essendo principalmente un cantante hip hop, il personaggio non può che richiamare alla mente star del calibro di Eminem o Snoop Dog. Oppure Kirk Lazarus che, nonostante i cinque premi Oscar e l'indubbia bravura, manco legge i copioni e soprattutto "esagera" nella pratica del metodo Stanislavskij perdendo un po' di se stesso ogni qualvolta interpreta un personaggio sul set, emblema delle star viziate di Hollywood che in virtù del proprio curriculum possono permettersi ogni comportamento. Anche quelli più stravaganti, come l'alterazione della colorazione della propria pelle...
Ancor peggio invece per Jeff "Fats" Portnoy, attore comico che si sente incompreso, ovvero ricordato solo per i suoi peti e di conseguenza incapace di scrollarsi di dosso l'immagine con cui il pubblico lo identifica (un po' come accade per Jim Carrey).
Emergono poi anche riflessioni su ciò che è la vita degli attori: finchè sono macchine da soldi perfettamente funzionanti, bene, altrimenti l'oblio è l'unica meta che li attende. Così come l'interpretazione di ruoli "intensi" non sempre porta ai risultati sperati: tutto sta nel modo in cui il pubblico si identifica o quanto "ritardato" sembri un attore nel proporsi come tale. In un dialogo tra Lazarus e Speedman emerge questo dato di fatto comparando i riconoscimenti ottenuti da Tom Hanks e Dustin Hoffman che, pur interpretando il ruolo di un ritardato o di un autistico, non essendosi immedesimati del tutto, sono stati ben maggiori rispetto a quelli conquistati da Sean Penn con Mi Chiamo Sam nel quale l'attore si è proposto al pubblico come un "completo ritardato". Cioè, l'invito sottinteso è quello di mantenere un certo qual grado di finzione. Sempre.
La verità fa male al cinema.
Così come le riprese "finte", in set artificiali, preparati rispetto a location vere, con illuminazione naturale, emozioni reali.
E in mezzo a tutto ciò, nonostante i vari messaggi presenti, pure le scene di azione non si fanno certamente mancare. Così come quelle demenziali, dialoghi o situazioni assurde che contribuiscono al divertimento complessivo. Su tutte, l'aggressione del panda merita assai ^_^
Per non parlare dei finti trailer ad inizio film. Già perchè comunque si propone come una produzione demenziale e in virtù di questo non possono venir meno elementi comici che possano regalare dei sorrisi agli spettatori e che risultano ancor più demenziali se proposti come citazioni di altre produzioni. Vedi allora riferimenti ad Apocalypse Now, Rambo, We were soldier, Private Ryan, Platoon...film al quale Ben Stiller non partecipò poichè scartato dal regista Oliver Stone e che, assieme ai commenti di altre star con cui l'attore era in contatto ma che a differenza di lui presereo parte alla produzione, è una delle probabili cause della realizzazione di questo Tropic Thunder che in fondo, volente o nolente, risulta comunque essere un film "di guerra" girato con tutti i crismi del caso.
In definitiva, una pellicola che a me è piaciuta e che mi ha regalato bei momenti: la consiglio a tutti voi.
Soprattutto a chi ha apprezzato "Zoolander" e un certo tipo di comicità che mescola demenzialità e dinamiche di vita reali, anche se relativi a "certi" ambienti.
Concludo qui il mio commento lasciandovi però i trailer di...

Scorcher 6 (fake trailer che introduce il film)




Satan's Alley (fake trailer che introduce il film)



Tropic Thunder

lunedì 24 novembre 2008

..:: Heroes - Personaggi (1) ::..

Ieri ho concluso la visione della seconda serie di Heroes. Beh, che dire, pensavo un po' meglio. Citando Giudizi Universali di Samuele Bersani, mi verrebbe da dire: "ci sono stati dei momenti intensi ma li ho persi già". Alcune puntate sono veramente carine, lo ammetto, così come la caratterizzazione di certi personaggi mi è piaciuta. L'intreccio pure è discreto tuttavia è tutto un po' scaduto rispetto alla prima serie in cui, a dirla tutta, un ruolo non indifferente lo giocava l'aspettativa che le visioni di Isaac Mendez avevano creato. Mi riferisco alla mancata esplosione a Kirky Plaza...

La seconda serie descrive quel che è accaduto dopo quella magnifica serata, quando tutto si è risolto per il meglio, nessun innocente è schiattato (New York era inspiegabilmente deserta) e pure il cattivo se l'è svignata....

Rispetto alla prima serie ho notato comunque una riduzione della tensione. Ok, gli sceneggiatori si sono anche messi d'impegno, ma questo non è stato sufficiente. Ecco quindi che compare lo spauracchio del virus che colpisce i nostri cari heroes privandoli dei loro poteri e capace addirittura di ucciderli...praticamente il Legacy degli X-men. Poi la comparsata del cattivone che, in qualche modo, si sta vendicando dei 12 heroes della passata generazione assieme ai quali ha fondato la compagnia e tentato di depurare il mondo. Potere di questo fantomatico Adam Monroe? Capacità di rigenerazione oltre ogni limite, un'abilità che gli consente di guarire da ogni tipo di ferita e di vivere una vita pluri-centenaria. Come se fosse immortale. Tipo En Sabah Nur, ossia Apocalisse degli X-men. Che, guarda caso, tra tutti quelli presenti nell'universo Marvel ha selezionato 12 mutanti a cui sottrrare le abilità per farli confluire su di se e ottenere un potere inimagginabile.
Tuttavia, malgrado queste lievi analogie con gli X-men marvelliani, c'è una cosa che manca alla serie di Heroes per risultare maggiormente convincente. Mancano gli umani. Già. Sembra infatti che a nessuno gliene freghi una mazza di sti poveri cristi con le super abilità e le super pare mentali. Non c'è la consapevolezza da parte della razza umana che qualcosa è in atto. E anche se ci fosse, beh, sembra quasi che non gliene potrebbe fregare niente. Al contempo, nemmeno i cattivoni paiono particolarmente interessati alla razza umana...nè dotati di opportune mutande da indossare sopra i pantaloni o mantellini dallo stile retrò...dilettanti...
Comunque sia, ho deciso di dedicarmi con un po' più di metodo alla serie e di scribacchiare in questo e negli altri post che verranno, alcune cosucce che ho notato su personaggi di Heroes.
Così, giusto per occupare spazio inutile sul blog...

Nathan Petrelli:

Cominciamo da lui, l'uomo di successo che nella prima serie a tratti appariva spietato, arrivista e nient'altro, unicamente teso a recimolare voti e a diventare un uomo politico e che al contempo lasciava trasparire intelligenza e spirito di sacrificio nell'affrontare le situazioni più disparate.

Rispetto alla prima serie comunque, il ragazzo è cresciuto. Già. Trasportare il proprio fratello che emette radiazioni a mille mila gradi celsius è un'esperienza che ti cambia la vita. Ed è proprio quel che accade: butta in vacca carriera, famiglia, lavoro, tutto...anche in seguito alla guarigione miracolosa dalle ustioni riportate. E per cosa? Per diventare il mezzo di trasporto preferito di Parkman! Vola anche tu con la Petrelli Airline!
Non è uno dei personaggi più fortunati, diciamocelo, ma chi lo è in questa serie? Almeno è uno dei pochi che ha trombato. In fondo, ha un certo qual fascino: sarà per la mandibola spropositata o per il potere che si ritrova ma risulta un personaggio simpatico. A cui ci si affeziona. E del quale rimane oscuro il modo in cui riesca a volare: è in grado di manipolare la forza di gravità? Come? Con i fagioli borlotti? E la respirazione ad alta quota come avviene? Ma soprattutto...quale potenza distruttiva possiedono i suoi piedi? Me lo domando visto che atterra in modo abbastanza indelicato.
Infine, gli ultimi dubbi: perchè il suo potere non è unico? Lo possiede infatti anche il moroso di sua figlia, Claire Bennet...
Ma soprattutto: perchè i suoi fratelli e sua figlia hanno poteri fighissimi, acquisizione abilità altrui o rigenerazione, mentre lui è solamente capace di volare??

Matt Parkman:

Assieme al precedente, con il quale da un certo punto in avanti inizia a formare coppia, pure questo personaggio è uno di quelli che maggiormente è cambiato tra la prima e la seconda serie. Ora è cazzuto, potente, spregiudicato. Oltre a leggere le menti altrui, apprende anche come manipolare gli altri agendo sul loro cervello. Un'abilità che - pensa un po' ! - manco s
apeva di possedere ma che scopre durante una lotta psichica contro il proprio padre.

Analogamente a Nathan, poi, nonostanti Parkman sfoggi un fisico meno atletico così come il suo fascino non è il medesimo che irradia l'uomo-politico-Petrelli, pure Matt ciula. Nella prima serie. Poi scopre che sua moglie è incinta (memorabile la scena in cui il nostro esclama "We'll have a baby!", con una vocino a metà tra quella di Sbirulino e quella di Pino Daniele)...di un altro...e la sua vita precipita. Anche se, ammettiamolo, con un potere come il suo, potrebbe avere qualunque donna. E non solo...potrebbe andare in banca e farsi consegnare vagonate di denaro, partecipare a qualche quiz televisivo e sbancare ecc... e invece no! Preferisce fare il poliziotto e indagare indagare indagare...anche perchè ora che suo padre è rimasto intrappolato in un incubo da lui stesso creato, il buon Matt non ha nemmeno un nemico con cui vedersela sul piano psichico. Se non Peter Petrelli...che però in caso di necessità può fulminarlo, incenerirlo con le radiaziioni, teletrasportarlo chissà dove nel tempo o nello spazio, spappolarlo con la telecinesi, prenderlo a pugni con la superforza...meglio indagare va...o al limite bazzicare nei pressi dell'abitazione di qualche gnoccolona plurimiliardaria e instillarle turpi pensieri...

Claire Bennet:

Un po' di gnocca, diciamocelo, non guasta mai. Ecco cos'hanno pensato gli sceneggiatori quando hanno deciso di inserirla nel cast. E quale potere attribuire a codesta gentile donzella nata dall'unione carnale tra un uomo volante (Nathan Petrelli) e una donna ca
pace di manipolare il fuoco (e di cui tutti sembrano essersi dimenticati)? La rigenerazione. Lo stesso potere di Adam Monroe. Tuttavia lei vive questa sua capacità in un modo tutto suo: tenta di ammazzarsi. E perchè? Così...tanto per fare...poi qualcosa in lei cambia: il rapporto d'amore e odio con il proprio padre adottivo (mister Noah Bennet) sono il motore delle azioni che essa compie. E che la confondono...E' un personaggio forte e fragile comunque, in cui ci si immedesima facilmente, soprattutto per via della giovane età. A differenza dei precedenti due, lei non ciula. Tentano di violentarla, questo sì, ma non è la stessa cosa.

Tentano pure di ucciderla, se è per questo. Tuttavia, nella prima serie, Hiro Nakamura (del futuro) avverte Peter Petrelli di salvarla: lei è la chiave di tutto. Garantendo la sua incolumità il futuro in cui egli vive sarà diverso. E poco importa se l'avviso viene dato solamente ad una persona o se Sylar tra una serie e l'altra si dimentica di averla già incontrata: lei rimane la chiave.
Beh, mica potevano scegliere la vecchia cicciona con il potere del super udito no? Meglio puntare tutto su una giovane adolescente che si fa rubare l'auto che guidava senza aver mai preso la patente...
Infine, una curiosità su codesta donna: come fa con le sue cose? Con l'imene e la gravidanza? Me lo chiedo perchè, in fondo, avendo il dono della rigenerazione potrebbe vivere in malo modo il proprio sviluppo...

Ted Sprague:

Ok, ok, lo ammetto...non c'è nella seconda serie. Tuttavia mi va di citarlo perchè secondo me personaggi come codesto omino qui sarebbero fondamentali. Al di là della sua idiozia nel padroneggia
re le capacità che possiede (della serie ha causato la morte della propria moglie a causa delle radiazioni che emette ma vabbè....ha raso al suolo la casa di Claire Bennet perchè era un po' incazzato con Noah e a causa di questo ha perso il potere ma vabbè...si fa catturare dalla polizia e rimane inerme e vabbè...si fa uccidere da Sylar e non oppone resistenza...) qualcuno con la capacità di far danni serve. Sempre. Pensate agli X-men: pensate che si darebbero tanto da fare se il potere di Magneto fosse quello di tramutare i cucchai in oro?

Comunque sia, era un personaggio interessante. Soprattutto per la tensione che è stato capace di creare solamente con un bicchier d'acqua in mano e che agitava mentre faceva finta di emettere radiazioni. Peccato che Hiro Nakamura non abbia pensato di salvarlo dalle grinfie di Sylar...la cheerleder gnocca e scosciata sì, il contadino barbuto no....che strano...anche perchè è per colpa sua che stava per scatenarsi il finimondo in quel di Kurby Plaza. Bastava non far incontrare lui e Peter Petrelli e tutti vivevano felici e contenti. Nathan non sarebbe rimasto parzialmente carbonizzato dalle radiazioni emesse dal fratello, Sylar non avrebbe ucciso Ted e non ne avrebbe acquisito i poteri. In fondo, Hiro era tornato nel passato per salvare il futuro o no?
Un futuro senza Ted...un po' come è successo con Havok negli X-Men. Anche lui emetteva radiazioni devastanti e risultava leggerissimamente incapace di gestire il proprio potere...e l'hanno fatto sparire...

giovedì 20 novembre 2008

..:: Video vaccate ::..

E non mi riferisco a chissà quali sconcerie di cui è pieno il web anche se, con un post del tipo "Hosting video porno: YouPorne, PornoTube, RedTube e altri siti che offrono video sharing porno gratuito" sono certo che avrei un'impennata di visite a dir poco pazzesca....
E invece no, preferisco stupirvi e stordirvi con ben altre cavolate.
Partiamo quindi con un simpatico video di altrettanto simpatici praticanti di arti marziali.
O quasi.
Che li abbiano presi dopo tali dimostrazioni di abilità?
Tanto, citando un ben noto luminare di RaiTre, non lo sapremo mai:



E visto che ho tirato in ballo il buon Giacobbo e il suo Voyager che nella puntata di mercoledì scorso sembra essersi occupato di un animale leggendario e misterioso, il chupacabra, sulle cui orme già si era mosso l'anno scorso, perchè non pescare da youtube un filmato sul Gurzo del Borneo Meridionale? Ve lo ricordate?
Che la vostra risposta sia sì oppure no ha poca importanza: beccatevi lo stesso Sir Leepton Hais Tee



Dopo questo riferimento buono e giusto a Mai Dire, perchè non ripescare altro dal passato? Qualcosa di antico, di dimenticato...tracce di filmografia spicciola e al contempo inquietante. Nulla a che vedere con film quali Quartetto di Piscicelli, ma che comunque tenta di essere cinema.
Eppure, sapete che vi dico, con l'opportuno ridoppiaggio, potrei anche andarmelo a vedere in un qualche multisala. A patto che tra le voci fuigurino almeno Sbirulino e Tonino Accolla.
E ora "sssht": il telefilm sta per iniziare!!!
[ATTENZIONE: si sconsiglia la visione a soggetti inclini alla depressione]




Concludo qui, dopo pazze risate e momenti di ilarità. Mi riguardo ancora una volta "casting" e poi chiudo.
Soddisfatto.
Anche oggi ho resistito alla tentazione di iscrivermi a FaceBook ^_^

PS: anzichè "addermi" alla vostra lista, perchè non scrivermi per far due ciacole? Mah...

lunedì 17 novembre 2008

..:: Waste Allocator Load Lifter - Earth class ::..

Ed eccoci per una nuova pseudo recensione cinematografica, leggerissimamente in ritardo rispetto alla data di uscita nei cinema ma....ahem...

La trama in breve:
Il protagonista del film è il robot WALL-E, unico abitante di un pianeta Terra inquinato, pieno di immondizie e di conseguenza abbandonato dall'umanità. Il compito di WALL-E è proprio quello di ripulire il pianeta, compito a cui adempie diligentemente per più di settecento anni, finché un giorno non scende dal cielo una robot femmina di nome EVE che lo farà innamorare, e in nome di questo amore vivranno un'avventura che cambierà il loro destino e quello dell'umanità.

"Lo" mio commento:
Sinceramente, ero davvero curioso di vedere questo film d'animazione. Al di là che sono sempre sorpreso nel notare come l'animazione giapponese (nettamente superiore in termini di qualità e livello raggiunto dalla controparte occidentale) sia ancora considerata qualcosa di "zozzo" mentre le produzioni disneyane no, sono stato incuriosito da Wall-E sin da quando ne ho visto il trailer, mille mila mesi fa, subito prima di Ratatouille.
Indubbiamente si tratta di un film d'animazione ben realizzato, efficace dal punto di vista visivo e con una qualità dell'immagine molto alta. Oltre a ciò, il genere fantascientifico e l'attualità delle tematiche attorno a cui ruotano le vicende non possono che aver contribuito al successo riscontrato.
A ben pensarci è inquietante il futuro che è stato tratteggiato, un pianeta Terra desolato e sterile, ricoperto di rifiuti. Senza speranza. Nemmeno il progetto di pulizia globale sembra aver sortito gli effetti desiderati: tra tutti i robot impiegati per depurare la superficie terrestre solamente uno ne rimane. Il protagonista. E probabilmente il più umano tra i personaggi del film. Persino gli uomini che stazionano in orbita nello spazio nell'attesa di tornare sulla Terra sembrano meno "umani" di Wall-E. Un messaggio chiaro e tondo che descrive quanto siamo distanti dalla realtà, quanto siamo indaffarati e distratti da non renderci conto di ciò che abbiamo e che il problema dell'inquinamento, del consumo delle risorse, del surriscaldamento globale non è un "banale incidente di percorso" nel contesto della storia umana. Per la natura invece sembra essere diverso. Malgrado lo stato pietoso in cui versi la Terra, nonostante la tossicità del suolo e dell'aria, essa ugualmente trova il modo di sopravvivere e di adattarsi. Ne sono la prova i vegetali, obbiettivo delle ricerche della sonda Eve, oppure HAL il fedele insettino che segue Wall-E. Nessun umano invece ha resistito, ha perseverato nel tentativo di ripulire la terra e di adattarsi ad una realtà che una certa cecità globale ha contribuito a creare. Tra l'altro, particolare che sul film viene passato in secondo piano, non ci sono nemmeno tombe sulla superficie del pianeta; e non penso proprio che tutta l'umanità sia stata in grado di salvarsi a bordo delle astronavi Axiom...ma vabbè...essendo un film per "bambini" non si devono turbare troppo le coscienze. Così come si deve regalare ugualmente un finale "positivo" allo spettatore. Non un "mea culpa" da parte dell'umanità, non una vittima a causa della tossicità dell'aria, nemmeno un errato ripristino dell'unità Wall-E...che poi, è un'impressione solo mia, o il simpatico robottino assomiglia in maniera esagerata a (Jhonny) Numero 5 di Corto ciruito?
Altri spunti interessanti giungono poi dalle citazioni disseminate qua e là nel film, su tutte quelle relative a 2001 Odissea nello spazio. Ad esempio quando il comandante della nave, lardoso e obeso oltre modo, nemmeno ce la fa a raggiungere la tazzina del caffè. In compenso il pubblico in sala ride e dimentica che l'obesità è a tutti gli effetti un problema per l'organismo. Tuttavia, in che altro modo si può rappresentare qualcuno che "ha tutto", che vive nel relax più totale, senza la necessità di sforzarsi per conquistare e ottenere. Un po' come nel video della canzone Keine Lust dei Rammstein.



Infine, un'altra chicca del film è relativa al sesso dei robot e al fatto che essi provino sentimenti umani. Utopia forse, eppure penso che prima o poi si potrà effettivamente giungere a contesti in cui anche le macchine saranno in grado di pensare, di provare qualcosa che sia simile alle nostre umane emozioni. Uno scenario agghiacciante a cui spesso e volentieri la fantascienza allude, basti pensare alla produzione di Asimov oppure anche all'episodio "Il secondo rinascimento" degli Animatrix. Quanto all'indefinitezza del sesso dei robot...beh...per un adulto credo possa non essere un problema. Tuttavia mi domando cosa possa ritrovarsi a pensare un bimbo di fronte alla constatazione che tra Wall-E ed Eve ci sia del tenero ma che, in effetti, non siano ben delineati i connotati, nè tanto meno i rispettivi attributi. Analogamente credo che pure i fan della Microsoft siano rimasti un po' turbati nell'osservare quanto Eve richiamasse alla mente i prodotti di casa Apple...
Comunque sia, sono rimasto piacevolemente sorpreso dal film e mi sento di consigliarlo a tutti. E mi raccomando!! Arrivate "Presto" in sala!!! Prima del film vero e proprio c'è infatti un'immancabile perla di comicità, un cortometraggio che di volta in volta la Pixar realizza e propone prima dello spettacolo ^_^

giovedì 13 novembre 2008

..:: Politica dei costi ::..

Dopo pseudo recensioni cinemtaografiche e qualche chiacchiera in merito a fumetti e musica, torno ad argomenti più impegnati. Ovvero: l'importanza del gorgonzola nella dieta mediterranea. Meglio ancora se abbinato ad un bel paio di pere...ricordate la pubblicità? Chissà che fine "hanno" fatto...mah...
Ad ogni modo, scherzi a parte, ho deciso di utilizzare questo post per riportare "paro paro" una mail giratami dall'inossidabile Renzo Montagnoli di Arte Insieme.
La tematica riguarda i costi della politica.
La nostra.
E di conseguenza, i capitali che noi cittadini dobbiamo erogare:


le uscite nel 2008 sono salite di 13 milioni. Colpa dei nuovi vitalizi

I costi della politica: più 100 milioni

I Palazzi del potere hanno aumentato le spese Dalle agende alle liquidazioni, sprechi e privilegi

Nelle bellissime agende da tavolo e agendine da tasca del Senato, appositamente disegnate per il 2009 dalla fashion house Nazareno Gabrielli, tra i 365 giorni elegantemente annotati ne manca uno. Il giorno con il promemoria: «Tagli ai costi della politica». A partire, appunto, dal costo delle agendine: 260.000 euro. Mezzo miliardo di lire. Per dei taccuini personalizzati. Più di quanto costerebbero di stipendio lordo annuo dodici poliziotti da assumere e mandare nelle aree a rischio. Il doppio, il triplo o addirittura il quadruplo di quanto riesce a stanziare mediamente per ogni ricerca sulla leucemia infantile la Città della Speranza di Padova, la struttura che opera grazie a offerte private senza il becco di un quattrino pubblico e ospita la banca dati italiana dei bambini malati di tumore.

Sentiamo già la lagna: uffa, questi attacchi alle istituzioni democratiche! Imbarazza il paragone coi finanziamenti alle fondazioni senza fini di lucro? Facciamone un altro. Stando a uno studio del professor Antonio Merlo dell'Università della Pennsylvania, che ha monitorato gli stipendi dei politici americani, quelle agendine costano da sole esattamente 28.000 euro (abbondanti) più dello stipendio annuale dei governatori del Colorado, del Tennessee, dell'Arkansas e del Maine messi insieme. È vero che quei quattro sono tra i meno pagati dei pari grado, ma per guidare la California che da sola ha il settimo Pil mondia-le, lo stesso Arnold Schwarzenegger prende (e restituisce: «Sono già ricco») 162.598 euro lordi e cioè meno di un consigliere regionale abruzzese.

Sono tutti i governatori statunitensi a ricevere relativamente poco: 88.523 euro in media l'anno. Lordi. Meno della metà, stando ai dati ufficiali pubblicati dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, degli emolumenti lordi d'un consigliere lombardo. Oppure, se volete, un quarto di quanto guadagna al mese il presidente della Provincia autonoma di Bolzano Luis Durnwalder, che porta a casa 320.496 euro lordi l'anno. Vale a dire quasi 36.000 euro più di quanto guadagna il presidente degli Stati Uniti.(...) Se è vero che non saranno le agendine o i menu da dieci euro a portare alla rovina lo Stato italiano, è altrettanto vero però che non saranno le sforbiciatine date dopo il deflagare delle polemiche a raddrizzare i bilanci d'un sistema mostruosamente costoso. Né tanto meno a salvare la cattiva coscienza del mondo politico. Certo, l'abolizione dell'insopportabile andazzo di un tempo, quando bastava denunciare la perdita o il furto di un oggetto per avere il risarcimento («Ho perso una giacca di Caraceni». «Prego onorevole, ne compri un'altra e ci porti lo scontrino»), è un'aggiustatina meritoria. Come obbligati erano la soppressione a Palazzo Madama del privilegio del barbiere gratuito e l'avvio di un nuovo tariffario (quasi) di mercato: taglio 15 euro, taglio con shampoo 18, barba 8, frizione 6... E così la cancellazione del finanziamento di 200.000 euro per i corsi di inglese che non frequentava nessuno. E tante altre cosette ancora. Un taglietto qua, una limatina là... (...) Sul resto, però, buonanotte. L'andazzo degli ultimi venti anni è stato tale che, per forza d'inerzia, i costi hanno continuato a salire. Al punto che i tre questori Romano Comincioli (Pdl), Benedetto Adragna (Pd) e Paolo Franco (Lega Nord), nell'estate 2008, hanno ammesso una resa senza condizioni scrivendo amaramente nel bilancio: «Non è stato possibile conseguire l'obiettivo di inversione dell'andamento della spesa in proposito fissato dal documento sulle linee guida».

Risultato: le spese correnti di Palazzo Madama, nel 2008, sono salite di quasi 13 milioni rispetto al 2007 per sfondare il tetto di 570 milioni e mezzo di euro. Un'enormità: un milione e 772.000 euro a senatore. Con un aumento del 2,20 per cento. Nettamente al di sopra dell'inflazione programmata dell' 1,7 per cento.

Colpa di certe spese non facilmente comprensibili per un cittadino comune: 19.080 euro in sei mesi per noleggiare piante ornamentali, 8.200 euro per «calze e collant di servizio» (in soli tre mesi), 56.000 per «camicie di servizio » (sei mesi), 16.200 euro per «fornitura vestiario di servizio per motociclisti ». Ma soprattutto dei nuovi vitalizi ai 57 membri non rieletti e dei 7.251.000 euro scuciti per pagare gli «assegni di solidarietà» ai senatori rimasti senza seggio. Come Clemente Mastella. Il cui «assegno di reinserimento nella vita sociale» (manco fosse un carcerato dimesso dalle patrie galere) scandalizzò anche Famiglia Cristiana che gli chiese di rinunciare a quei 307.328 euro e di darli in beneficenza. Sì, ciao: «La somma spetta per legge a tutti gli ex parlamentari». Fine.

Grazie alle vecchie regole, il «reinserimento nella vita sociale» di Armando Cossutta è costato 345.600 euro, quello di Alfredo Biondi 278.516, quello di Francesco D'Onofrio 240.100. Un pedaggio pagato, ovviamente, anche dalla Camera. Dove Angelo Sanza, per fare un esempio, ha trovato motivo di consolazione per l'addio a Montecitorio in un accredito bancario di 337.068 euro. Più una pensione mensile di 9.947 euro per dieci legislature. Pari a mezzo secolo di attività parlamentare. Teorici, si capisce: grazie alle continue elezioni anticipate, in realtà, di anni «onorevoli » ne aveva fatti quattordici di meno.

Un dono ricevuto anche da larga parte dei neo-pensionati che erano entrati in Parlamento prima della riforma del 1997 e come abbiamo visto si erano tirati dietro il privilegio di versare con modica spesa i contributi pensionistici anche degli anni saltati per l'interruzione della legislatura. Come il verde Alfonso Pecoraro Scanio, andato a riposo a 49 anni appena compiuti con gli 8.836 euro al mese che spettano a chi ha fatto 5 legislature pur essendo stato eletto solo nel 1992: 16 anni invece di 25. Oppure il democratico Rino Piscitello: 7.958 euro per quattro legislature nonostante non sia rimasto alla Camera 20 anni ma solo 14. Esattamente come il forzista Antonio Martusciello. Che però, con i suoi 46 anni, non solo ha messo a segno il record dei baby pensionati di questa tornata ma ha trovato subito una «paghetta» supplementare come presidente del consiglio di amministrazione della Mistral Air: la compagnia aerea delle Poste italiane.

C'è poi da stupirsi se, in un contesto così, le spese dei Palazzi hanno continuato a salire? Quirinale, Senato, Camera, Corte costituzionale, Cnel e Csm costavano tutti insieme nel 2001 un miliardo e 314 milioni di euro saliti in cinque anni a un miliardo e 774 milioni. Una somma mostruosa. Ma addirittura inferiore alla realtà, spiegò al primo rendiconto Tommaso Padoa-Schioppa: occorreva includere correttamente nel conto almeno altri duecento milioni di euro fino ad allora messi in carico ad altre amministrazioni dello Stato. Ed ecco che nel 2007 tutti gli organi istituzionali insieme avrebbero pesato sulle pubbliche casse per un miliardo e 945 milioni. Da aumentare nel 2008 fino a un miliardo e 998 milioni. A quel punto, ricorderete, nell'ottobre 2007 scoppiò un pandemonio: ma come, dopo tante promesse di tagli, il costo saliva di altri 53 milioni di euro, pari circa al bilancio annuale della monarchia britannica? Immediata retromarcia. Prima un ritocco al ribasso. Poi un altro. Fino a scendere a un miliardo e 955 milioni. «Solo» dieci milioncini in più rispetto al 2007. Col Quirinale che comunicava gongolante di aver tagliato, partendo dai corazzieri (lo specchietto comunemente usato per far luccicare gli occhi delle anime semplici), il 3 per mille. Certo, era pochino rispetto ai tagli del 61 per cento decisi dalla regina Elisabetta, però era già una (piccola) svolta...

Bene: non è andata così. Nell'assestamento di bilancio per il 2008 i numeri hanno continuato a salire e salire fino ad arrivare il 13 agosto a 2 miliardi e 55 milioni di euro. Cento milioni secchi più di quanto era stato annunciato in un tripudio di bandiere che sventolavano per festeggiare i «tagli». Risultato finale: l'aumento che avrebbe dovuto essere virtuosamente contenuto nello 0,5 per cento si è rivelato di almeno il 5,6: undici volte più alto.

(Brano tratto da «La Casta», nuova edizione aggiornata)

Sergio Rizzo, Gian Antonio Stella
12 novembre 2008

casi Dal Veneto alla Sicilia assunzioni e aumenti ingiustificati

Impiegati comunali? Uno ogni 13 abitanti

A Comitini ci sono 978 residenti e 71 dipendenti pubblici

(...) E se è così a Roma, non diversamente va nel resto della Penisola. Dal Nord al Sud. Tutto come prima nel Veneto, dove un asse trasversale che andava dalla Lega Nord al Partito democratico, con l'isolata opposizione del governatore forzista Giancarlo Galan («È una leggina vergognosa») ha imposto contro il parere dell'Ufficio legislativo della giunta una sanatoria trasversale che fissa «un'apposita procedura selettiva riservata» per assumere i portaborse.

Tutto come prima in Toscana, dove Monica Faenzi, la sindachessa di Castiglione della Pescaia che al debutto in Parlamento si era presentata con un vestito bianco a chiazze nere da far schiattare d'invidia la Crudelia De Mon della Carica dei 101, ha risposto picche a chi contestava i suoi due stipendi da parlamentare del Pdl e da primo cittadino: «Ritengo di non essere una fannullona di Stato e di meritarmi l'indennità perché io svolgo appunto i due ruoli sacrificando anche gran parte della mia vita».
Tutto come prima in Sicilia, nonostante nel 2008 a San Calogero sia venuto a mancare il pane. (...) C'erano fedeli che, per rispettare un voto, potevano comprare anche cinquanta, settanta, cento chili di pane. Tutto finito. Il pane costa troppo. E così perfino i fedeli più fedeli del monaco nero hanno dovuto ridurre al massimo (se non proprio abolire) la loro scorta di «muffuletti». E prima hanno lanciato coriandoli e bigliettini alla processione di Agrigento, poi coriandoli e bigliettini a quella di Porto Empedocle. Bene: in una Sicilia così ridotta, dove il Comune di Catania a forza di invitare ballerine carioche (pagate poi coi soldi dell'8 per mille) e fare piste da sci artificiali sulla discesa dei Cappuccini, è sprofondato in un abisso di un miliardo di debiti e dove secondo la Corte dei Conti la sanità è in agonia nonostante costi il 30 per cento in più che in Finlandia, gli stipendi degli assessori regionali hanno continuato a crescere, crescere, crescere... Al punto che, tra il 2005 e il 2007, scrivono i magistrati contabili, sono aumentati del 114,77 per cento.

Insomma, dirà qualcuno, tutte le promesse lanciate per placare il grande fuoco purificatore divampato tra i cittadini che fine hanno fatto? Chissenefrega, ormai le elezioni sono passate... E i disastri nei conti pubblici dovuti a dissennate politiche clientelari? Boh... Qualche santo provvederà. Anche chi amministrava il Comune di Comitini, un paese di 978 residenti a una dozzina di chilometri da Agrigento, si è ripetuto per anni «ci penserò domani ». E intanto, uno oggi e uno domani, ha continuato a incamerare lavoratori socialmente utili. Un po' in proprio e un po', diciamo così, riciclando quelli messi a disposizione dalla Regione. La quale, per alleviare il peso delle buste paga sui bilanci comunali, che comunque rischiano il dissesto, si fa carico del 90 per cento degli stipendi. Risultato: nell'autunno del 2008 il municipio, di antiche tradizioni democristiane trasmutate nel centrodestra, si è ritrovato con 14 dipendenti fissi più 17 parcheggiati a carico dell'Inps più 40 lavoratori socialmente utili. Totale: 71. Un impiegato comunale ogni 13,7 abitanti. Come se in Italia ne avessimo 4.379.000.

Vi chiederete: ma cosa fanno? Vi risponderanno che c'è chi fa questo e chi fa quello, chi sta giù e chi sta su. Ma la risposta vera è un'altra. Cosa fanno? Votano.


(Brano tratto da «La Casta», nuova edizione aggiornata)

S.Riz. G.A.S.
12 novembre 2008

Governatori italiani e americani, il confronto




lunedì 10 novembre 2008

..:: Sii cortese, riavvolgi (bastardo!) ::..

Meglio dirlo subito: il titolo non si rifa a qualche gentile richiesta espressa da un rude gestore di un videonoleggio, bensì al titolo di un film che recentemente sono riuscito a vedere e che or ora tenterei di recensire per voi.

La trama in breve: A causa di un incidente, durante un tentativo di sabotaggio ad una centrale elettrica, il corpo di Jerry (Jack Black) diventa una fonte elettromagnetica in grado di smagnetizzare tutte le videocassette VHS presenti nel videonoleggio in cui l'amico Mike (Mos Def) lavora. Per aiutare Mike a non perdere il lavoro ed accontentare gli unici clienti rimasti, Jerry ha l'intuizione di rigirare in modo del tutto amatoriale il film richiesto da uno di loro, Ghostbusters. Il loro lavoro viene sorprendentemente apprezzato, tanto da indurli a lavorare su altri film e ben presto i loro sgangherati remake diventeranno dei veri e propri cult movie nel loro quartiere. (fonte wikipedia)

Scritto e diretto da Michel Gondry, apprezzato e conosciuto per film come L'arte del sogno e Eternal Sunshine of the spotless mind, BeKind Rewind si rivela una piccola perla nel vasto mare della cinematografia moderna alle prese con crisi di idee e continuamente prodiga nel sfornare polpettoni infarciti di effetti speciali ma poveri in termini di trovate vincenti ed entusiasmo. Girato con un budget senza dubbio inferiore a quello speso per molte delle recenti produzioni (e mai tanti quanto quelli investiti in "Pirates 2, Stagnetti’s Revenge" °_° ), il film si fa apprezzare soprattutto per il fatto di smascherare il cinema. Con il pretesto di far girare dei cortometraggi ai protagonisti della storia, il regista riesce infatti nell'intento di mostrare al pubblico i trucchi che stanno alla base dei vari effetti speciali utilizzati per rendere più avvincenti le scene di qualsivoglia film e al contempo riesce nel creare divertenti parodie di svariate pellicole hollywoodiane, da Robocop a Man in Black. Nemmeno la Disney viene risparmiata. Non solo, grazie a questo processo di rivelazione, diretta conseguenza delle peripezie cinematografiche di Jerry e Mike, lo spettatore si sente ancor più coinvolto e incuriosito, desideroso di vedere come nascono i film. Quasi stesse assistendo ad un corso di cinematografia. Un po' come accade ai clienti del negozio "Be kind rewind" che oltre alla possibilità di noleggiare e vedere un film in cassetta, hanno l'opportunità di partecipare alle riprese. Un invito, ecco, tramite le immagini a dare sfogo alla propria creatività, a cercare e a valorizzare le produzioni indipendenti e amatoriali. Analogamente il tutto si può interpretare come un invito rivolto alle maggiori case cinematografiche affinchè diano spazio alle idee, all'entusiasmo, al pubblico: basta con filmoni ricchi di soli effetti speciali! Ma che comunque incassano...sempre...una sorte che invece sembra non toccare chi, malgrado la passione e l'inventiva, non riesce a giungere al grande pubblico. Per ottusità di chi decide cosa piace al pubblico, anche. C'è una parte del film infatti in cui i "finti film" vengono distrutti da Ms. Lawson (Sigourney Weaver): il reato è quello di plagio, di violazione dei diritti d'autore, di guadagni illegali, di pirateria. La condanna è totale e nessuno dei video girati dal trio Jerry Mike e Alma viene risparmiato essendo "contro" le logiche di mercato, contro gli interessi delle case cinematografiche che non cercano di stabilire cosa il pubblico vuole ma che, al contrario, decidono cosa gli spettatori vogliono vedere. E poco importa se poi questo si traduca in miliardi investiti in produzioni prive di trama o con sceneggiature intrise di poca originalità.
Un altro aspetto che mi è piaciuto del film e su cui mi son soffermato a riflettere è il rapporto tra film/televisione e realtà. Quale delle due condiziona l'altra e come. Nel film infatti, come ultimo tentativo per recimolare i soldi necessari a salvare il Be Kind Rewind, viene girato un documentario relativo alla vita e morte di un jazzista, tale Fats Waller, in cui si sostiene che esso sia realmente vissuto nella palazzina in cui sorge il videonoleggio Be Kind Rewind. Ma è un falso. Eppure a nessuno importa. Cioè, automaticamente diviene vero, reale. Come una verità parziale fornita al tg, una sorta di inganno che viene accettato e preso per dogma. Il potere del video quindi può mutare la percezione della storia, del presente, di ciò che è il mondo stesso. Un pericolo forse e al contempo un modo per rendere l'esperienza umana più sopportabile, più dignitosa.
Concludendo, Be Kind Rewind è un film che merita di esser visto, godibile e divertente, semplice ma ricco di sorprese e di geniali trovate che lo rendono a dir poco interessante. Unica pecca, opinabile ovviamente, il finale aperto, una sorta di marchio di fabbrica nei film di Gondry a cui però io ancora non riesco ad abituarmi.

sabato 8 novembre 2008

..:: Cittadino/a del pianeta ::..

Recentemente ho avuto modo di ascoltare l'ultimo album di Alanis Morissette, Flavours of Entanglement, e devo dire che non mi ha deluso affatto. Ammetto di non aver mai ascoltato molto di suo ma le canzoni di questo suo nuovo disco mi sono piaciute. In particolare il singolo con cui radio ed emittenti televisive stanno promuovendo l'album, Underneath, e la prima traccia sono le canzoni che mi hanno colpito maggiormente. Intense, a mio avviso, immediate e, soprattutto Citizen of the planet, grintosa e agguerrita. A tratti ad esempio denuncia assurde dinamiche dell'economia e della politica mondiale:

I am a citizen of the planet Democracy's kids are sovereign
Sono una cittadina del pianeta // I bambini della democrazia sono sovrani

Cosa che, a ben pensarci, non è poi falsa. In fondo, tutto ciò che fanno gli Stati Uniti (e non l'AMERICA come dicono sempre i giornalisti) determina l'economia globale. Basti pensare a quel che hanno combinato con le ultime guerre in Afghanistan e Iraq o a tutto il chiasso che si fa per Obama (senza nulla togliere, per carità). Poco importa se poi a causa della loro economia, dei debiti contratti e di quelli mascherati (i conti pubblici sono diventati meno pubblici negli ultimi anni, in termini di visibilità intendo), causino panico e crisi sui mercati mondiali.




Altro passaggio che mi piace della canzone è quel riferimento all'Europa:

Then I move across the sea To European bliss To language of poets // Poi mi muovo navigando per il mare Verso la beatitudine Europea Verso il linguaggio di poeti

Ma che è sta beatitudine europea? Si riferisce a Silvio forse? O ad una cultura che sempre più stiamo martoriando? Cioè, davvero, ogni volta che accendo la tv mi prende uno sconforto...La Talpa, L'isola dei famosi, La ruota della fortuna, Striscia la notizia....idem se ripenso ai testi di uno dei cantanti nostrani "di punta": eeeee..... uo.....e.....



giovedì 6 novembre 2008

..:: I sogni nel cassetto ::..

Approfitto di questo spazio per pubblicizzare il premio letterario "in memoria di Alois Braga" indetto dalla redazione del sito I sogni nel cassetto.
In particolare per invitarvi alla lettura del brano con cui concorro e grazie al quale sono risultato tra i finalisti.

Ps: sostenetemi!!

martedì 4 novembre 2008

..:: Death Note & Nemrod ::..

Finalmente!!!!! Non so esattamente chi ci sia in ascolto o in lettura ora ma voglio comunque esprimere la mia gioia! Finalmente riesco a trovare del tempo per me, per scrivere, per dedicarmi alle mie passioni! Per un poco metto da parte il Leo "volente o nolente" informatico e ne approfitto per rilassarmi e scrivere, qualcosa per cui ultimamente non riesco a trovare abbastanza tempo. Anzi, a ben pensarci, il tempo che mi riesce di riservare per dare sfogo alla mia fantasia, per concentrarmi sui miei testi o per partecipare agli innumerevoli portali letterari a cui sono iscritto è sempre meno. Complice anche, lo ammetto, qualche serata dedicata al kung fu, arte marziale a cui mi sono avvicinato grazie ad un amico e a causa dell'impossibilità di raggiungere il dojo di kyokuhsinkai di Padova (che però mi rimane nel cuore).
Ad ogni modo, eccoci qui. Sarà un post lungo, più del solito per lo meno, per cui mettetevi comodi e abbandonate il cellulare sul divano: fate finta che in televisione stia per cominciare una nuova puntata di Voyager...no, aspettate dove andate!!!
Ahem....questo post, dicevo, sarà un po' più dignitoso dei mille mila altri che costituiscono il mio blog. In particolare voglio dedicarlo a due fumetti, uno che ho concluso in questi giorni (come serie intendo) e uno che invece ho iniziato a seguire (malgrado la serie sia già conclusa).

:: Death Note ::

Il primo fumetto di cui vi accennavo poc'anzi è un manga, non un hentai come magari vi aspettavate (qualcosa tipo Secret Plot), bensì una sorta di fanta-horror: Death Note. Da quel che mi risulta, in questo periodo hanno iniziato a trasmetterlo pure su MTv: ve lo consiglio! Io ho seguito il manga uno dei pochi in mio possesso di cui ho letto il finale e devo dire che non mi è spiaciuto affatto ^_^
La storia in breve: Light Yagami è uno studente modello, annoiato dal suo stile di vita e stanco di essere circondato da crimini e corruzione. La sua vita prende una svolta decisiva quando, nel 2003, trova per terra un misterioso quaderno con la scritta "Death Note". Le istruzioni del Death Note asseriscono che qualsiasi persona il cui nome venga scritto sul quaderno morirà. Inizialmente scettico sull'autenticità del Death Note, credendolo uno scherzo, Light si ricrede quando assiste alla morte di due criminali di cui aveva scritto il nome sul quaderno. Dopo aver incontrato il vero proprietario del Death Note, uno shinigami (Dio della morte) di nome Ryuk, Light cercherà di diventare il "Dio del nuovo mondo", mondo di cui lui stesso decide leggi e punizioni. In breve, il grande numero di morti inspiegabili cattura l'attenzione dell'Interpol e di un misterioso detective conosciuto solo come Elle. Elle scopre in breve tempo che il serial killer, soprannominato dai media Kira dalla pronuncia giapponese della parola inglese Killer, si trova in Giappone. (fonte wikipedia)
In soldoni questo è lo scenario nel quale si svolgono le vicende, ovvero lo scontro che vede, da un lato, Light Yagami che interpreta il doppio ruolo di Kira e del collaboratore della giustizia che coopera con l'interpool (affianca infatti suo padre nelle indagini in corso) e dall'altro di Elle, un misterioso quanto intelligente investigatore che mira a catturare Kira e che al contempo è amico/nemico di Light. Il sospettato numero uno secondo le proprie deduzioni. Questo nella prima "saga", ma analogamente accade quando Light deve vedersela con i successori di Elle, Near e Mello. La storia prosegue in un crescendo di colpi di scena, di inganni e trappole, ragionamenti ed elucubrazioni mentali che pongono il lettore sullo stesso piano di uno spettatore che assiste ad una partita a scacchi nella quale i protagonisti dimostrano una lucidità ed una scaltrezza inumani. Menti agili e iperveloci, esseri umani che il più delle volte assomigliano agli shinigami: privi di emozioni perseguono i propri obbiettivi senza curarsi di null'altro, nemmeno delle vite di chi sta loro attorno. Un gioco avvincente quanto "inumano", a mio avviso, abilmente rappresentato sulle pagine del manga. E che regge, eccome se regge...nella prima saga. Nella seconda parte, dopo la morte di Elle, secondo me qualcosa è sfuggito di mano a Tsugumi Ohba, autrice dell'opera, e di conseguenza le vicende descritte iniziano ad avere un che di eccessivo: soprattutto gli stratagemmi messi in atto da Light e i nuovi Elle (in particolare da Near...quanti anni avrà? 12? Mah...) così come la portata planetaria degli accadimenti o il fatto che nonostante sia trascorso così tanto tempo da quanto è divenuto Kira, Light non abbia mai toppato nulla. Eddai! Una persona normale ogni tanto sclera, si lascia sfuggire qualcosa di troppo...o in ogni caso vive! Soprattutto un giovane che nel corso del tempo cresce, matura, cambia. A tal proposito, ecco, a dir il vero un grosso cambiamento c'è. Solo che, diciamocelo, è troppo sospetto. Mi riferisco a quanto accade a Light e a Teru Megami (devoto a Kira oltremodo) proprio nel corso dell'ultimo numero: da freddi, composti e lucidi divengono improvvisamente arroganti, emotivi e stupidi. Ryuk al contempo migliora assai riscattando il ruolo un po' scialbo in cui è stato costretto per la maggior parte del tempo. Un'opera da recuperare insomma e di cui vi consiglio la lettura, anche per via delle tavole di Takeshi Ohbata: pulite, molto dettagliata e di forte impatto.

:: Nemrod ::

Su quest'altro fumetto invece posso raccontare ben poco. Di certo non mi riesce di spoilerare come per Death Note ma almento posso spenderci su un paio di paroline. Soprattutto perchè, nonostante la mia millenaria avversione per fumetti in stile Bonelli, questo non mi è spiaciuto affatto.
Nemrod è un fumetto fantasy esoterico costituito da 12 episodi, creato da Andrea Aromatico e Fabio Celoni, pubblicato da Star Comics. Le vicende ruotano attorno ad un quartetto di personaggi che lottano contro l'avvento della Bestia, che si oppongono alla venuta del Male e a tutti i suoi servitori al fine di tutelare la Luce e l'umanità. Al momento ho letto solamente il primo numero della serie per cui mi risulta difficile sbilanciarmi tuttavia sono rimasto abbastanza soddisfatto dalla lettura. Certo, un numero non basta per valutare l'opera ma fino ad ora si difende bene...ok ok...chiudendo un occhio sulla curva di apprendimento dei propri poteri da parte di Paolo Rodomonti e Hyram Nemi così come sulla sensazione di "trama forzata" che ho avuto leggendo la parte finale dell'opera. Probabilmente una scelta motivata da dinamiche di mercato più che da altre motivazioni. Vedremo come proseguirà il tutto: per ora non posso che sperare di non rimanere deluso da questo fumetto made in Italy che gioca con storia, misticismo e riferimenti biblici. Nemrod in fondo è stato il primo cacciatore di demoni, almeno secondo le Sacre Scritture, per cui mi aspetto magie e creature infernali a go-gò. Non come in Spawn, magari, ma qualcosa di certamente originale. Non nego comunque che mi sarebbe piaciuto vederlo in versione "manga", o comunque con una veste grafica meno bonelliana, con sfumature e retini, ecco, oltre al classico bianco/nero che pervade ogni vignetta. Parlo di Nemrod, ovvio, non di Spawn!!

Bene, questo è quanto: direi che ho scritto a sufficienza.
Qui ^_^
Alla prossima!