sabato 9 maggio 2009

..:: Milano è un'arma ::..

Titolo: Milano è un'arma
Autore: Francesco Gallone
Editore: Eclissi Editrice
Genere: Giallo
Pagine: 264

La trama in breve:
Cosa succede quando brucia un Centro Sociale Autogestito? Chi ne gioisce, chi ne beneficia, chi si sente ferito? E chi se ne accorge?
È a questo punto che, affrontando contingenti naziskin, ultras, maruja, chinatown, cinghios, albatros, rumeni, ninja, pulotti, caramba, squatter, punkabbestia, rastoni, avvocati, spettri, imprenditori, kebab, ciclisti, fino a trovarsi nella “grande battaglia di Milano”, Cristiano Camporosso entra in gioco.Poliziotto raccomandato, interista, non laureato, perdente per scelta o per destino, la burocrazia gli affida il caso contando sul fatto che non lo risolverà. Ma Cristiano decide di portare a compimento qualcosa, per una volta nella vita.
Forte della sua brigata di amici (un Pugile delle Puglie, traslocatore di Bruzzano; un malmostoso pingue amante di alcool e sigarette della Comasina; un annoiato impiegato comunale cinico e strabordante), insieme al Gatto, instabile post-punk anarchico e perdigiorno, reazionario utopista, esperto di nulla, Camporosso percorre una pista segnata col sangue e le fiamme. E intanto il Gatto redige il suo Libro Nero, intriso d’odio e sofferenza, senza mezzi termini, senza buonismi e qualunquista.
Una storia di amicizia e città, di cambiamenti e disordini, di sogni infranti e sogni vivi, narrata col ritmo e coi toni del fumetto, malinconica, delirante, sarcastica, ironica, tracotante, a sfiorare l’epica; una storia che sa di vero e surreale allo stesso tempo.
La questione non è quanto il romanzo assomigli alla realtà. Il problema sarebbe se la realtà assomigliasse al Mondo Nero del Gatto.

Il mio commento:
La premessa: ho recuperato questo libro alla fiera "Modena Books" tenutasi nel capoluogo emiliano in quel di marzo. Girovagando tra i vari stand presenti mi son imbattuto in quello dell'Eclissi Editrice e qui, grazie anche a una fugace chiacchierata con l'autore, mi son convinto ad acquistarlo.
Da parte sua Francesco è stato abbastanza affabile e disponibile, efficace direi nell'indurmi all'acquisto, dinamica a cui hanno contribuito complici indicazioni di premi vinti (Belgioioso Giallo 2008) e critiche positive/misteriose riscontrate ("il vangelo della kebab generation").
Di mio non sono mai stato un accanito lettore di gialli. Alla televisione magari ne ho seguito più d'uno (Jessica Fletcher!!!!) ma sul cartaceo pochi (Nero Wolfe, i primi due libri di Faletti...anche effettivamente sono thriller...).
Ad ogni modo, ho letto. Ho letto e apprezzato molto questo "Milano è un'arma". Coinvolgente e avvincente, originale senz'altro nel proporre slang e situazioni verosimili, anche se forse esasperate. Il tutto raccontato con uno stile più che vivace e particolare. Non so se effettivamente in quel di Milano si usino termini come "Maruja, pulotti, cinghios" (tutti vocaboli contenuti nel mini treccani a fine libro) o se "per forza" tutti debbano avere un soprannome, però fa scena.
La lettura comunque scorre via più che fluida, complici anche capitoletti mai troppo lunghi e dispersivi, che permettono di concentrarsi su pochi personaggi per volta o di assorbire con la dovuta calma scorci di vita ordinaria, riflessioni a tutto campo o semplici osservazioni della vita reale. Anche perchè, per una volta, i protagonisti sono bene o male dei "perdenti", degli antieroi falliti e che non hanno (ancora) combinato molto nella vita. Anzi.
Più che buone le caratterizzazioni anche se, spero, non tutte prese da persone realmente esistenti. Anche perchè mi preoccuperei a sapere che c'è gente che gira per Milano con una katana tenuta...già...tenuta dove? :-P Mi riferisco al Gatto, ovviamente. Per il quale poi Camporosso (l'ispettore) si fa problemi "alla fine" (per cose turpi commesse ma di cui non vi rivelerò nulla qui, adesso, ora.... a meno di debiti capitali versati sul mio conto...) ma che intanto lascia andarsene a zonzo armato...e pericoloso... (che poi, voglio dire, viene punito per una "cosa" grave, ma per quelle altre commesse in metropolitana invece?)
Altro aspetto che mi è piaciuto del libro è la contaminazione da videogame, anime e fumetti. Ecco allora un certo Raoul, enorme e possente stile personaggio di KenShiro, gente che ha pistole alla City Hunter oppure digressioni su samurai e ronin. Pure qualche titolo di capitoletto è sospetto...
Un libro in definitiva che vi consiglio assai e che sono certo apprezzerete, meglio ancora se siete amanti del genere giallo e di una narrazione che "inganna", ossia che tende a far emergere poi alcune verità a cui, da subito, il lettore non può accedere. Le verifiche dell'ovvio, diciamo, conoscenze off limit che solo l'autore può dispensare (ad esempio quesiti sul "Pugile" e la capacità di sospendere le proprie funzioni vitali, diciamola così, o sul Blanco, quindici anni di lavoro e poi la distrazione, massì, non tramortiamo nemmeno il tizio che *** non spoilero *** ).
Comunque, piccole sviste e imprecisioni a parte, direi che si tratta di un buon lavoro, sicuramente degno di nota per un esordiente alle prime esperienze editoriali a cui va il merito di essersi proposto con un lavoro moderno, ambientato in una città contemporanea, nel tempo presente e che non si è frenato minimamente nel proporre una visione atipica di Milano, città cosmopolita e "anche" degradata, caotica e impietosa. Una fotografia a cui i non-milanesi magari non son abituati, ecco.
Un punto a favore di Francesco, quindi, che, da parte mia, vi invito a seguire. In libreria, su facebook, sul blog, sull'autobus, nel tragitto casa lavoro...fate come un po' come vi pare.
Mi auguro per lui che abbia abitudini alimentari differenti da quelle dei suoi protagonisti. Cioè, voglio dire, il kebab è buono e nutritente senza dubbio (li fanno anche in barretta per gli astronauti della Nasa) ma non è la leggerezza fatta cibo, a mio avviso.

PS: un'indiscrezione sul seguito di "Milano è un'arma": quasi sicuramente sarà di genere fantascientico :-P (questa mi sa che la capiranno solamente 3 persone, ovvero io, Silvia e l'autore della dedica all'interno della mia copia del libro)

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