mercoledì 10 dicembre 2008

..:: Giusto due parole ::..

Giusto due parole, anche perchè sono stanco.
Un appello più che altro a tutti coloro che inoltrano mail al mondo senza perdere nemmeno un secondo del loro tempo a verificare la fondatezza degli allarmi di cui stanno parlando.
Richieste di aiuti per un perfetto signor nessuno costretto a vivere come un vegetale a causa di una qualche malattia non meglio precisata, appelli per persone scomparse ma di cui nemmeno si indica una data di sparizione oppure presunti infezioni di virus che si scatenano solamente premendo il tasto "ON" sul case...per non parlare delle presunte possibilità di guadagno via mail...come se le multinazionali regalassero soldi...
Per cui, please, prima di spargere ai quattro venti queste mail vi chiedo due cortesie:
1 - andate su google e provate a fare una benchè minima ricerca. Siti, blog e portali che parlano di codeste cose ce ne sono a iosa. Su tutti consiglio "Il disinformatico"
2- se proprio dovete mandare la mail inserite gli indirizzi nel campo CCN: almeno non risulteranno noti a perfetti sconosciuti. Tra i quali, ve l'assicuro, ci sarà di certo il paranoico di turno che vi farà una testa tanta...
Ad ogni modo, sempre in merito ad internet, volevo riportare una notizia che mi ha lasciato perplesso e che ho potuto ascoltare ieri al telegiornale. Ovvero la crisi dei "media" classici dovuta alla diffusione e all'evoluzione di internet. Alcune prestigiose testate statunitensi infatti sembrano leggermente in difficoltà: persino il New York Times, per non chiudere baracca e burattini, ha ipotecato parte dei propri uffici. Per carità, può anche essere che codeste società siano in bancarotta a causa della crisi economica che in questi mesi sta facendo molto preoccupare il mondo (tranne in Italia...dove qualcuno sorride e dice di investire in ENI....azioni che poi effettivamente acquisiscono valore...come se S B sapesse già...), ma non apprezzo molto la faciloneria dei giornalisti che approfittano di occasioni simili per "attaccare" la rete.
La stessa da cui poi loro attingono.
La medesima in cui i giornali di cui prima sono presenti con i loro portali.
Misteri della comunicazione italiana, la stessa che non comprendo ancora se sia libera oppure no.
E che, sempre dall'articolo di cui prima, sembra ora improvvisamente accorgersi di aver alcuni problemi, di non vendere più come un tempo...e non che Repubblica, il corriere della sera e compagnia bella non siano presenti nel web.
Allora sorgono le domande, quelle stesse che i giornalisti non hanno posto o su cui hanno taciuto. Mi chiedo cosa stia cambiando, se i lettori, le abitudini o la fiducia della gente. Magari non siamo più così interessati a comprendere la realtà, magari preferiamo costruirci delle verità nostre. Oppure più persone di quel che ci si aspettava stanno imparando a non fidarsi più dei media tradizionali, soprattutto in un Paese in cui c'è ancora qualche conflitto di interesse da risolvere...
O è la tv stessa ad aver fregato tutti e ad esser riuscita nel "grande processo de-evolutivo" e ci ha reso persone disinteressate alle informazioni ma curiose e attente alle cagate?
Mah...sarebbe potuto nascere un bel servizio in merito. Così come i giornalisti avrebbero almeno potuto citare come anche nel vasto mare di internet si corra il rischio di creare monopoli comunicativi, accentramenti di poteri "pericolosi". Vedi Big G, attualmente il più grande editore mondiale...in termini di pubblicità intendo. E la pubblicità in fondo non è che l'anima del commercio, una fonte di guadagno a dir poco immensa...
Soprattutto se accostata ad uno strumento comunicativo come internet.
Se poi pensiamo che noi in Italia abbiamo zone ancora non coperte dall'ADSL (yuhu?? Telecooooom???) o che ci sono aree in cui si parla solamente dialetto...beh...verrebbe da rifletterci un po' seriamente su come siam presi noi "italioti".
Concludo quindi con le parole di una canzone che mi è capitato di ascoltare recentemente e che credo siano abbastanza significative:

Questa Italia non c´è
si è suicidata
si è specchiata troppo
e si è ammalata
si è specchiata nella tele
pensando fosse il mare
e tutti si sono convinti
fosse la sola cosa da fare
spazio al cinema alla musica e alla cultura
basta che sia ad uso interno
praticamente spazzatura
e io dovrei aver paura
ma sono un ragazzo morto
e niente mi fa paura

(Bella Italia - Tre allegri ragazzi morti)

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