martedì 2 novembre 2010

..:: Obscuram ::..

Titolo:  Obscuram
Autore: Diego De Vita - Alfredo Drago
Editore: 0111 Edizioni
Genere: Fantasy
Pagine: 206

La Trama:
Una terra senza stagioni, dove il tempo sembra scorrere senza mai mutare il suo corso. Una maestosa e lugubre città che, in silenzio come un predatore, attende di poter balzare sulla sua prossima preda.
Una spedizione archeologica che porterà alla luce qualcosa di arcano e potente. Uomini, elfi, gnomi e nani vivono in simbiosi forzata con creature misteriose e insidiose; quando l'equilibrio si incrinerà, tu da che parte starai?  (fonte 0111 Edizioni)


Il mio commento:

Come già altri testi letti e recensiti in questa sede, anche questo libro è entrato in mio possesso nell'ambito di una catena di lettura avviata su Mondo Parallelo (a proposito: se ci fossero autori interessati a far circolare le loro opere...) e, personalmente, ritengo doveroso parlarne per darne visibilità in quanto opera scritta da autori poco conosciuti. Oltre che fornire critiche e considerazioni sul lavoro proposto da 0111 edizioni.
Partendo con ordine: il titolo è molto suggestivo e, unitamente alla copertina scelta, incentiva alla lettura. Crea aspettativa, fa capire che c'è qualcosa di tenebroso e "oscuro" che attende solo di essere letto. L'immagine scelta, la pallida luna, la notte oscura...sono tutti elementi che aiutano a classificare l'opera come appartenente al genere fantasy, ammiccante all'horror.
Mi ci sono accostato carico di aspettativa, in pratica. Senza contare che ero curioso di leggere un testo scritto a più mani, un'esperimento che personalmente non sarei in grado di concretizzare ma che, nel romanzo in questione, direi che è discretamente riuscito, con parti coese e uniformi in quanto a stile e registro. Ad esser sincero, comunque, mi sarebbe piaciuto trovare qualche nota o un'introduzione che spiegasse come mai Diego e Alfredo abbiano optato per una soluzione simile anzichè coltivare progetti indipendenti, magari ambientati nel medesimo mondo o con vicende/personaggi in comune.
L'enfasi viene invece posta sulla narrazione e sulle vicende narrate: dritti all'obbiettivo insomma. Si nota da subito come ci sia stata una certa attenzione e ponderazione prima della stesura del romanzo: gli autori hanno riflettuto e stabilito le regole del mondo in cui hanno poi deciso di collocare i propri eroi, definendo strutture e organizzazioni sociali, scegliendo quali razze fantasy prendere in considerazione e quali invece evitare (nessuno sceglie mai i troll delle paludi...). 
Le premesse per una buona lettura, ben congeniata e non banale, quindi, ci sono tutte. 
I personaggi e le dinamiche sono definite discretamente, in generale con una buona caratterizzazione, per cercare di offrire al lettore comportamenti e modi di agire e pensare differenti ma credibili. Buona anche la scelta di portare in scena attori appartenenti a razze diverse, cercando di contribuire alla loro crescita ed evoluzione, collocandoli al centro di macchinazioni più grandi di loro. 
L'atmosfera infine è resa abbastanza bene, con una tensione costante in vista di un non ben definito pericolo incombente...di cui però, si approfondiranno le conseguenze nei testi che seguono/seguiranno visto che Obscuram non è un romanzo auto conclusivo bensì solamente il primo capitolo di una saga.
In questo senso, si presenta più come un'introduzione per qualcosa di più ampio anzichè qualcosa di compiuto. Lo dimostra anche il finale...senza contare che ci sono anche alcuni personaggi che, nel testo, appaiono solamente per qualche pagina, in attesa di tornare nel seguito (su tutti, Palain e i vampiri).
Un secondo capitolo che non ho ben compreso se è uscito o meno...ma che, a dirla tutta, non so se leggerò. Già perchè, per quanto sia evidente un certo lavoro di coordinazione e approfondimento, ho trovato lo svolgersi degli eventi e la narrazione in sè piuttosto lenti e pesanti. Anche lo stile non mi ha aiutato molto a superare questo scoglio. Forse è colpa della recente lettura di testi molto più scorrevoli e leggibili. Ma più probabilmente credo molto sia imputabile alla pochezza dell'editing operata: refusi, punteggiatura mancante, spaziature selvagge, dialoghi che si incastrano e ripetizioni. Tante, troppe. Soprattutto perchè spesso e volentieri ci sono sequenze in qui i personaggi coinvolti non hanno nome (i mannari, i soldati, l'uomo, il cacciatore, il nano, lo gnomo...) e, per spiegare quanto avviene, diviene necessario specificare ogni dannata riga chi sta facendo cosa. Dinamiche e mancance risolvibili, per carità, ma che, almeno in questa edizione, hanno reso la lettura parecchio difficoltosa e ostica (ad esempio, quando parlano i mannari... "Kagen pensa di fare questo", disse Kagen ai mannari. "Ma perchè Kagen pensa di fare questo?", chiese a Kagen uno degli altri mannari "Perchè Kagen ha deciso così", ribadì Kagen ai mannari. "Allora i mannari accordano a Kagen il permesso di fare ciò che pensa", confermarono i mannari a Kagen. "Kagen ringrazia"...e così via. E per fortuna tra i mannari non ci sono mai omonimi!). 
Oltre a ciò, purtroppo, qua e là non mancano ripetizioni di concetti e descrizioni più volte ribadite, talvolta per scelta, visto che il punto di vista tenta di essere simile a quello di una cinepresa mobile, nel tentativo di mostrare gli stessi eventi da punti di vista differenti.
Quanto infine alla solidità della storia, anche qui avrei da ridire su svariati aspetti: ho trovato carismatici leader di gnomi che appaiono più dubbiosi e in balia degli eventi anzichè abili strateghi; donne (l'unica donna umana...) che comandano eserciti senza sapere verso dove o perchè, senza sapere nulla del proprio seguito o degli elementi che fanno parte della spedizione, per giunta (t'oh, abbiamo i cacciatori, t'oh ci sono anche gli alchimisti, t'oh..mancano le provviste per tutti...); di Venerabili che si bullano della propria sapienza millenaria dimostrando, al contempo, un'idiozia senza pari (sapevo tutto questo ma A- non mi son preso la briga di controllare i movimenti del male B- ciononostante non farò nulla C- affiderò tutto ad un povero elfo ignaro di cosa sta affrontando D-eviterò volutamente di schierare valenti condottieri e potenti maghi affinchè il male possa dilagare tranquillamente). Inoltre, dato che spesso e volentieri gli autori si soffermano sul clima di oppressione e tensione che aleggia nell'Impero, dove gli umani dominano sulle altre razze (come abbiano fatto non si sa bene...ma è così...), c'è da chiedersi perchè queste ultime non approfittino dell'assenza dei cacciatori e di parte dell'esercito imperiale per ribellarsi al Decano. Tutti gli occhi rimangono invece concentrati sulla spedizione del professor Burby l'unico, sembrerebbe, ad aver pensato di esplorare una zona delle Snake Towers poco distante dalla capitale dell'impero. E senza che l'onnisciente Venerabile si accorgesse di nulla...
Concludendo, se le premesse per un buon lavoro c'erano tutte, una miscela di esoterismo e fantasy, horror e cospirazioni sociali, mano a mano che ho approfondito la lettura mi son trovato sempre meno coinvolto e deciso in merito alla solidità del romanzo. Spero però che gli autori e l'editore abbiano intenzione di ritornare sull'opera al fine di migliorarla e sistemarla rendendola una lettura più scorrevole, dinamica e avvincente.



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