giovedì 27 ottobre 2011

..:: Skyline ::..

Titolo: Skyline
Regia: Colin Strause, Greg Strause
Anno: 2010
Genere: fantascienza
Cast:  Eric Balfour, Scottie Thompson, Brittany Daniel, David Zayas, Donald Faison

La trama in breve:
Il fotografo Jarrod e la sua compagna Elaine (che gli rivela di essere incinta) hanno raggiunto Los Angeles per partecipare alla festa di compleanno del migliore amico di Jarrod, Terry. Il risveglio dopo i festeggiamenti non è dei migliori. Nel cielo della città si librano veicoli spaziali alieni che emanano un forte raggio luminoso azzurro che attrae irresistibilmente lo sguardo degli umani provocando in loro mutazioni fisiche. Dì lì a poco compariranno anche enormi astronavi pronte a risucchiare al loro interno chiunque si trovi a portata. Come fare a sfuggire a una morte che sembra certa mentre i soccorsi non arrivano o risultano impotenti? (fonte mymovies)

Il mio commento:
...e io che pensavo si trattasse
di un temporale....
Ho voluto - sì, voluto! - vedere questo film perché, in un certo senso, ne avevo bisogno.
Necessitavo di svagarmi un poco e, per di più, ponendo a off l'interruttore del mio encefalo, così da mettere a riposo l'omino del cervello che solitamente lavora alacremente nella mia testa.
E quando il mio sguardo è caduto sulla locandina di codesto film ho intuito che Skyline potesse essere quello che andavo cercando.
Il riferimento a caratteri cubitali (un monito, in realtà) alla regia dei fratelli Strause mi ha poi liberato da ogni dubbio. 
Ecco quindi che mi sono accomodato sul divano, mi son stappato una birretta, ho spento il cervello (condizione necessaria per poter apprezzare il raffinato intreccio tessuto dagli sceneggiatori di codesto film) e mi sono lasciato coinvolgere dall'ultima fatica del duo di registi dell'Illinois. 
Nomi già conosciuti per Alien Vs Predator 2, tra l'altro. Una garanzia, insomma.
Azz, pure le navi aliene puntano
ai palazzoni americani...
L'inizio in medias res sospeso per poi ricominciare tutto daccapo non mi ha convinto del tutto, probabilmente l'omino del cervello era ancora pseudo attivo.
Poi però, quando ho visto apparire sullo schermo quel gran simpaticone di Donald Faison (non fraintendetemi: l'ho apprezzato assai nelle varie puntate di Scrubs, assieme a Zach Braff) e la discreta densità di gnocca all'interno del cast allora mi son tranquillizzato. 
In soldoni, Skyline si prefigura come il classico film vaccata da guardare e apprezzare senza porsi troppe domande. Ci sono inseguimenti, conflitti interpersonali, tradimenti, esplosioni, urla, morti più o meno sensate...basti pensare a come se ne va Oliver (il buon David Zayas, già visto in The Expendables) o allo stesso Terry (Donald Faison).

giovedì 20 ottobre 2011

..:: La paura fa 90 ::..

Titolo: La paura fa 90
Autore: AA. VV.
Editore: Il Mio Libro
Genere: narrativa varia, horror
Pagine: 204

La trama in breve:

90 racconti da 666 parole
90 racconti da non più di 666 parole. Testi selezionati da www.braviautori.it. Contiene un racconto del maestro dell'horror DANILO ARONA!  (fonte IlMioLibro)

Il mio commento:
Il libro in questione è una raccolta di racconti selezionati dallo staff dell'associazione culturale Bravi Autori nell'ambito dell'omonimo contest letterario organizzato in seno alla community del portale www.braviautori.com.
Lo dico ad onor di cronaca, anche in relazione al nome di Massimo Baglione che, su IlMioLibro, figura come autore del testo in questione (motivo che ha portato pure ad alcune contestazioni, e perplessità).
Ad ogni modo, che dire?
Innanzitutto che all'interno della raccolta di racconti (e poesie....) si cela anche un mio testo "Terapia" e che la pubblicazione può costituire un discreto mezzo per conoscere e segnalare numerosi autori emergenti del panorama italiano. Ben 90! 
Mediamente sono state selezionati testi di buon livello e non sono evidenti scivoloni oppure orrori grammaticali. Semmai, a mio avviso, non tutte le opere proposte sono così "in tema". Voglio dire, l'argomento cardine, il vero trait d'union dell'intera raccolta, doveva essere la "paura". Però, sempre a mio avviso, non tutti gli autori son riusciti a centrare l'obbiettivo.
Certo, il vincolo di restare sotto le 666 parole non è un limite da poco ma, al contempo, può essere un vantaggio per organizzare idee e narrazione per creare tensione, suspance ed effetti sorpresa in poco spazio. 

martedì 18 ottobre 2011

..:: Duel ::..

Titolo: Duel
Regia: Steven Spielberg
Anno: 1971
Genere: azione, thriller
Cast: Dennis Weaver, Lou Frizzel, Jacqueline Scott, Eddie Firestone

La trama in breve:
Un normale automobilista dal cognome simbolico, David Mann (Dennis Weaver), è oggetto della spietata caccia di un misterioso camionista, che non si vede mai, lungo le assolate e solitarie strade del deserto americano.  (fonte mymovies)

Il mio commento:
Il presentimento: avrò fatto bene
a mostrargli il dito medio?
La prima volta che sentii parlare di questo film ed ebbi l'occasione di visionarne alcune sequenze risale al 2004, se non erro, durante una lezione del corso di "Teorie e tecniche del linguaggio cinematografico" tenuto dal prof. Brenta nel corso di laura in Disciplina delle Arti, della Musica e dello Spettacolo a Padova. Ma come, mi direte voi, non hai frequentato le lezioni di Informatica in quel ridente ex carcere del Paolotti? Ebbene sì, risponderò io, ma avendo a disposizione ben 10 crediti da maturare con corsi "di qualunque cosa e qualunque corso di laurea" ho ben pensato di optare per qualcosa di interessante e appetibile. Possibilmente in una facoltà in cui le donne esistevano anche al di fuori dei monitor del pc.
Ecco quindi spiegato come venni a conoscenza di codesto film che, a distanza di anni, in ben 5 episodi, son pure riuscito a vedere per intero.
Per esser stato girato in soli 13 giorni da un regista di 25 anni credo lo si possa ritenere un prodotto molto interessante. Ok, un po' monotono lo è, privo di quei particolari e strabilianti effetti speciali a cui Spielberg ci ha abituato negli ultimi anni, ma comunque originale. La sceneggiatura è tratta da un testo di Richard Matheson ( l'autore di "Io sono leggenda") e non risulta particolarmente complessa.

martedì 11 ottobre 2011

..:: Spot: Fumetti & Manga ::..

Recentemente ho cominciato a "consumare" la pila di fumetti che ho reperito dalla fumetteria e ho deciso di dedicare questo post a queste mie letture. Giusto per pubblicizzare quel che sto leggendo e, magari, avere qualche feedback da parte dei visitatori di questo spazio virtuale. Anche perché so che tra di voi si celano appassionati divoratori di comic e manga.
Bando alle ciance e partiamo con gli X-Men: ebbene sì, da bravo recidivo, mi sono riavvicinato alla serie super-eroistica targata Marvel proprio quando veniva pubblicata la maxi-saga "secondo avvento". Meglio così, diciamo, nel senso che ho avuto modo di evitarmi uno sconclusionato medias res in favore di un ponderato medias res. Ad ogni modo, per ora, sto apprezzando quanto proposto e attendo di vedere quali sviluppi prenderanno le storie narrate. Si avverte comunque che c'è "aria di cambiamento", addirittura è comparsa una nuova mutante che vuol fare l'artista ("oh, finalmente!", mi son detto, "era ora che ci fosse qualcuno che pensasse a usare le proprie doti in modo creativo e personale, altro che combattere 24 ore su 24!") e pure la veste grafica si presenta più curata rispetto al tempo in cui li seguivo io. Pure le anatomie sono più virili e pompate, per gli ometti, o più morbide e sinuose, per le femmine di homo sapiens superior al fine di rispondere a ("Ma come mai hanno tutte questi vestitini succinti e scollati?", mi ha chiesto Silvia) a obbiettive e oggettive esigenze tecnico tattiche.
Sul versante manga ho invece terminato, con più che discreta soddisfazione, il manga "Legend of mother Sarah": indubbiamente si tratta di un'opera importante e matura che offre molti spunti di riflessione e sfaccettature per una sua valutazione. D'altra parte, è difficile rimanere delusi quando si ha a che fare con il signor Katsuhiro Otomo. Avevo anche una mezza idea di scrivere una recensione seria, magari da proporre pure in redazione su TdC, ma poi ho desistito per mancanza di tempo ed energie. E anche perché ne ho trovata una che riassume il mio pensiero, ovvero quella proposta da Turboo Stefo su AnimeClick: non so chi sia il signor Turboo ma, fondamentalmente, mi trova d'accordo nel suo commento all'opera.
Se ne avete l'occasione, recuperatevi i 7 volumozzi (son corposi assai) e leggetevi il manga: si avverte che la lavorazione dell'opera non è stata affatto breve e che possiede ancora il sapore degli anni 80 ma tutto sommato risulta coerente e ben sviluppata anche se, forse, il ruolo di Sarah finisce per venire un po' oscurato dagli eventi degli ultimi due numeri.
Oltre al manga di Katsuhiro Otomo e Takumi Nagayasu, ho concluso anche la saga degli arrancar (credo sia questo il nome corretto...) di Bleach. Che dire? Indubbiamente il manga di Tite Kubo ha innumerevoli punti di forza però l'impressione è quella di assistere ad uno sviluppo che sta lentamente e inesorabilmente sfuggendo di mano all'autore. Cioè, tutto quello che accade viene giustificato e fila, i personaggi son intriganti e ben delineati (basta pensare a Gin Ichimaru...), per non parlare della resa grafica....però c'è stata un'escalation di potenza che inizia a risultare irritante e discutibile. Per dire, tra Aizen (il cattivo) e Ichigo (il buono), per altro splendidi personaggi entrambi, non saprei dire quale ha surclassato di maggior misura il livello di divinità. Analogamente a quello che accadeva in DragonBall, in Saint Seiya o in Yu Yu Hakusho, pure qui si assiste ad un'evoluzione bellica senza precedenti con tanto di gente che vola, catastrofi su vasta scala, trasformazioni, resurrezioni e via dicendo. 
E, comunque, non si vede neanche un pene (e qui vi voglio: a quale illustre opera fumettistica si riferisce quest'ultima mia frase?  ^__^ ).
Vedremo quel che accadrà ora, quindi, anche perché la serie sembra ben lungi dal concludersi. Un po' come One Piece, di cui sto leggendo ora il numero 60. 
Ma sul capolavoro di Eiichiro Oda non si discute, semmai ci si inchina.
Per concludere, giusto per dare un po' di spazio anche alle pubblicazioni della J-Pop, sto procedendo anche con "Wolf Guy - L'emblema del Lupo", un adattamento manga di una serie di romanzi giapponesi incentrati sulla figura del licantropo ma che, numero dopo numero, si sta dimostrando sempre più brutale e violento, ferino direi e, per certi versi, pure pornografico (povera professoressa Aoshika...). Staremo a vedere come evolverà... per ora sono comunque piuttosto soddisfatto dell'opera, disegnata in modo egregio, molto cupa per carità, ma matura e disturbante, affatto scontata.
Però, ad essere sincero, e senza nulla togliere al resto della produzione fumettistica mondiale sono le avventure di Monkey D. Rufy quelle che leggo con più entusiasmo.
Chissà se mai ne trarranno un film, con attori in carne ed ossa intendo.... 

venerdì 7 ottobre 2011

..:: Most wanted - Settembre 2011 ::..

Foto di gruppo per i "sacrificabili"
Un altro mese è trascorso (leggasi: siamo in ottobre....) e, come doveroso, eccomi a rendicontare sulle statistiche di questo mio blog. Certo, potrei parlarvi d'altro, ad esempio della recente scomparsa di Steve Jobs o dei futuri progetti politici dello psiconano (vedasi "Forza Gnocca!") ma me ne guardo assai, anche perché non mi è chiaro l'iter del ddl relativo alle intercettazioni e non vorrei mai incappare in qualche problemuccio. 
Temo però che nelle classifiche annuali relative alla libertà di stampa e opinione, a causa di simili decisioni politiche, si rischi , noi come nazione Italia intendo, di farci surclassare da poderose potenze estere come l'isola di Tonga.
Con pesanti ripercussioni per la nostra immagine già deturpata da infondate dicerie sulla nostra dubbia condotta morale, come se fossimo tutti ladri, falsi e mafiosi. Suvvia...

Ma bando alle ciance e veniamo al resoconto sulle parole chiave maggiormente utilizzate, un'analisi di fondamentale importanza per l'umanità e che, un giorno non lontano, già lo so, mi aprirà le porte verso un illustre premio "ig nobel".

Posa plastica per Lelouch,
alias Zero
Prima di procedere con la classifica, ne approfitto per segnalare alcune delle chiavi di ricerca più singolari che ho riscontrato su ShinyStat:

Categoria "guardoni zozzoni e spilorci": gratis visione cicciolina e il cavallo intero
Categoria "il 2012 è sempre più vicino": catastrofi bibliche di animali che piovono dal cielo
Categoria "criptika": e e i i l n s t t v
Categoria "tragedia annunciata": questa notte uccidero un uomo
Categoria "quesiti esistenziali": come uscire di casa prima dei 30 anni?  (risposta: hai provato dalla porta?)

giovedì 6 ottobre 2011

..:: 127 Ore ::..

Titolo: 127 ore
Regia: Danny Boyle
Anno: 2010
Genere: avventura, drammatico
Cast: James Franco, Amber Tamblyn, Kate Mara, Clémence Poésy, Kate Burton

La trama in breve
Aron Ralston, 26 anni, entusiasta dello sport e della libertà, si concede una giornata di biking e trekking nel Blue John Canyon dello Utah. Sole, musica, paesaggi mozzafiato e un fortuito incontro con due belle escursioniste che si prestano a tuffi e risate: cosa chiedere di più? Tornato solo, però, scendendo un crepaccio, Aron smuove inavvertitamente un masso vecchio di milioni di anni e si ritrova immobilizzato, con un braccio bloccato tra questo e la roccia, praticamente senza cibo né acqua. (fonte mymovies)

Il mio commento:
Che ci sarà mai là sotto?
La filmografia di Danny Boyle la conosco parzialmente e so che è un regista capace sia di proporre prodotti interessanti ed emozionanti quanto film discutibilmente accettabili.
In questo caso, però si può affermare senza alcun dubbio che 127 Ore rappresenta una produzione più che buona, che difficilmente lascia indifferenti gli spettatori.
Tratta da una storia vera, la narrazione si concentra sul monitorare Aron Ralston, escursionista intrappolato da una roccia che gli blocca il braccio destro. Assistiamo quindi agli sforzi e ai tentativi escogitati per liberarsi dalla prigionia e, soprattutto, per sopravvivere in condizioni fisiche estreme. Non solo, la totale solitudine in cui si trova immerso il personaggio interpretato da un ottimo James Franco, ne mette alla prova l'integrità psicologica, in balia della propria disperata rassegnazione di fronte ad uno scenario che offre ben poche speranze di salvezza. La fida videocamera diventa allora uno specchio di sé, un modo per attestare la propria esistenza e registrare le proprie ultime ore, dedicandole a quanti ci amano o amiamo.

domenica 2 ottobre 2011

..:: Thor ::..

Titolo: Thor
Regia: Kenneth Branagh
Anno: 2011
Genere: azione
Cast: Chris Hemsworth, Natalie Portman, Tom Hiddleston, Stellan Skarsgård, Clark GreggRene Russo, Anthony Hopkins

La trama in breve:
Figlio primogenito del potente Odino, Thor è destinato a salire al trono di Asgard ma la sua foga e il desiderio di affermarsi in battaglia lo spingono ad un'azione avventata che, non fosse per l'intervento salvifico del padre, rischia di mettere a repentaglio la pace e la sicurezza del suo regno. Affranto per la delusione procuratagli dall'inadeguatezza del figlio Odino decide di scagliarlo sulla Terra, privato dei suoi poteri e impossibilitato ad usare Mjolnir, il suo micidiale maglio. Almeno fino a che non sarà in grado di usarlo con giudizio.
Il signor Thor
Caduto nel nostro mondo il dio nordico si imbatte, nel vero senso della parola, in un gruppo di ricercatori che indagano i curiosi eventi atmosferici che hanno luogo nel New Mexico e in particolare in un'astrofisica dal sorriso facile. Intanto nel regno di Asgard il fratello Loki approfitta di un malessere del padre per salire al trono. (fonte mymovies)

Il mio commento:
Visto oggi assieme a Silvia e quivi recensito a beneficio dei posteri ^_^
Per arrivare subito al sodo, pensavo peggio invece, tutto sommato, il film possiede una sua struttura, dei messaggi comprensibili e dei punti di forza. Per carità, rimaniamo sempre nella sfera dei prodotti fracassoni pensati per intrattenere, ovvero da gustarsi senza pretese, concedendosi un po' di svago e distrazione, ma poteva andare molto peggio (voglio dire, poteva anche essere così).
Invece, sarà forse anche merito del regista, sarà che la Disney (eh già, dietro ai Marvel Studios c'è il signor Walt) ci ha investito discretamente, globalmente il film possiede un suo fascino. Affermazione opinabile ma, per quanto mi riguarda, è così.
Ma andiamo con ordine.