sabato 15 marzo 2014

Starship troopers 2 - Eroi della federazione

Titolo: Starship troopers 2 - Eroi della federazione  
Titolo originale: Starship troopers 2 - Hero of the federation
Regia: Phil Tippett
Anno: 2004
Genere: fantascienza, azione, horror
Cast: Billy Brown, Richard Burgi, Kelly Carlson, Cy Carter, Sandrine Holt, Ed Lauter, J.P. Manoux, Lawrence Monoson, Colleen Porch, Drew Powell, Ed Quinn, Jason-Shane Scott, Brenda Strong

La trama in brevissima:
Un gruppo di soldati si rifugia in un avamposto abbandonato dopo aver combattuto degli insetti alieni. (fonte mymovies)

La trama in breve:
Anni dopo l'epico scontro con gli insettoni spaziali (quello del primo episodio), un plotone si ritrova isolato su un pianeta remoto e avvolto nell'oscurità, con un unico avamposto in cui sopravvive solo il capitano Dax, accusato di aver ucciso un superiore. Ma è la comparsa di tre stranieri a portare la vera minaccia: una nuova razza di insetti che ha parassitato i loro corpi e rischia di contagiare tutta la truppa... (fonte filmtv)
I ragazzi del reparto 246H:
vogliamo ricordarli così

Il mio commento:
Per la serie "ci vuole coraggio a realizzare certi film" e per il ciclo "film che fanno venire il cancro agli occhi" ecco a voi il secondo episodio di Starship Troopers 2, seguito del famigerato Starship Troopers Fanteria dello spazio di cui ho amabilmente già discusso qualche tempo fa.
Ma se il primo capitolo della serie poteva definirsi discutibile assai, pur meritandosi un dignitoso (quanto controverso...) 7.2 su IMDB, questa volta lo staff è riuscito a superarsi ma senza rendersene conto. 
Motivo che spiegherebbe quel modesto e poco vanaglorioso "Hero of the federation" posto come sottotitolo. E su cui hanno avuto da ridire anche i traduttori nostrani.
Fatto sta che nonostante l'onesto 3.4 ottenuto su IMDB pensavo di trovarmi dinnanzi a qualcosa di peggiore rispetto a quanto visto, pur rimanendo sempre su livelli basserrimi diciamocelo.
Confesso però che ST2 mi ha fatto sorridere in più di un'occasione per le trovate stravaganti proposte e per certi particolari o sequenze al limite dell'idiozia. 
I personaggi stessi, per come son caratterizzati, regalano poche emozioni. Anch'esse stereotipate.
"Che c'è laggiù?" "E' notte...e non
c'è un caspita di lampione..."
"Quindi?" "Non si vede una mazza..."
"Ah...e perchè facciamo la guardia?"
Abbiamo il medium idiota, vigliacco di professione e incapace all'ennesima potenza ma che suo malgrado dovrebbe reggere le redini del comando in assenza del generale. Essendo dotato di capacità sensitive ci si aspetterebbe anche un briciolo di intelligenza, invece riesce solo nell'intento di farsi odiare dallo spettatore e di crepare in un modo ignominoso. 
"T'oh, il generale è a terra privo di sensi, dinnanzi a me c'è una donna nuda tutta imbrattata di sangue e gli altri si comportano in modo sospetto. E guarda caso ho una pistola in mano e loro se ne stanno fermi pur dimostrandosi minacciosi. Quale migliore occasione per mettermi a ciarlare, vantandomi? Eh, eh, mica arriverà qualcuno alle spalle a sgozzarmi. Uhm, cos'è questa lama metallica che percepisco..."
Siamo della compagnia delle indie,
belli e dannati.
Poi c'è la valchiria, emule della ben nota Ellen Ripley della saga di Alien. Per questa parte avrei preteso Lucy Lawless, abbindata come Xena, invece hanno optato per una granitica Brenda Strong. Donna forte, proprio come dice il cognome, ma che ignora l'uso del grilletto dei fucili motivo per cui li usa come mazze o preferisce finire i propri nemici a colpi di mannaia. E' inoltre una donna di poche parole e che piuttosto di fornire informazioni, ai propri alleati, si suicida.

Sempre per il capitolo donne forti c'è Lei Sahara, un cognome desertico che ben si addice alle lande lussureggianti del pianeta Squallor in cui i nostri fanti spaziali combattono. Nel corso della storia, la simpatica donnina si inventerà di possedere doti medianiche e di essere, beh, incinta...fatto sta che grazie alla combinazione di questi due superpoteri è in grado di avere "intuizioni". Già. Cose misteriose per il resto della truppa. 
Il che va a supporto della mia teoria secondo cui i fanti spaziali sono in realtà la feccia umana che viene mandata a morire in modo creativo lontano dal pianeta Terra, così da garantire un minimo di controllo sulla popolazione mondiale preservando al contempo il patrimonio genetico migliore.
"Ehi, Skrug" "Dimmi P'trag" "I fessi stanno scappando nella
direzione della trappola" "Che ti dicevo?
Tutto secondo il nostro piano, P'trag" "Buahahah"
Teoria che però non spiegherebbe come mai allora anche una pupa quale Charlie Soda (e il cognome è tutto un programma) sia finita nello spazio a combattere assieme a buzzurri e tamarri di ogni risma. Considerando che per la maggior parte del film appare nuda e vogliosa, la spiegazione vien da sé. In fondo, bisogna pur tenere alto il ... morale...sì, morale, delle truppe.
Tralasciando altri personaggi inutili (tipo il generale...) passiamo infine a Karl di Desperate Housewife. Qui fa le veci del macho, dell'eroe forzuto e controverso, del tamarro che non sa che farsene di magliette e canottiere. Colui che non teme la morte, la fame o la solitudine ma che adora farsi la barba. Chi non penserebbe a radersi in un contesto del genere, sperduti nel nulla, accerchiati da nemici, con provviste risicate e impossibilitati a fuggire? Vabbè, fatto sta che lo trovano chiuso in un bunker, "imprigionato" per aver ucciso il proprio comandante, motivo più che sufficiente per liberarlo e affidarsi a lui. Ma solo per lasciarlo a crepare sul torrione dell'avamposto da cui solo Sahara se ne andrà. Un uomo con un solo neurone, a cui le donne del film vorrebbero darla "senza se e senza ma" ma che lui sistematicamente ignora preferendo di gran lunga starsene all'aperto (???) nella più totale desolazione del pianeta Sterkor. 
Però, incomprensibilmente, è a lui che fa riferimento il sottotitolo del film e sempre a lui viene intestata una scuola di formazione (o qualcosa del genere) per addestrare nuova carne da macello.
Questa immagine ha un che di poetico e glorioso anche se
di base, non ha il minimo senso
Che poi, se consideriamo il periodo in cui è stato realizzato questo film, vien quasi da pensare che ci sia un'analogia tra Starship Troopers 2 e le dinamiche legate alle esportazioni di democrazia verso l'Afghanistan e l'Iraq, dove i marines venivano mandati a combattere contro nemici più o meno definiti. Chissà se anche in quel caso vi erano infiltrati doppiogiochisti che covavano al loro interno larve e insetti capaci di controllare le menti... Si perché malgrado tutta le manata delle periodiche sensazioni-visioni dei medium e dell'orda di insettoni che braccano i nostri protagonisti, la sceneggiatura prevede la presenza di misteriosi soldati giunti da chissà dove che in realtà sono degli involucri per insetti. Qualcosa che vagamente ricorda Edgar di Men in Black, la mutazione nel film la Mosca o quel che accadeva in Alien. Solo che, in questo caso, non è ben chiaro quanto controllo abbiano gli insetti sul corpo umano e, soprattutto, quanto questi ne capiscano di psicologia e dinamiche che regolamentano i rapporti umani. 
Lo so, sembra un robot
ma non lo è. E' l'avamposto.
Modello con la sauna
Per cui le cose sono due: o gli insetti sono evoluti in modo incredibile rispetto a quel che comunemente si pensa o i tizi di Starship Troopers sono degli idioti cosmici. 
Propendo per la seconda visto che nessuno si accorge di niente, che gli odori non esistono e che tutto è molto vago e semplicistico. 
Anche il piano degli insetti, per carità, seppure anni luce rispetto a qualunque strategia pensata dai fanti spaziali, presenta delle lacune considerando come cadono a pezzi e come, diciamo, il "medico da campo" Joe Griff debba aprire il tenente Ari Peck per liberare la cosa che è in lui...molto comodo per infettare gli altri...
Motivo per cui mi son trovato a sorridere nel riscontrare le geniali ingenuità proposte a partire dalla presenza di docce con sauna all'interno di uno squallido e spartano avamposto militare abbandonato nel nulla. Analogamente, è bello notare come sia sufficiente un coltello da Rambo per riparare una staccionata elettrificata lunga centinaia di metri e alta venti metri e capace di fulminare gli insetti nemici....i quali, fino a quando non viene riparata, se ne stanno distanti, pacifici, a guardare. 
C'ho i poteri, le doti divinatorie...
peccato che non funzionino...
E vogliamo spendere due parole sulla capacità di Dax (Richard Burgi) di resistere agli insetti intruder pur avendo le mani legate? 
Altro che i soldati semplici che non riescono a opporsi nemmeno avendo mani e piedi liberi, armi a disposizione e un q.i. pari a 15. Secondo me, gli è andata bene che gli insetti preferissero entrare dalla bocca...
Rimango in ogni caso esterrefatto dalle geniali politiche militari dell'umanità che anziché ricorrere a velivoli, bombardamenti e pesticidi, insiste sul mandare a morire milioni di idioti volenterosi. 
E il governo si gongola pure lanciandosi con nefaste campagne di propaganda mediatica: "abbiamo bisogno di eroi". 
Per poi aggiungere sottovoce: "Quelli che abbiamo crepano a un ritmo impressionante."
Da noi, il governo se ne sarebbe uscito con qualche slogan del tipo: "abbiamo creato occupazione"
Sono Soda. E amo i pistoloni...
e tra un minuto questa maglietta
non ci sarà più...
Soprassediamo.
Temo comunque che sulla trama e sui buchi legati all'ambientazione proposta non ci si possa far nulla ma prender atto delle cazzate e guardare avanti con ottimismo. 
Peccato che in Starship Troopers 2 non vi siano particolari aspetti interessanti, eccezion fatta per la zoccolissima Kelly Carlson, ovviamente: le ambientazioni sono limitate; situazioni e dialoghi risultano forzati e insulsi; ci son varie analogie con altri film sci fi (Alien su tutto, ma in un certo senso anche con The hidden, per la faccenda dei mostriciattoli covati all'interno dei corpi dei soldati, e The Thing) che lasciano intendere una certa vacuità di spunti narrativi. Gli effetti speciali temo invece che siano stati limitati per questioni di budget (anche perchè Phil Tippett, di professione, si occupava di effetti speciali più che di regia) ma adeguati al livello generale del film.
Avveniristiche tecniche odontoiatriche?
Apprezzato comunque il finale, con lo stoico Dax che se ne rimane a crepare ruggendo in solitaria e vomitando piombo sugli agguerriti insettoidi, il tutto prima di venir utilizzato come modello per traviare le nuove reclute. 
Ma ancor di più ho apprezzato i titoli coda sia perché sottintendevano la fine del supplizio sia perché vien data allo spettatore occasione di associare nomi di attori ai rispettivi personaggi. Solo che volevo vedere in faccia pure gli sceneggiatori e il regista.
A questo punto non mi rimane che attendere con vibrante trepidazione il terzo episodio della serie. Sono sicuro che sarà bellissimo :-)

Messo così, Burgi ha anche una sua credibilità...

  


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