sabato 31 marzo 2012

..::Bicincittà ::..

Non la solita bicicletta... [1]
Sarà un post rapido e conciso, ve lo prometto, giusto il tempo per esternare alcune considerazioni e rimuginare su qualchenotizia "recente".
Mi riferisco al progetto BicinCittà di cui di tanto in tanto si sente parlare e che mira a incentivare e promuovere un altro modo di intendere la mobilità e il trasporto.
Non sono contrario a queste iniziative in sé, né al fatto che nelle grandi città vengano proposte soluzioni per noleggiare biciclette elettriche o meno a prezzi decisamente modici, semplicemente rimango perplesso di fronte ai messaggi che tali strategie lanciano.
Voglio dire, la bici è un mezzo "sano", ecologico, versatile, economico, sostenibile, ecc... e non è nemmeno nuovo. Spostarsi su due ruote non richiede l'acquisto di carburante e di sicuro, se tutti ci muovessimo solo su bici, le strade potrebbero divenire un luogo più sicuro. 
Ma, mi domando, le strade, le nostre strade, sono davvero pensate per un traffico biciclettoso? 
Non siamo mica in Germania o in Olanda, qui. 
I ciclisti respirano smog a pieni polmoni e, spesso, si trovano a lottare per la sopravvivenza. Mi riferisco, ovviamente, a quelli urbani, non ai ciclisti stile Giro D'Italia che pascolano in branco e mai, mai, mai e poi mai, nelle piste ciclabili.
D'altronde, per anni, in Italia abbiamo investito sul cemento, sull'asfalto, sulle auto, sulla Fiat e le sue meravigliose auto...e adesso invece torniamo a parlare di bici, a proporre modalità di trasporto "pulite". In alternativa ce ne si possono pure inventare, un po' come la Twizy della Renault [2] o la Movitron [3], ma la sensazione di scambiarle per un'Ape riverniciata permane. 
Comunque sia, parlare prepotentemente di bici in città, noleggiate o meno, elettriche o meno, allude a una totale ottusità perseguita per anni nell'investimento in mezzi di trasporto non sostenibili.
Auto di 2 tonnellate di 4 m di lunghezza, inquinanti e costose, per trasportare 1 sola persona e garantire l'esistenza di un "eco-sistema" industriale contro scelte di mobilità "pulite", economiche e sostenibili. 
In pratica, ci stanno dicendo che per anni abbiamo investito nella direzione sbagliata, sprecando e basta, creando un sistema figlio del petrolio e genitore di tensioni, speculazioni e inquinamento.
O sbaglio?
Per cui, credo, ben vengano iniziative come BiciInCittà però, caspita, vediamo di iniziare a pensare in modo diverso, a pianificare e a decidere che tipo di mondo vogliamo perché, ora, è difficile convertire un intero sistema stradale e di viabilità a mezzi di trasporto diversi dalle bici. E il pensiero che sulle spalle delle attuali generazioni venga a gravare ANCHE il peso per simili necessità o visioni, oltre al debito che NOI non abbiamo creato, non è idilliaco.
Peggio ancora se, tra qualche tempo, si tornerà al carretto trainato da cavalli: magari, per allora, la Salerno-Reggio Calabria sarà pure terminata. 

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