sabato 30 giugno 2012

..:: Vita di Musashi ::..

Titolo: Vita di Musashi. Il più grande guerriero della storia del Giappone
Autore: Kenji Tokitsu
Editore: Luni Editrice
Genere: storia, saggio
Pagine: 177

La trama in breve:
Miyamoto Musashi (1584-1642), è una figura leggendaria della cultura popolare giapponese; maestro di spada, pittore, scultore, calligrafo, ci ha lasciato un'opera scritta che occupa un posto rilevante nella storia dell'arte giapponese della spada. La strategia e la riflessione sul combattimento che fanno da sfondo alla sua vita le conferiscono una pluralità di dimensioni. È questa tensione a scrivere sulla propria arte che costituisce la particolarità della sua opera. Musashi combatte il suo primo duello mortale a tredici anni, e persevererà tutta la vita nella ricerca dell'arte della spada, che chiamerà "strategia". Per lui l'arte della spada è un'espressione globale della personalità dell'adepto: è grazie alla perseveranza nell'allenarsi per tutta la vita senza mai allentare la tensione, sempre all'erta come fosse in guerra, e soprattutto grazie a un attenzione e a una concentrazione, a una lucidità senza vuoti, che ha potuto attraversare indenne 6 battaglie e, da vincitore, 63 duelli.

Il mio commento:
Ho letto questo testo su consiglio del buon Ale ma, probabilmente, il fatto di essermici dedicato con poca regolarità mi ha portato, probabilmente, a non apprezzarlo appieno.
Non è una lettura per tutti, credo: se non si conosce nulla di storia giapponese penso sia ostico da leggere.
E il fatto di non essere organizzato come un romanzo ma più come un saggio o un testo di approfondimento, secondo me, né ostacola la fruizione.
Quanto al contenuto in sé, devo dire invece che l'ho trovato molto preciso, rigoroso, ricco di note, di spiegazioni e di riferimenti. Lo stile di scrittura è piuttosto schietto e diretto e rispecchia, da un lato, la mentalità nipponica, dall'altra lo spirito delle arti marziali. Va infatti considerato che l'autore del testo è Kenji Tokitsu, esperto di arti marziali e fondatore dello stile shaolin-mon, per cui nel corso della lettura si avverte il punto di vista di un praticante, pragmatico e attento a cogliere dinamiche e peculiarità di certe strategie mantenendo comunque una certa obbiettività e compostezza. Non è suo intento esaltare Musashi Miyamoto, personaggio più che noto della storia giapponese, autore del "Il libro dei cinque anelli" (Gorin-no-sho), abile combattente e figura fondamentale per la definizione dei principi alla base del budo, per le arti marziali nipponiche.
Un uomo che, comprensibilmente, nel tempo è stato oggetto di studi e approfondimenti che hanno finito per proporne una versione romanzata e ripulita, forse anche decontestualizzata da certi riferimenti fisico-sociali. Ecco allora che il testo in questione mira invece a ripulire Miyamoto Musashi da tutto ciò, esaminando e confrontando varie fonti al fine di comprendere meglio chi egli fosse, come avesse vissuto e combattuto. 
Non c'è l'intento di sminuirlo ma di rendere onore alla sua figura, per certi versi, e dall'altro di far chiarezza su certe dinamiche legate alle strategie adottate dallo stesso Miyamoto che, non sempre, si son rivelate "pulite e corrette". Anzi. 

Ma, c'è un ma, anche il presentarsi in ritardo ai duelli, attaccare facendo in modo che l'avversario sia accecato dal sole, lanciare shuriken e spade corte, tutto fa parte della strategia. E rende più "umano" e vero un personaggio che altrimenti rischiava di vivere sempre più di sole idealizzazioni e leggende.
Quello di Kenji Tokitsu è quindi uno studio critico, non offuscato da passioni o magari distorto da interessi di qualche tipo. Piuttosto, è uno sforzo teso a contestualizzare la figura di Miyamoto Musashi per conoscerlo meglio e imparare da lui, esaminando da vicino le scelte da lui adottate e intraprese.
Un altro aspetto che mi ha un po' sorpreso della vita di Musashi è relativo all'approfondimento e alle riflessioni che l'autore propone in merito alle "altre" tecniche che il Maestro aveva appreso e studiato: non era solamente un maestro di spada, quindi, ma un conoscitore di un insieme di discipline alcune studiate per tradizione familiare e altre apprese nel corso dei combattimenti e delle battaglie sostenute. Viva il confronto, quindi, che oggigiorno può essere effettuato anche senza spargimenti di sangue, e viva l'investimento nello studio e nella diversificazione, cosa che permette di crescere e di esplorare al meglio i propri limiti e le proprie capacità.
Infine, un ultimo aspetto, riguarda l'aspetto "umano" di Miyamoto Musashi il quale, nonostante la forza e l'indubbia capacità, nonostante la grandezza manifestata dal punto di vista della strategia e del combattimento, mi è sembrato molto solo e poco realizzato. Ha sostenuto e vinto diversi scontri (come tra l'altro stavo leggendo in Vagabond, di Takeshi Inoue) ma l'impressione che ho provato nel concludere il libro proposto dalla Luni Editrice (purtroppo fallita nel 2007) è che il Maestro non sia mai riuscito a raggiungere certi suoi traguardi personali in termini di inquadramento sociale e felicità. Magari mi sbaglio ma è quel che un po' ho avvertito leggendo questo libro. Chissà quali impressioni otterrei, invece, se ora leggessi l'omonimo romanzo di Yoshikawa Eiji...

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