martedì 27 maggio 2014

Elezioni 2014: dico anch'io la mia...

Circa le elezioni, prima, dopo e durante, si sprecano valanghe di parole, tsunami di chiacchiere e bombardamenti mediatici senza pari. A volte discorsi urlati, a volte insensati, a volte appassionati, a volte ponderati. 
Quasi sempre con un taglio molto emotivo, che coinvolge o allontana lo spettatore, facendolo non tanto ragionare ma tifare e parteggiare.
Per cui, visto che c'ho un po' di tempo e voglia di esternare qualche pensiero, accenno pure io qualche riflessione sull'esito delle Europee.
In primis, più che focalizzare l'attenzione su chi ha preso più voti del previsto puntando su una comunicazione ossessiva ma efficace, su chi ne ha ricevuto meno consensi di quanto atteso o su chi ha recimolato voti insperati, punterei il classico occhio di bue sul vero vincitore di queste elezioni europee "italiane". 
Siorri e siorre, il partito dell'astensione
Con una spesa pari a zero e senza candidati, riesce a ottenere ben il 41,3 % dei voti, più del PD.
In pratica, a NON votare per le europee, è andato un italiano su due.
Rispetto al 2009, il partito dell'astensione ha guadagnato un onesto 6,35 % di consensi.
Non male, direi.
Probabilmente su questo valore hanno influito diversi fattori ma, direi, rimane un dato a dir poco preoccupante.
Mi domando quali siano le cause di un simile fenomeno e non penso che l'aver avuto un solo giorno a disposizione per votare, anziché i soliti due, sia l'unico. Di certo influisce, come il bel tempo che invoglia a fuggire verso il mare o la montagna, ma non basta a spiegare tali numeri, non in un periodo come questo in cui sono sentimenti pro e contro Europa hanno assunto consistenza.
Secondo me, quello che è venuto meno in questi mesi (anni) è una corretta e precisa informazione su quello che combinano i nostri europarlamentari, su chi sono, cosa pensano, come votano, a quali coalizioni appartengono (perché poi magari uno pensa di votare una cosa e in realtà partiti che millantano di essersi divisi stanno all'interno della medesima coalizione...)(beh, in effetti è un problema relativo se consideriamo che l'attuale governo è nato da un inciucio tra PD-Renzi e PDL-Berlusconi al di fuori delle aule del Parlamento...), quali responsabilità hanno e hanno avuto sul nostro presente. Anche sapere quanto ci costano potrebbe essere interessante. E stando a quel che si trova in internet, penso che non siano manco economici...

sabato 24 maggio 2014

Lanterna Verde

Titolo: Lanterna Verde
Regia: Martin Campbell
Anno: 2011
Genere: supereroi, azione
Cast: Ryan Reynolds, Blake Lively, Peter Sarsgaard, Mark Strong, Temuera Morrison, Tim Robbins

La trama in breve:
Pilota d'aerei abile e spericolato, uomo inaffidabile ma affascinante e soprattutto temerario senza paura Hal Jordan è l'ignaro prossimo Lanterna Verde, un'istituzione galattica che sceglie e arruola i migliori individui da tutti i pianeti del cosmo con il fine di tutelare l'universo. La minaccia stavolta è delle peggiori, Parallax, creatura creduta sconfitta per mano di una delle più grandi Lanterne Verdi mai esistite e invece ancora viva. Un mostro che si nutre della paura e che potrà essere sconfitto solo da quella Lanterna che saprà anteporre la forza della propria volontà al timore della morte.
Come se non bastasse anche una nemesi terrestre, più alla portata del pericolo quotidiano e del rapimento fidanzate (o aspiranti tali), prende forma contestualmente alla "nascita" dell'eroe. (fonte mymovies)

- Io... -Sì? - Io... - Dimmi...
- Sono tuo padre...
-Ehm, certo certo...piuttosto vediamo se
hai qualcosa di valore addosso...
t'oh, un anello verde...
Il mio commento:
Certo che iniziano davvero a essercene un po' troppi di supereroi con residenza a Hollywood e ricordarsi di tutti sta diventando un impegno significativo, soprattutto considerando il ritmo con cui le case cinematografiche sfornano film per irretire noi poveri amanti dei fumetti. 
E al contempo, pare a me, riescono a devastarne lo spirito e la caratterizzazione più che a rendere omaggio a opere collaudate e consolidate, seppure con le debite eccezioni, penso ad esempio a Wathcmen. Se invece penso agli X-Men, allo scempio che ne ha fatto e continua a farne Bryan Singer mi viene il nervoso. Come se decidessero di realizzare un film sull'Iliade solo che anziché assediare Troia la sceneggiatura prevede che tutti se ne stiano alle Mauritius. Licenze e libere interpretazioni che pensavo fossero per lo più appannaggio delle produzioni Marvel, molto più orientate a produzioni blockbuster.
Mi sbagliavo. Col senno di poi, mi interogo se questo Lanterna Verde rappresenti l'ennesimo scivolone commesso in nome del dio denaro o semplicemente una produzione sottotono desiderosa di autodistruggersi.
Di per sé l'ambientazione proposta e l'idea di fondo non sono malaccio: c'è questa caspita di forza cosmica che è la volontà che si contrappone alla paura, c'è un corpo d'armata interplanetario che si occupa del mantenimento dell'ordine ma potrebbe fare anche molto altro (ad esempio favorire gli scambi tra civiltà o combattere il daltonismo) e soprattutto c'è un supereroe che potenzialmente può far tutto. 
Basta che lo voglia.
E che il suo bersaglio non sia giallo.
Ergo, i cinesi sono salvi...
Ok, era una battuta infelice.
E comunque nel film si son pure dimenticati di questa mancanza e si son focalizzati solo sull'assenza di limiti delle capacità concesse dall'anello. Che non è da confondersi con quello di Sauron.

sabato 17 maggio 2014

Collettivo Zampalù

Autore: Federico Bagni
Editore: Autodafè edizioni
Genere: narrativa
Pagine: 224

La trama in breve:
Settembre 1993, Milano. In una quinta liceo, un professore e un nuovo alunno si incontrano dentro le parole di un tema libero. Nei giorni di pioggia, durante la ricreazione, fra i due si crea un legame sempre più profondo. Al termine dell'anno scolastico, il tempo li porta altrove. A distanza di anni, il professor Lorenzo Dentico - provato dagli eventi della vita, ma sempre animato dalla fiducia nell'uomo - ritrova l'ex alunno Marco Carboni, che sfoga la propria inquietudine facendo lo scrittore. Il professore coinvolgerà il giovane in una straordinaria esperienza di scrittura collettiva fra i senzatetto di un centro diurno, dove si incontrano le vite sospese di una Milano marginale e nascosta. Romanzo corale di chi la vita la vede dal basso, "Collettivo Zampalù" racconta, nella lingua dolce e amara della malinconia, il difficile percorso di riscatto che sfocia nell'amore e nella condivisione. L'autore trasporta il lettore alla scoperta di una realtà ricca, sfaccettata e complessa, dove il dolore e la fatica di vivere non riescono mai a spegnere la speranza e la voglia di cambiamento.

Il mio commento:
Qualche tempo fa, un'agenzia letteraria mi ha contattato inviandomi una mail. All'interno di questa, un paragrafo in particolare mi è rimasto impresso:
Il problema è che l'Italia pullula di autori, anche di valore. Ma il numero degli scriventi è così alto che, spesso, alcuni di questi (talvolta i migliori) si invischiano in reti sottili ed entropiche, perdendo coesione e orientamento, annegando nel mare magnum di piccole case editrici di fatto invisibili...
Leggendo questo Collettivo Zampalù, per certi versi mi è tornato alla mente questo passaggio in quanto (sperando di non sbagliarmi sulle dimensioni della realtà editoriale in questione) quest'opera di Federico Bagni rispecchia un po' queste caratteristiche: Autodafè è una casa editrice di dimensioni contenute e l'autore è decisamente un ottimo scrittore, che meriterebbe maggior risalto.
All'inizio, devo dire che ero un po' scettico, ho guardato a questo titolo con un po' di sospetto e, forse, di invidia (*). La trama pure non mi convinceva del tutto visto che si parlava di professori e di immigrazione, probabilmente mi immaginavo qualcosa di diverso da quanto, invece, ho trovato. A riprova del fatto che di un libro è meglio farsene un'idea leggendolo, più che basandosi unicamente su copertina e sulle poche righe riportate sul retro.
Ecco, partendo dall'immagine scelta per rappresentare il libro, seppure questa lanci spunti chiari (il gruppo, uno sforzo condiviso, tempo passato, voglia di crescere...) potrebbe non irretire i lettori più superficiali, quelli che si lasciano sedurre dalle immagini sgargianti e variopinte. Qui invece le logiche commerciali sembrano esser state accantonate per puntare su contenuti validi e qualità.
Elementi che, effettivamente, ho riscontrato.

domenica 11 maggio 2014

Capitan America - Il primo vendicatore

Titolo: Capitan America - Il primo vendicatore
Regia: Joe Johnston
Anno: 2011
Genere: supereroi, azione
Cast: Chris Evans, Hugo Weaving, Sebastian Stan, Hayley Atwell, Toby Jones, Samuel L. Jackson, Dominic Cooper, Tommy Lee Jones, Neal McDonough, Stanley Tucci

La trama in breve:
Il giovane Steve Rogers farebbe di tutto per arruolarsi: scioccato da ciò che i nazisti stanno facendo in Europa, non sopporta di starsene con le mani in mano. La sua costituzione fragile, l'asma, l'altezza tutt'altro che idonea, però, fanno sì che venga rispedito al mittente ad ogni tentativo. Finché un giorno, un uomo di stato, il dottor Abraham Erskine, s'interessa a lui e gli propone di sottoporsi alla sperimentazione di un siero che ne farà il primo super soldato dell'esercito a stelle e strisce. Rogers, dunque, subisce una straordinaria trasformazione, ma sarà solo dopo un passaggio per le fila dello show-business (e cioè solo dopo aver indossato una calzamaglia) a divenire davvero Captain America.  (fonte mymovies)


Il mio commento:
Come ben saprete sono un appassionato di fumetti e manga. In ambito comics, per lo più ho seguito e seguo tutt'ora le (ingarbugliatissime) vicende degli X-Men; un impegno che, per forza di cose, come stabilito dalle eminenze grigie della linea editoriale Marvel, richiede la conoscenza base degli altri supereroi della Casa delle Idee in quanto tra cross-over e dinamiche varie, spesso le strade dei supereroi in calzamaglia si intrecciano. E non sempre amichevolmente.
Recentemente ci son stati anche gli scontri X-men Vs Avengers (apro una parentesi: confrontate la figura di Ciclope in quella miniserie con quella dei filmdi Bryan Singer e rabbrividite...) per cui, indicativamente, la figura di Cap mi è abbastanza nota.
Ma nonostante tutto non riesco a farmela andar giù. Forse perché rappresenta un concentrato di propaganda americana concentrata in un sol uomo, forse perché fondamentalmente è un militare, forse perché non gli attribuisco super-poteri o super-capacità, forse perché non accetto l'idea di quel suo cavolo di scudo-boomerang...probabilmente un misto di tutte queste cose.
Motivo per cui ho ponderato assai prima di dedicarmi a questo film.
Visto anche che tutti coloro che si son visti il secondo capitolo dedicato a Cap, recentemente uscito al cinema, me l'han consigliato (il secondo), ho deciso che era tempo per rivedere la mia posizione nei confronti di Steve Rogers.
Ma non è andata come speravo.
Diciamo che nel complesso questo Capitan America non è malaccio, non un capolavoro, sia chiaro, ma nella media dei vari film di supereroi diciamo che la sufficienza gliela concedo. Non di più, però. 

Trofeo Re Mantide 2014

Riporto paro paro (o quasi) dal sito della A.S.D. Kyu Shin Ryu di Camposampiero (PD):

Rientriamo dalla Terza Edizione del torneo Re Mantide che offre la possibilità a tutte le scuole di Qi Xing Yang Lang Quan facenti riferimento al Maestro D’Aria Angelo sparse sul territorio nazionale di incontrarsi e confrontarsi.

La ASD Kyu Shin Ryu ha partecipato con una rappresentanza ristretta ma che comunque è riuscita a vincere una medaglia di Bronzo (Istr. Torresin Francesco nella specialità Taolu a mani nude) e due d’Argento (Colombi Leonardo e Istr. Alessandro Cassandro nella specialità Taolu in coppia con armi).

A seguito un breve video sull’evento (NdLeo: sentitevi pure in dovere di diffonderlo ^__^ ):


Ne approfitto anche per segnalare che all'interno del secondo numero di Terre di Confine Magazine è presente una pagina pubblicitaria dedicata alla D'Aria Angelo's School e alle scuole di kung fu affiliate :-)


sabato 10 maggio 2014

YouCanPrint - Promozione Maggio 2014

Segnalo che fino alla mezzanotte del 31 Maggio è in vigore una succulenta promozione per l'acquisto di libri con il 25% di sconto sullo store online di YouCanPrint!

Per poterne beneficiare, è sufficiente fornire il codice MAGGIO25 durante la conferma dell'ordine.

Se qualcuno volesse approfittarne, qui di seguito vi riporto i link ai miei testi: