giovedì 1 settembre 2011

..:: Kung Fu Panda 2 ::..

Titolo: Kung Fu Panda 2
Regia: Jennifer Yuh
Anno: 2011
Genere: animazione, "arti marziali"
Doppiatori: Jack Black, Dustin Hoffman, Lucy Liu, David Cross, James Hong, Gary Oldman, Michelle Yeoh, Jean-Claude Van Damme, Victor Garber

La trama in breve:
Il kung fu forse è arrivato alla fine dei suoi giorni, l'era industriale incalza nella figura del perfido Shen, figlio dei reggenti, cacciato dal palazzo reale per aver voluto trasformare l'uso della polvere pirica dei fuochi d'artificio in quello della polvere da sparo dei cannoni. Ma il reietto non si arrende, e nell'oscurità accumula metallo per forgiare un esercito di cannoni, un'arma contro cui nemmeno i maestri kung fu possono fare nulla e che gli consentirà di avere la rivincita che cerca. Unica voce dissonante è una vecchia indovina che gli predice la sconfitta per mano di una forza bianco e nera in grado di accomunare yin e yang come nel simbolo del tao. A poco servirà lo sterminio di una villaggio di panda perchè, come in una tragedia greca, nel tentativo di allontanarsi da sè il destino indesiderato Shen non farà che creare la sua nemesi: Po. (fonte mymovies)

Po e i 5 tifoni dinnanzi
ad un grande pericolo: le scale!
Il mio commento:
Dato che ho avuto occasione di vederlo al cinema, assieme a Silvia, mi pareva doveroso parlare pure qui. di Kung Fu Panda 2 della Dreamworks. 
Proporre un seguito, sia che si tratti di film veri e propri sia nel caso di prodotti d'animazione, non è mai semplice: ci sono aspettative da parte del pubblico, esigenze di produzione, personaggi più o meno definiti da rispettare o caratterizzare. Difficile quindi eguagliare l'eventuale botto conseguito con il primo capitolo della serie, replicare cioè quel successo che getta le basi proprio per la realizzazione di un seguito.
Ed è un po' quel che accade con questo secondo episodio dedicato al "guerriero dragone" Po. 
Personalmente l'ho trovato carino, non come il primo Kung Fu Panda, ma tutto sommato il film l'ho guardato volentieri sebbene risulti un po' meno scanzonato del previsto e più superficiale nella trattazione dei vari personaggi: Scimmia, Vipera e Gru rimangono praticamente sullo sfondo, un po' meglio per Mantide e maestro Shifu, e ancora di più Tigre.
Shen e il suo cannone...
(no, non è un pavone giamaicano)
D'altra parte, gli aspetti più significativi della visione proposta riguardano l'azione, l'animazione, i combattimenti, il colore e la resa grafica, conditi da un po' di sano ottimismo e amore per il wuxia. 
Un aspetto che mi ha piacevolmente impressionato è quello relativo all'impatto visivo, all'utilizzo di moderne tecniche d'animazione e all'attenzione per i particolari: sotto questo punto di vista la qualità è piuttosto elevata. Sono buone anche le ambientazioni e le scenografie proposte, così come la dinamicità delle sequenze, il colore e gli effetti di luce. 
Combattimento all'ultimo...
coniglio?
Per quanto riguarda la trama in sé, direi che tutto sommato viene proposta una buona storia, adatta ad ogni tipo di pubblico e che tratta anche argomenti interessanti e messaggi comprensibili a tutte le età. Ci sono riflessioni sulla famiglia, sul rapporto padre e figli (Po, dopotutto, è un "bambino abbandonato" ma che successivamente trova una famiglia, venendo adottato e amato; il cattivone, Shen, per colpa della propria ambizione finisce invece per perdere la propria), sul rapporto tra tradizione e innovazione (sempre attuale e, credo, molto più sentito in Paesi quali Cina e Giappone), sull'uso delle proprie qualità (Shen poteva creare grandi cose e invece....), sull'importanza di star bene con se stessi per star bene con gli altri (e le arti marziali, in questo, aiutano!), ecc... Pure lo sterminio dei panda potrebbe essere interpretato come un rimando a qualche fatto storico - più o meno recente - o addirittura biblico: non si è mai voluto interessare di arti marziali però Mosè aveva iniziato anche lui con una cesta sul fiume...
Jack Black, ovvero l'uomo
nel panda
Apprezzabile, infine la caratterizzazione dei due personaggi principali, Po e Shen. Il primo si conferma un compagnone, simpatico e scanzonato, un po' ingenuo e impulsivo, ma decisamente genuino e bonario. L'altro invece è più spietato e determinato e con una barbetta semi trasparente che credo abbia fatto impazzire i grafici. Entrambi sono però legati da un destino comune e, per certi versi, similari. In fondo, entrambi sono dei "draghi", uno con le arti marziali e l'altro con le armi e il comando - e non pensate sia facile, per un pennuto, dominare lupi e gorilla... -, volti alla ricerca di "qualcosa" ed entrambi soli. Però vivono la propria condizione in modo completamente diverso e si realizzano in modo differente: questione di scelte e di carattere. 
O di amore recepito.
Oppure di ravanelli mangiati in tenera età.
Esplosione di miticità!
Altre note positive del film sono relative a certe sequenze e trovate registiche (in soggettiva, ad esempio, o ad effetto pac man), così come  sono interessanti i flash-back e le spiegazioni introduttive: un po' come accadeva in Kill Bill di Tarantino, anche qui si ricorre all'animazione per creare un ulteriore livello narrativo collocato però su un piano temporale differente. Animazione nell'animazione, insomma, una sorta di esperimento che, oltre a risultare funzionale alla narrazione, permette di far percepire agli spettatori che, oltre alle moderne tecniche computerizzate, esistono anche altri modi e stili per dar vita alle immagini. 




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