mercoledì 16 ottobre 2013

..:: Figli ribelli dell'oscurità ::..

Titolo: Figli ribelli dell'oscurità - La casa delle bambole
Autore: Irene Zanetti
Editore: IlMioLibro / Narcissus Self Publishing
Genere: giallo/thriller/narrativa
Pagine: 130

La trama in breve:
Poco dopo Natale, il London Genius High School College è scosso da una tragedia. Lara, una delle studentesse, non ha fatto ritorno dalle vacanze e la polizia segue la pista del rapimento a scopo di riscatto. Lucrezia, la sua migliore amica, non la pensa così, lei non ha completa fiducia nelle autorità e preferisce contattare chi del lato oscuro della vita se ne intende da sempre. Senza esitare, compone quello che ha battezzato il numero rosso e ordina a una boutique francese 100 ml di Ange ou Demon. Il viaggio nelle tenebre ha inizio, nulla rimarrà intentato per ritrovare Lara anche se questo volesse dire risvegliare le ombre del passato...

Il mio commento:
Ho letto questo libro nell'ambito delle classiche catene di lettura organizzate su Anobii. Non conosco la produzione letteraria di Irene ma, stando a quanto riporta nel suo sito, ha all'attivo altri titoli rivolti ad un pubblico giovane e molto giovane (vedi JHG). E a mio avviso, malgrado il titolo del libro in questione, questa tendenza si avverte anche in Figli ribelli dell'oscurità.
Ora, leggendo la quarta di copertina, mi ero preparato a una lettura dal sapore vagamente fantasy o ammiccante alla sci-fi, al mistery...anche il riferimento a quel misterioso profumo mi aveva fatto pensare a stregonerie di qualche sorta.
Invece non è affatto così.
Per carità, ci sono indagini, intrighi, tematiche "interessanti" come il condizionamento mentale e gli scambi di persona, oppure scabrose e attuali come la violenza sui minori, l'adescamento di minori al limite della pedofilia, ma niente di quello che mi ero inizialmente atteso. Forse è quel riferimento alle tenebre compresa la copertine tetra e misteriosa ad avermi indotto in errore.
Al di là di tutto ciò, la lettura scorre via fluida e senza mai appesantire, con una trama che non tarda poi molto a rivelarsi. I personaggi non sono moltissimi ma, considerando la lunghezza complessiva dell'opera, in numero adeguato a rendere sufficientemente varia l'esperienza di lettura. Anche il ritmo e l'alternanza delle vicende, ora concentrate sui gemelli Sebastano e Leonardo, ora sul cattivone Ben Lamatombe (e...), ora sulle vittime del complotto ordito dai malvagi di turno, che verte attorno a ragazzine rapite e plagiate. Le bambole del sotto titolo, ma non nel senso di pupe mozzafiato bensì di pupazzi, marionette da muovere a proprio piacimento: si tratta infatti di bambine e ragazzine a cui viene azzerata la volontà e costrette a "recitare" ruoli preconfezionati ... una metafora di ben altri destini a cui certe bambine sono condannate dagli orchi del nostro presente. E da questo punto di vista, Figli ribelli dell'oscurità, si prefigura come un libro con finalità anche educative, che vuol parlare a un pubblico di giovani e giovanissimi. 

Confesso comunque che inizialmente ho avuto difficoltà ad attribuire un'età alle fanciulle del London Genius High School College ritenendole, come dire, più giovani, al massimo tredicenni. Verso la fine del libro scopro invece che Lucrezia dovrebbe avere diciassette anni...e che i gemelli pure sono giovanissimi. 
Queste considerazioni sull'età dei personaggi, che magari possono sembrare marginali. credo possano suscitare qualche perplessità: da un lato l'impressione è quella di essere a contatto con ragazzine che ci si aspetterebbe meno "caste" e infantili (ok, come al solito sono io che sembro un maniaco perverso e allupato, ma pensiamo anche a personaggi come fumettistici Hit Girl o a pop-star che magari a sedici-diciassette anni diventano icone per intere generazioni), dall'altro non è facile credere che persone così giovani riescano a essere "così preparate" e calcolatrici, soprattutto se messe a confronto con cattivoni che dovrebbero avere dalla loro un minimo di esperienza, nonché mezzi e maturità diverse. Non esistono certe pulsioni, ecco, soprattutto il ricorso ad armi o ad approcci "pratici": se catturo coloro di cui voglio vendicarmi, ad esempio, quanto meno penso a immobilizzarli per esser certo di poter attuare il mio piano...invece niente. Per cui si ha anche l'impressione che, malgrado tutto, ai due gemelli Sebastiano e Leonardo vada forse un po' troppo liscia in più di un'occasione... 
Un aspetto che poi ho trovato interessante è il gioco al condizionamento, alla violenza inferta ma non direttamente (ad esempio tramite "le bambole") o alle punizioni inflitte vigliaccamente e sempre in modo indiretto ("mi fai un torto, bene, ne pagherà le conseguenze la tua amica, buahahahah" "non è mia amica, anzi, mi sta sulle balle" "ehi, così non vale..."). 
Riassumendo: meno brutalità e cattiveria esplicita, più sotterfugi, inganni e subdole strategie.
Contrapposto a tutta questa capacità di valutazione palesata dai protagonisti, vi è invece un calcolo dei tempi narrativi che, forse, risulta impreciso e un po' sbilanciato: dei personaggi principali viene fornito qualche stralcio di passato mentre di altri (Lucrezia, Ben...) quasi nulla, e questo non favorisce certo i lettori nell'affezionarsi o prender le distanze da loro. Tra loro, manca anche un po' di background e caratterizzazione dell'ambientazione che permetterebbe di avere reale percezione della malvagità e dell'oscurità che si identificano in Ben e Fernando de Lorenzi o di certi particolari che rimangono accennati ma non chiariti (l'occhio viola dei gemelli, ad esempio).
Nel complesso, trovo che il libro sia piuttosto fruibile, con uno stile leggero e chiaro; rimane forse un po' superficiale e poco incisivo, decisamente frettoloso nel finale. Probabilmente meritava di essere ampliato e approfondito ma sospetto che molti aspetti sian rimasti volutamente in sospeso in attesa di eventuali seguiti.  

Nota: mentre cercavo eventuali immagini con cui arricchire l'articolo, mi son imbattuto in questa esposizione intitolata "Bambole Senz'Anima" e anche in codesta modella ucraina, tale Valeria Lukyanova che si è trasformata in "Barbie" (ok, non è la stessa cosa di una ragazza che viene costretta a divenire oggetto ma è per dire che il mondo reale è un po' più vario, sfaccettato e complesso di quello rappresentato nel libro in questione)




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