domenica 28 agosto 2011

..:: Il 51 esimo stato ::..

Osserviamo bene questa diapositiva:
secondo voi, "noi", quali siamo?
Va che noi italiani siamo proprio degli ingrati e degli smemorati. 
Se penso al povero Gheddafi, che solo pochi mesi fa era ben accetto a noi italici. 
Suo figlio Saadi ha addirittura giocato a calcio in squadre quali Perugia, Udinese, Sampdoria. 
Lo stesso Mu'ammar ha investito ingenti capitali nella Juventus e in Unicredit, prima di venir invitato in Italia dal Silvione nazionale per selezionare qualche procace novizia da convertire al Corano e diffondere i segreti del bunga bunga.
Fino a qualche tempo fa era un compagnone, un uomo importante, un dittatore dal volto umano....
Adesso invece l'abbiamo disconosciuto del tutto, lo evitiamo come la peste. Ce ne laviamo completamente le mani mentre in Libia si combatte una presunta guerra civile, con tanto di bombardamenti e scontri a fuoco.
E lui si incazza pure. E ci minaccia. 
D'altronde, non si poteva continuare a fingere di essergli amici, soprattutto considerando quanto filo-americani siamo. 
Un particolare di cui ci eravamo momentaneamente dimenticati.
L'Italia come 51-esimo stato degli Usa, insomma.
A ben pensarci abbiamo numerosi McDonald sparsi in tutto il territorio, abbiamo basi militari e depositi di armi qua e là, guardiamo costantemente film americani, studiamo la storia degli States e ignoriamo quella relativa ad altri stati e continenti (della serie, so chi sono Geroge Washington, Abraham Lincoln e John Holmes, ma ignoro le gesta di Genghis Khan e i testi di David Mantessi Diop), festeggiamo Halloween, seguiamo con interesse le elezioni americane e parteggiamo pure al dolore e alla sofferenza se ci sono uragani e cataclismi che si abbattono sulla nostra madre patria. Oggi sono morte ben 3 persone (su 310 milioni) a causa dell'uragano Irene. Altro che quelli stronzi della Somalia (per altro, ex colonia italiana) che cercano di impietosirci con i loro bambini decrepiti....tsk, solo 29 mila morti in 3 mesi: ma chi si credono di essere?

giovedì 25 agosto 2011

..:: Hanna ::..

Titolo: Hanna
Regia: Joe Wright
Anno: 2011
Genere: azione, thriller
Cast: Cate Blanchett, Eric Bana, Saoirse Ronan, Olivia Williams, Tom Hollander

La trama in breve:
Hanna è un’adolescente che vive con il padre Erik, isolata dalla società, in una foresta. L’uomo l’ha addestrata a una molteplicità di tecniche di difesa e di attacco, all’uso delle armi e le ha fornito una buona conoscenza di molteplici lingue. Perché Erik è un ex agente della CIA che ha dovuto far perdere le proprie tracce e vuole che la figlia sappia come sopravvivere a un eventuale rientro nel mondo civile. Perché Hanna è ormai pronta e può scegliere di farsi trovare da Marissa Wiegler, responsabile dell’Agenzia, che ha un conto da saldare con Erik e vuole a tutti i costi catturare la ragazza. (fonte mymovies)

Il mio commento:
"Chiamatemi Anna", disse il buon Peter Griffin in una puntata dell'omonima serie animata (che poi sarebbe Family Guy...). Però questo, con il film in questione, visto recentemente al cinema, non c'entra proprio nulla.
Hanna + una pistola + una manciata
di proiettili = evasione dal bunker
della CIA (situato nel deserto del
"vattelapesca")
Hanna ricorda molto gli adrenalinici episodi della "Bourne" trilogia, a dire il vero, ma per alcuni aspetti se ne discosta assai. Probabilmente anche per le idee e i messaggi che, probabilmente, hanno portato alla creazione di questo film. La scelta di una protagonista così giovane, adolescente ma al contempo spietata e "inumana" può richiamare alla mente le condizioni di certi soldato bambino dei Paesi poveri del globo ma, più di tutto, dovrebbe far pensare alle moderne generazioni e all'educazione e agli esempi che vengono loro proposte. Senza scordare, ovviamente, fatti di cronaca che di tanto vengono portati all'attenzione pubblica e relativi a stragi o reazioni violente, quasi che questa sia l'unica forma di comunicazione nota, dettata da un condizionamento esterno ossessivo e dannoso. Della serie, mica alla tv propongono solo film positivi e solari in stile Bollywood, piuttosto abbondano sparamenti, parolacce, sopraffazioni e un uso indiscriminato della forza.
In Hanna aleggia costantemente una certa marzialità e un alone di angoscia causato da tutti inseguimenti e macchinazioni più o meno rivelate. 

domenica 21 agosto 2011

..:: Shelter - Identità paranormali ::..

Titolo: Shelter - Identità paranormali
Regia: Måns Mårlind, Björn Stein
Anno: 2010
Genere: thriller
Cast: Julianne Moore, Jonathan Rhys-Meyers, Frances Conroy, Brooklynn Proulx, Nathan Corddry

La trama in breve:
Cara Jessup è una psichiatra forense tosta e convinta delle proprie idee, tra le quali c’è quella che le personalità multiple non esistono realmente, sono solo suggestioni. Suo padre, il dottor Harding, le sottopone il caso di David Bernburg, un giovane sulla sedia a rotelle arrestato per vagabondaggio e messo sotto cure mediche dopo averlo trovato un tantino scombinato. Cara parla con David e non lo trova particolarmente strano. Ma poi scopre lo spavaldo Adam Saber, che può tranquillamente alzarsi dalla carrozzina: entrambi sono nello stesso corpo, in un convincente caso di personalità multipla. Ma c’è qualcosa di più: Cara scopre che il nome di David Bernburg appartiene alla vittima di un omicidio. Il mistero si infittisce, le personalità si moltiplicano, si verificano strane morti e Cara capisce d’essere al centro di un terribile intrigo. (fonte mymovies)
Adam? David? Wesley?
Rut-Misterio? Chi sarà mai?

Il mio commento:
Mi ero segnato il titolo di questo film quando era uscito nelle sale, per ricordare a me medesimo di vederlo non appena possibile.
A volte, certe idee, figlie dell'istinto e delle prime impressioni si rivelano molto valide e permettono di non mancare occasioni per godersi ottimi spettacoli.
Qualche volta, invece, sarebbe meglio ignorarle e basta. Ed è questo il caso.
Inizialmente pensavo di trovarmi di fronte ad un psycho-thriller interessante, avendo il sentore che potesse in qualche modo ricollegarsi a idee ed espedienti narrativi visti in Identità o assaggiate nel manga MPD - Psycho (di Eiji Ohtsuka e Shou Tajima).

mercoledì 17 agosto 2011

Undisputed 2 - Last Man Standing

Titolo: Undisputed 2 - Last Man Standing
Regia: Isaac Florentine 
Anno: 2006
Genere: Azione, Arti Marziali
Cast: Michael Jai White, Scott Adkins, Ben Cross, Eli Danker, Mark Ivanir

La trama in breve:

Seguito (ma sarebbe più giusto dire remake) del film del 2002 con Wesley Snipes. Questa volta il Campione Mondiale dei Pesi Massimi, George "Iceman" Chambers viene mandato in una prigione russa dopo essere stato condannato con l'accusa di traffico di droga. (fonte TntVillgae)

Il mio commento:
Posa da campione di pugilato...
ehm...forse...
Se mi dicessero che la sceneggiatura originale è stata scritta dal dinamico duo composto da Peter Atkins e Tony Randel, già ricercati in diverse nazioni per Fist Of The North Star del 1995, film vagamente ispirato al personaggio di Ken Shiro (del noto manga e anime Hokuto No Ken), magari con la supervisione di Jean Claude Van Damme, addirittura dopo essersi amabilmente sbronzati, ci crederei subito. 
Eccome.
Ma, diciamocelo, a cosa serve una trama in film come questo?
Ed è esattamente il motivo per cui Undisputed 2 non deve essere affatto giudicato dal punto di vista dei contenuti veicolati seppure, e non lo si può negare, ci sia pure qualcosa (molto poco) di buono. Tra l'altro, a mio modo di vedere, si può notare pure qualche richiamo al noto Rocky IV con Sylvester Stallone e Dolph "ti spiezzo" Lundgren. Altro film candidato all'Oscar per soggetto e trama, per carità, però ci sono alcune similitudini: abbiamo il campione di pesi massimi di pugilato proveniente dalla nazione "America" (non esistono gli USA, esiste l'America, sappiatelo) che si reca in Russia dove, amabilmente, sfida il campione locale. Solo che, questa volta, il protagonista è negro (lo so che, considerando anche il cognome dell'attore, dovrei dire "diversamente bianco" ma rende meglio l'idea), non ci sono biechi fini di denuncia contro la guerra fredda, è costretto a battersi a causa delle vicissitudini legate al suo arresto, e prevalgono le arti marziali.

sabato 13 agosto 2011

..:: Splice ::..

Titolo: Splice
Anno: 2009
Genere: thriller, fantascienza, horror


La trama in breve
Realizzato a partire dal 2007 grazie all’interesse di Guillermo Del Toro, Splice è in realtà un progetto che il cineasta italo canadese Vincenzo Natali cullava sin dalla fine degli anni 90, dopo il tanto acclamato “The Cube” con cui ha raggiunto una certa notorietà internazionale. Distribuito nel corso del 2010, il film si presenta come un thriller misto tra fantascienza e horror ma, nonostante la presenza di tematiche attuali e inquietanti e un discreto utilizzo di effetti speciali, non riesce a convincere del tutto.
Clive ed Elsa discutono...
La trama ruota attorno all’attività di Clive ed Elsa, due genetisti al soldo di un’importante multinazionale che lavorano alla sintesi di proteine e altre sostanze biologiche estraendole da creature ibridate. Queste vengono generate artificialmente per mezzo di sofisticate tecniche di manipolazione e innesti genetici, indicate nel film come splicing che, letteralmente, significa congiungere. Nonostante il veto imposto loro dalle alte sfere dell’azienda, galvanizzati dai successi ottenuti in seguito alla creazione di “Ginger” e “Fred”, piccoli esseri informi e raccapriccianti,  gli scienziati decidono però di spingersi oltre. 
Mescolando tra loro DNA umano e animale danno vita ad una nuova specie, una creatura simile all’uomo ma al contempo aliena e disturbante. E’ però la forte somiglianza che essa dimostra con l’homo sapiens sapiens a risultare spiazzante, suscitando comprensibili dubbi etici ed esercitando un fascino che rasenta il morboso. I due decidono così di crescerla segretamente, tenendola nascosta al mondo, educandola quasi fosse loro figlia. Dren, questo il nome con cui la identificano, si rivelerà essere ben più di questo, uno scherzo della natura che saprà stravolgere l’esistenza dei due genetisti, compagni nella vita e professionisti vincolati agli interessi della multinazionale per cui lavorano.  

Il mio commento
Malgrado l’idea di base della sceneggiatura, firmata dallo stesso Vincenzo Natali, sia più che discreta e conturbante, il risultato finale pecca in termini di efficacia e coinvolgimento dello spettatore. Girato tra Francia e Canada, il film offre uno spettacolo che, in termini di effetti speciali, trucco e ricorso alla computer graphic, si assesta su buoni livelli,  ma non riesce a mantenere la necessaria tensione e la giusta quantità di pathos: il regista dà invece l’impressione di non avere pieno controllo delle vicende, smarrendo talvolta anche i riferimenti spazio temporali. 
Ecco Ginger e Fred
In particolar modo, se la prima parte risulta discretamente costruita e tesa, permeata da un alone di mistero e da un carico di aspettativa che va via via crescendo, la seconda sembra invece meno solida e organica, più didascalica e disomogenea, sfociando in un finale concentrato su improvvise aggressioni in stile horror anziché concedere spazio a riflessioni in chiave fantascientifica.
Indubbiamente le tematiche proposte e gli elementi su cui verte il film sono notevoli e variegate, ma il prodotto finale si assesta sulla sufficienza, non riuscendo far scattare nello spettatore forti e contrastanti reazioni su quanto visto.

giovedì 11 agosto 2011

..:: Icewolf ::..

Titolo: Icewolf
Autore: Lady Maltras
Editore: Grafiche Vincenzo Bernardi
Genere: fantasy, fantascienza
Pagine: 276

La trama in breve:

Questo è l’inizio della mia storia. Sono nata sulla Terra e ho vissuto da normale ragazza finché il mio pianeta non è stato inglobato in un vasto Impero di cui ignoravo l’esistenza. Dalla sicurezza della mia casa mi sono ritrovata scaraventata in una realtà nuova, in cui l’umanità è disprezzata e ridotta in schiavitù. Dopo un breve addestramento ho cominciato a servire presso l’Imperatore di un pianeta lontano. Il suo Regno incantevole è riuscito ad alleviare in minima parte la mia straziante perdita ma l’incontro con un Guardiano, appartenente ad una ristretta cerchia di creature superiori, mi ha fatto subito ricordare la mia triste condizione. Contro la mia volontà sono stata trascinata in una spedizione nella Terra dei Ghiacci dove una nave che trasportava un misterioso carico è precipitata in circostanze sconosciute. E’ stata proprio quella strana energia il principio di tutto….” Rei   (fonte: LadyMaltras)

Il mio commento:
Il primo contatto con quest'opera è avvenuto nel 2008, circa, nell'ambito del progetto eBookTrailer che avevo avviato nel mio sito personale per cercare di fare rete con gli altri autori emergenti del panorama nostrano. C'era stato qualche scambio di mail con Elisa, il vero nome di Lady Maltras, la definizione di una mini intervista e la messa online di un estratto del primo romanzo della saga fantasy-fantascientifica da lei curata.
Solamente in tempi recenti ho però avuto l'occasione di leggere il suo Icewolf, libro che ho reperito presso la Mostra del libro di Borgoricco e che recentemente ho concluso.
Prima di passare a dettagliare il mio commento in merito all'opera in questione ci tengo a precisare che se da un lato la scelta di auto pubblicarsi può talvolta riservare sorprese, in senso positivo, non sempre risulta quella migliore. Infatti, la presenza di un vero e proprio editore, che si occupi di editing, che investa tempo e ricorra al proprio spirito critico per sistemare un testo spesso si fa sentire.
Ed è anche il caso di questo Icewolf, primo capitolo di una saga che, se non erro, consta di una decina di libri, ma che presta il fianco a vari attacchi. In primis vi è la punteggiatura: se da un lato i punti di sospensione abbondano, dall'altro mancano virgole e punti e virgola.

lunedì 8 agosto 2011

..:: The system has failed ::..

"C'è grisi, c'è grossa grisi" diceva Quelo
alias Corrado Guzzanti.
Un titolo un po' cupo, lo ammetto, ma al contempo chiaro nel trasmettere un certo messaggio in relazione agli eventi che stiamo sperimentando in questo periodo. Mi riferisco alla "crisi", alle speculazioni in borsa, al crollo dei mercati finanziari e dei valori di certi titoli, in particolar modo relativi anche alla nostra cara Italia.
Quello che più mi dà da pensare è il modo in cui è emersa la notizia e come viene vissuta in termini mediatici.
Di certo si tratta di dinamiche dipendenti da logiche dettate da poteri forti, forse anche occulti, da speculazioni conseguenti ai dati e alle valutazioni fornite da autorevoli entità del campo finanziario, e probabilmente non del tutto casuali o prevedibili.
Eppure sembra che fino a poco fa la nostra nazione avesse un'economia solida, con i conti a posto, in forte ripresa. Cioè, l'impressione è che ancora una volta si giochi tutto sull'immediatezza, sull'azzeramento della memoria, offrendo una visione parziale degli eventi. Peccato che, purtroppo, non tutto era rose e fiori. Prima. Dove con prima si può considerare un periodo ampio a piacere. 
Dopotutto, la crescita della nostra economia è rimasta tendente a nullo per anni, il debito pubblico ha continuato a salire e manovre efficaci in campo economico non sono arrivate praticamente mai. A quando risalgono le ultime risposte efficaci in relazione al mondo del lavoro, oppure sostegni e politiche aziendali et similia atte a rilanciare l'economia? Quando mai abbiamo investito in scuola, ricerca e cultura?

sabato 6 agosto 2011

..:: Quello che vuole il pubblico ::..

Un altro mese è trascorso tra ferie e lavoro, gioie e dolori, alti e bassi e, come mio dovere, morale più che altro, eccomi qui a rendicontare sui gusti del pubblico. Del "mio" pubblico. Per esaminare un po' le mode, i trend, le preferenze di coloro che scelgono di spendere qualche minuto del loro tempo su questo mio spazio web. Persone che, ne approfitto or ora, ci tengo a ringraziare ^__^
Soddisfazione per Megan Fox,
che torna in classifica.
Un po' come riscontrato ultimamente con gli altalenanti indici dei titoli di borsa, noto che per buona parte del mese di luglio i contatori delle visite hanno registrato una notevole inflessione. Dinamiche che mi hanno suscitato condivisibili paranoie e quesiti: sarà il periodo di vacanze? Sarà la calura estiva? Sarà colpa di Google Panda o analoghi algoritmi di indicizzazione? Sarà per la mancanza di foto sconce? Eppure ugualmente c'è qualcuno che ivi approda cercando cosacce del tipo "Minetti Nicole Hot", "Candy Camera Sexy" o "Chi ha vinto tra Alien e Predator?" ? Ricerche comprensibili, e a cui spero sia stata trovata risposta, tranne per la domanda sullo scontro delle creature fantascientifiche.
Ma per fortuna, prima cioè che arrivassi a mettere in discussione la qualità dei miei post (sempre al top), qualcosa è misteriosamente cambiato e gli accessi son tornati a livelli normali, più che dignitosi per un modesto blog come questo (nota: sono però disponibile a lasciarmi stupire in positivo per cui non esitate a pubblicizzarmi!)
Vi anticipo già che sono evidenti nuove tendenze in termini di desideri e oggetti di ricerca da parte del pubblico. Che poi sarebbero i vostri, e che, nel bene o nel male, proverò a soddisfare °_°
Partiamo quindi a controllare le ultime posizioni della classifica:
10 - Mulino: anche se per poco codesta misteriosa entità è ancora fra noi e continua ad esercitare il suo fascino morboso...
09 - Leonardo Colombi: strano ma vero: qualcuno è arrivato qui cercando proprio me medesimo! Sono quasi commosso...
Due amichevoli Predators: e se
passassero casa per casa
come i testimoni di Geova?
08 - Amy Smart: la bionda attrice statunitense torna a registrare consensi, probabilmente sull'onda delle sue recenti partecipazioni cinematografiche (dovrebbe esserci un "Columbus Circle" in uscita, thriller di George Gallo che annovera anche Giovanni Ribisi nel cast).
07 - Code Geass: leggermente in risalita rispetto alle statistiche di giugno, l'anime targato Sunrise riscuote ancora un discreto consenso, probabilmente anche in virtù della recente pubblicazione delle mie recensioni sulle pagine di Terre di Confine.
06 - Crank: incredibile, ma vero. La magggica parola che per molto tempo ha imperversato al top delle classifiche di preferenza scende sotto la quinta posizione. Un risultato che non può che provocarmi un moto di perplessità e sgomento.