martedì 4 marzo 2014

The book of Eli - Codice Genesi

Titolo: The book of Eli - Codice Genesi
Regia:  Albert Hughes, Allen Hughes
Anno: 2010
Genere: sci-fi, azione
Cast: Denzel Washington, Gary Oldman, Mila Kunis, Ray Stevenson, Jennifer Beals, Frances de la Tour, Michael Gambon, Malcolm McDowell, Tom Waits

La trama in breve:
In un futuro non troppo lontano, circa 30 anni dopo l'ultima guerra, un uomo attraversa in solitudine la terra desolata che un tempo era l'America. Intorno a lui città abbandonate, autostrade interrotte, campi inariditi - i segni di una catastrofica distruzione. Non c'è civiltà, né legge. Le strade sono in mano a bande che ucciderebbero un uomo pur di togliergli le scarpe, o per un po' d'acqua... ma anche senza motivo. Ma non possono far nulla contro questo viaggiatore. Guerriero non per scelta ma per necessità, Eli cerca solo la pace, ma se viene sfidato elimina gli avversari prima ancora che si accorgano dell'errore fatale che hanno commesso. Solo un altro uomo in quel mondo in rovina comprende il potere che Eli detiene, ed è deciso a impadronirsene: Carnegie il despota di una precaria città di ladri e killer. Ma la figlia adottiva di Carnegie, Solara è affascinata da Eli per un altro motivo, la visione che lui offre di qualcosa che può esistere oltre i confini del territorio dominato dal patrigno. (fonte mymovies)

Eh, lo so, credevi fosse un libro
con le ricette della Parodi e invece..
Pensa che all'inizio avevo pensato fosse
il kamasutra ...
Il mio commento (attenzione agli spoiler...io ve l'ho detto...):
Accostandomi alla visione di questo film non ho potuto fare a meno di notare, per l'ennesima volta, quanto sia necessaria una riforma in materia di utilizzo di sostanze stupefacenti sul luogo di lavoro. In particolar modo tra coloro che, nell'oscuro mondo della distribuzione italiana, si occupano delle traduzioni dei titoli delle pellicole, gente nelle cui teste i neuroni stanno in perenne rave party. Ecco spiegato il senso del titolo proposto. Un po' come è accaduto per opere quali Ghost in shell: l'attacco dei Cyborg (in origine "Ghost in shell: Innocence"), L'implacabile uomo di Saint Germaine (in origine "Le chat") o Colpo di fulmine: il mago della truffa (in origine "I love you Philip Morris") [1].
Soprassedendo su queste quisquilie, la storia proposta mi ha preso bene fin dall'inizio sebbene, diciamocelo, qualche sospetto sul contenuto del libro che si porta appresso il caro Eli comincia a farsi sentire molto presto. Fin troppo presto. E non si parla di Corano, di Veda, di testi sul buddismo o, per i più irriducibili, di una collezione a tiratura limitata della Gazzetta dello Sport.
Però ci sta. 
In fondo, in un mondo post-atomico, in cui l'umanità ha perduto quasi tutto e la Terra stessa si è tramutata in una landa sterile e desolata, preservare un certo qual messaggio spirituale costituisce una bella sfida. Un modo abbastanza edificante per cercare di preservare tradizioni e culture di un tempo cancellato dalle atomiche, incarnando virtù che l'umanità mai e poi mai dovrebbe abbandonare. 
Dannati parcheggi abusivi...
D'altronde, si tratta pur sempre di un mondo duro e spietato, non dimentichiamolo: ecco perché il nostro buon pastore somiglia più a una sorta di Kenshiro abbronzato che a un Gesù misericordioso. 
Che poi, mi domando, passi per lo scenario post-atomico, per gli scorci di vaste praterie inaridite ed essiccate, sulle quali un sole impietoso non da né tregua né speranza di vita. Passi per l'imbruttimento delle genti e dei loro modi, per il lordume e la violenza brutale e gratuita. Passi che tecnologia e mezzi di trasporto siano ridotti all'osso. Ma, dico io, possibile che ci sia stato un black-out mentale collettivo? Che caspita, ricorda più come si assembla un telefono? Come si estrae petrolio da un pozzo? Come si producano nutella e coca-cola? Dannazione!

Per dire, anni fa mi son visto Gli avventurieri del pianeta Terra [2] (del 1975, in originale The Ultimate Warrior...ok, anche in questo caso avevano fumato erba prima di trasporre il titolo) e, udite udite, nella comune in cui si viene a trovare Carson c'è addirittura un botanico che sta tentando di produrre sementi così da avere raccolti. Voglio dire, perché a parte rare eccezioni scenari post-atomici significano annullamento di ogni nozione tecnica o scientifica? Manco lo sport sopravvive, o lo stimolo alla produzione artistica. Addirittura i trogloditi decoravano le caverne con pitture rupestri o si sedevano attorno al focolare per scambiarsi storie ed esperienze.  
The ultimate warrior. Ok, non c'entra
niente ma mi andava di ricordarlo...
Che poi, se fossi stato io a scrivere
la sceneggiatura, gli avrei ritagliato
il ruolo di comprimario.
Qui invece c'è un'aridità disarmante dentro e fuori dalle persone.
Fatto sta che dopo trent'anni circa dal conflitto nucleare o quel caspita che c'è stato, Eli si sente chiamato ad una missione: portare la Bibbia che ha con sé a Ovest. Un po' generico, vago forse, ma accettabile. Gliel'ha detto una voce. E poi, di meglio non c'aveva niente da fare. E a ovest, rimembrando vetusti ricordi, ci stanno spiagge assolate e bionde valchirie poppute di rosso vestite che corrono sulle spiagge della California. 
Già, andrò a ovest. 
Bravo mio giovane padauan. E porta il libro con te, mi raccomando.
Sarà fatto.
E non fidarti di nessuno.
Va bene.
E non usare i mezzi pubblici!
Azz...
Indi per cui, umilmente ma stoicamente, il nostro se ne va a spasso a piedi. In solitaria. 
Non che gli sia nemmeno stato imposto di non diffonderne il contenuto, di farne una copia, di noleggiare un'auto... Niente. Come se non bastasse, non vuole attorno a sé niente e nessuno. 
A meno che non si parli di gnocca. Ovviamente. 
Ed eccoci qua a discutere amabilmente...
Perché in un mondo derelitto, la cultura soccombe, la scienza si estingue, ma la gnocca sopravvive. Preservando il motto che imperituro governa le meccaniche sociali dall'alba dei tempi, la gnocca è sinonimo di potere, di vita, di piacere, di gioia. 
E chi la possiede, dunque, detiene un enorme potere!
Beh, quasi...purtroppo dominano i buzzurri. Ignoranti, brutti, violenti, volgari. Brutti, ok, decisamente brutti. 
Non si sa cosa mangino, dove trovino alcol e fumo...e vivendo in un paesino situato nel bel mezzo del deserto la cosa appare alquanto sospetta...
Però, dannazione, hanno la gnocca. E armi. E un capo che sa leggere! Sia lode al Signore, un uomo illuminato che forse potrà guidare la razza umana verso un nuovo inizio!
Purtroppo, vivendo nel bel mezzo del nulla, al centro del niente, costui vuole più potere per poter dominare le masse. 
Beh, magari potrebbe controllare l'accesso alle sorgenti e ai pozzi della zona...
In tempi difficili, un uomo di cultura
SA cosa è meglio fare.
Forse.
Naaa! 
Allora potrebbe rapire tutte le donne dei paraggi e costringere gli uomini a lavorare per lui in cambio di...
Macche!
Forse allora ...
Assolutamente no! Te lo dico io cosa vuole, il libro. Quel caspita di fottutissimo libro. 
Carnegie (il cattivone si chiama così...) non ha nemmeno la certezza che il testo esista, ma lui lo desidera, lo brama a tal punto da innescare il finimondo per averlo. 
Finendo per farsi gabbare e perdere tutto. 
Sob, povero Gary Oldman che, diciamocelo, fa sempre la sua porca figura come attore, versatile e convincente. Carismatico pure.
Per cui, ecco, se da un lato questo film possiede degli elementi degni di nota, a partire dallo stesso Eli che incarna contraddizioni e desolazione, guardiano delle sacre scritture ma incapace di comprenderle appieno (il suo maestro, evidentemente, è stato Machete il quale l'ha educato a sacrosante verità quali "se uno ti tocca, tagliagli la mano"), passando per le spettacolari ambientazioni e scenari di apocalittica devastazione, fino alla prigione-biblioteca di Alcatraz, dall'altro manca il bersaglio sotto molti aspetti sbilanciandosi forse un po' troppo in favore dell'azione e del rapporto tra Solara ed Eli.
Avvicinati figliola, ti leggerò il passo tratto dal libro dei Giudici:
"Allora il levita afferrò la sua concubina e la portò fuori da loro.
Essi la presero e abusarono di lei tutta la notte
fino al mattino; la lasciarono andare allo spuntar dell'alba.." [3]
Il finale poi non mi ha molto convinto. 
Da un lato, senza nulla togliere, il buon Denzel Washington non me lo vedo proprio nei panni del saggio santone morente che elargisce la conoscenza (perché rasarlo perdendo tempo prezioso poi...senza contare che nel 2043 non esiste manco un infermiere o un medico...), non dopo aver visto di quale truculenza sia capace. E senza manco sprecare un secondo del suo tempo per una preghierina di commiato, per seppellire le carogne delle proprie vittime...tutto cambia se invece c'è la gnocca allora si prega o ci si bulla citando salmi a caso. D'altra parte, o cade ai suoi piedi per via della straordinaria poetica con cui sa ammansire gli animi oppure per la puzze nauseabonda che probabilmente emana tra sudore, odore di morte cucito addosso e il ricordo sbiadito dell'ultima doccia fatta. Trent'anni prima °_°
Poi, non mi convince la soluzione della biblioteca per preservare l'essenza dell'umanità. Cioè, da un lato posso comprendere e annuire soddisfatto ma poi sopraggiunge il dubbio lancinante: a che pro accumulare e stampare libri se il resto dei sopravvissuti manco sa leggere o, addirittura, è rimasta accecata dalle radiazioni? 
Ma soprattutto non mi va giù che da un mix di conturbante violenza mescolata a concetti quali rettitudine, sacrificio, sacralità, si passi alla definizione di un'icona del girl-power. Anche perché, caspita, in un mondo in cui manca tutto, dall'acqua al sapone alle creme idratanti, non credo che una donna riesca ad essere in perfette condizioni fashion come si presenta Solara, per altro analfabeta e ignara del 98% del contenuto del testo dettato dal povero Eli.
Ok, ok, non sappiamo fabbricare case o veicoli o serre ma,
dannazione, abbiamo tanti proiettili. Eh già...
Concordo quindi con il voto che attualmente riscontro su IMDB e io stesso non andrei oltre al 6.5.
Peccato. Anche perché, a caldo, il film non risulta nemmeno malaccio, abbastanza facile da assimilare e lasciar scorrere, abbastanza esplicito nel gestire ascese e discese dei personaggi oppure colpi di scena (lo sapevo che dovevo controllare quella caspita di serratura che sigilla il libro...o magari aprirlo e controllarlo PRIMA di sparare all'unico uomo che sa dove si trova...quando imparerò...) o situazioni di genuina brutalità. 




Uhm, mi sa che viene a piovere...
Note:
[1]: per saperne di più sui titoli travisati, vi segnalo questa pagina su bastardiperlagloria 
[2]: trovate la recensione all'interno del numero 10 di Terre di Confine
[3]: non per fare il polemico o passare per sacrilego ma, visto che nel film, il libro di Eli rappresenta una sorta di ancora di salvezza per l'umanità tutta, c'è pure da fare qualche distinguo visto che esso contiene anche passaggi a dir poco discutibili come quello citato nella didascalia e relativo al libro dei Giudici (libro 19, dal verso 25), gli stessi passaggi da cui il buon Malcom MacDowell (qui in veste di pacato bibliotecario) traeva ispirazione durante il periodo di riabilitazione in Arancia Meccanica. Chissà, magari anche Eli si era soffermato di più sulla parte antica delle scritture... 

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