martedì 5 febbraio 2013

Il trono di spade - Game of thrones

Titolo: Il trono di spade (Game of thrones) - Prima Stagione
Anno: 2011
Episodi: 10
Genere: fantasy

La trama in breve:
Dunque, riassumere la storia sviluppata nel corso della prima stagione di A game of thrones non è affare di pochi minuti. I personaggi sono molteplici e la narrazione intricata e complessa. Per cui, essendo io pigro e, stasera, un po' scazzato per via di un impegno pianificato ma evidentemente non concretizzato ( niente di grave, cose che capitano...), vi rimando al link alla pagina presente sulla ben nota enciclopedia libera.

Il mio commento (attenzione agli spoiler!!!)
Ma come...pensavo che sarei
stato scritturato anche per
la seconda stagione...
Non ho mai letto i romanzi di George R. R. Martin per cui, come mio solito, da bravo vigliacco, metto le mani avanti e imploro pietà: 'gnor no, signore, non so dirvi quanto la trasposizione di A game of thrones sia fedele al ciclo di libri del ciclo Cronache del ghiaccio e del fuoco (che in lingua originale invece è A Song of Ice and Fire)!
Malgrado questa mia mancanza che, prima o poi, magari colmerò, certo è che si tratta di una narrazione avvincente, sfaccettata e complessa. E soprattutto fruibile anche a chi non è avvezzo o particolarmente amante del genere fantasy. Niente stregonerie o avventure frivole alla Harry Potter, niente solenne epicità alla Tolkien con orchi, ishtari, ent e cavalieri neri, bensì storie di uomini e di donne contestualizzate in un immaginario mondo medievaleggiante. La magia e la stregoneria sono appena presenti (in particolar modo nell'ultima puntata della stagione) così come la presenza di esseri sovrannaturali o non naturali è minimale e ben dosata (tre uova di drago e qualche "presunto" non morto che compare all'inizio e a metà serie...).
Beh, sono bello e ricco:
amatemi e seguitemi!
Si respira realismo e concretezza, con esseri in carne e ossa ben caratterizzati e ciascuno con una propria anima. E non certamente degli stinchi di santo! Intrighi e zozzerie (e intendo anche "quelle" zozzerie!!!) sono all'ordine del giorno. Nulla viene risparmiato o nascosto dalla narrazione che si dipana in terre e ambienti differenti, dalla vita cittadina ad Approdo del re a quella più frugale e barbarica dei dothraki oppure a quella al limite della sopportazione umana, al nord, presso la comunità dei Guardiani della Notte. Non saprei nemmeno dire se, effettivamente, ci sia qualche personaggio totalmente positivo. Lo stesso Ned Stark, che incarna certi valori di giustizia, equità e lealtà, per esempio, ha qualche scheletro nell'armadio (altrimenti come si spiega il signorino Snow...)...forse sua figlia Sansa (non Aria, che ha già le mani sporche di sangue).
In effetti, emerge un'umanità vitale ma non luminosa o rassicurante, tutt'altro.
Al di là delle scene hot (la serie è vietata ai minori), che già voi lettori starete additando come IL motivo che mi ha portato a vedere questa serie (in compagnia di Silvia, ricordiamolo), quello che più ho apprezzato è la concretezza dei personaggi proposti, i colpi di scena, i volta faccia, gli inganni e lo sviluppo di una storia che si rivela essere molto estesa e complessa e che, come sto appurando nella seconda stagione, non è affatto scontata e banale o facile da sbrigliarsi.

La famigliola Stark al completo...
uhm, no, manca qualcuno mi sa...
Certo, qualcosa di scontato e "semplificato" c'è anche qui (vedasi l'epilogo del buon Sean Bean...una morte in più da aggiungere al novero delle sue personali interpretazioni), ma fondamentalmente si punta a proporre qualcosa di plausibile. Anche le motivazioni che spingono il comportamento delle persone o le fatalità, quelle simpatiche cosucce che nella vita possono andar storte o finire con il rompersi per sempre, sono ordinarie (un incidente di caccia, una caduta da una torre, una ferita che si infetta...). In ciò contribuisce molto anche il pacato ricorso agli effetti speciali. Giusto per fare un parallelismo con un'altra ben nota produzione fantasy, ovvero Il signore degli Anelli, anche qui ci sono i nani. Anzi, ce n'è uno: Tyrion "mr pago io" Lannister. E si è scelto un nanetto "vero" per impersonarlo, altro che giocatore di football minaturizzato con il macchinario home made da Rick Moranis in "Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi!". Un nano con un forte carisma, scaltro, colto e amante del vizio e della vita (penso alla sequenza che lo introduce, con volto estatico a seguito di una corroborante bevuta mentre, più in basso, una testa di donna si muove in modo sospetto)...praticamente il mio nuovo personal hero!
La nuova regina dei dothraki:
miss Daenerys Targaryen 
Per cui, ricapitolando e avviandomi a concludere questo mio breve e insulto commento alla prima stagione, questo  A game of thrones è senza dubbio una serie molto interessante e particolare, capace di intrattenere e avvincere, ben orchestrata in termini di regia e sviluppo narrativo. Un po' come recentemente visto in Cloud Atlas, anche qui gli autori si son divertiti a reggere contemporaneamente le fila di più storie che procedono parallele, che talvolta si richiamano (forse anche con tono ironico, pensiamo alla decapitazione operata da Ned Stark nella prima puntata e alla sorte che gli tocca; al compagno di giochi di Arya fatto uccidere da  Joffrey Baratheon e l'uccisione di cui si macchia lei stessa per cercare di salvare la propria vita; all'ordine di uccidere Brandon Stark per la quale la regina Cersei Lannister non si scompone affatto mentre rimane turbata dall'ordine impartito da re Joffrey al fine di assassinare gli altri figli del defunto re Robert, e via dicendo...) per convergere in taluni punti, in particolare verso la guerra e il sovvertimento dell'ordine.
Ebbene sì, costui è il sindaco
dei 7 regni...incredibile, nevvero?
Una guerra per altro non scaturita da nobili motivazioni (che però vengono aggiunte in seguito) bensì nata da motivazioni personali e che finirà per coinvolgere i sette regni mentre, altrove, Daenerys Targaryen (altro personaggio che apprezzo assai e assai) acquisisce consapevolezza del proprio ruolo nella storia e, al nord - che non mi sentano i leghisti - forze oscure, quelle contro cui realmente gli uomini dovrebbero unirsi e combattere, si muovono.
Indubbiamente questo mio conciso commento non rende onore e merito alla serie ma, d'altra parte, ogni singolo personaggio ed episodio meriterebbe qualche riflessione mirata e sensata e non ho così tanta energia mentale e disponibilità di tempo, ora, per dedicarmici. Però, ecco, questo sì, ve ne consiglio la visione. Magari con una bella birretta a portata di mano...


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