mercoledì 9 luglio 2014

Il trono di spade - Game of thrones - Season 4

Titolo: Il trono di spade - Game of thrones - Season 4
Episodi: 10
Anno: 2014
Genere: fantasy

Il mio commento (attenzione agli spoiler):
Tra le notizie del giorno, ne ho trovata una che mi aveva spronato a buttar giù un post dai toni polemici in merito alla differenza che intercorre tra "assoluzione" e "prescrizione", giusto per fare un po' di chiarezza, visto che non sempre coloro che di professione svolgono il compito di giornalisti sembrano voler fornire un'informazione corretta. In fondo, c'è differenza tra dire "sono innocenti" e "sai com'è, forse sono colpevoli ma visto che siamo in Italia e l'han tirata per le lunghe, gli abboniamo eventuali conti in sospeso con la legge, facciamo finta che non sia successo niente".
Giusto per lanciare il giusto messaggio alle folle.
Poi mi son detto che tanto sarebbe stata una battaglia persa e che, forse, era meglio optare per qualcosa d'altro. 
Al che mi son ravveduto di non aver ancora dedicato alcun post alla quarta stagione di Game of thrones, conclusa di vedere assieme a Silvia ancora il mese scorso.
Che dire se non che si conferma una serie strepitosa, ben orchestrata, sostenuta da un'ottima trama che concede innumerevoli colpi di scena, anche brutali. Certo, ci son anche numerose cosucce che non funzionano e sulle quali non è bene sorvolare, soprattutto perché la serie prosegue con almeno altre 2 stagioni e non vorrei che scemasse in attenzione e coerenza della trama. O, peggio ancora, con "libere interpretazioni" e licenze su personaggi ed eventi (penso ad esempio a quella specie di incursione a Forte Terrore attuata dagli Uomini di Ferro capeggiati da Asha, ribatezzata Yara nell'adattamento televisivo)
La terza stagione, di cui vi avevo parlato qui, si concludeva dopo un colpo di scena tremebondo come il Red Weeding, in cui parte del cast aveva trovato la morte, soprattutto della parte degli Stark. Motivo per cui l'inizio della quarta stagione è un po' in sordina, descrittivo e riassuntivo degli eventi accaduti in seguito a quell'evento. 
Ma si tratta solo di una calma apparente prima dell'inizio di una mattanza che vedrà molti personaggi del cast principale, oltre a svariati comprimari, trovare la propria fine. D'altra parte, una serie che si intitola "All men must die" non lascia presagire amore e allegria a buon mercato.
E siccome sono infido e vigliacco, ve li elenco pure: si comincia con il Purple Wedding in cui trova la morte l'odiatissimo Jeoffrey, avvelenato, per poi passare a Lysa Arrin che "viene praticamente suicidata", Oberyn Martell, Ygritte, Locke, Jojen, Styr, Grenn, Shae e Tywin Lannister (ucciso sul trono...). Praticamente spacciati invece i due fratelli Clegane, uno ferito a morte e avvelenato da Oberyn  e l'altro lasciato a crepare da solo, dopo esser stato massacrato da Brienne ed esser ruzzolato giù per una scarpata.
Ordunque...inutile dire che di carne al fuoco ce n'è molta e, se da un lato ci sono vari personaggi che terminano di prestare i loro servigi alla storia, per altri ci sono sviluppi imprevisti, vedasi la scoperta sul conto di Jorah, spia al seguito di Daenerys Targaryen per conto di lord Varysh, la mutazione di Daario Naharis (han cambiato l'attore...un po' come per Hafþór Júlíus Björnsson, che è il terzo attore a impersonare ser Gregor Clegane), l'arrivismo e la determinazione di Petyr Baelish, o la potenza del "true chain breakers" Hodor! Ma solo se posseduto da Bran... e non tralasciamo nemmeno la cara Sansa Stark, vi sorprenderà. E nemmeno quel che accade tra Daenerys e i suoi draghi, decisamente complicati da gestire, lascia presagire nulla di buono.
Tra tutti i personaggi, mi è dispiaciuto in particolare per la dipartita di 3 di essi. Mi riferisco a Joffrey Baratheon, impersonato da un ottimo Jack Gleeson che ha saputo ben caratterizzare questo personaggio che, in fondo in fondo, incanala astio e odio da tutte le parti: chiunque voleva vederlo morto (io ho esultato quando ci è rimasto secco), e questo non fa che esplicitare la buona resa del personaggio da parte del giovane attore.
Allo stesso modo mi spiace per Sandor Clegane, il Mastino, che termina (siamo sicuri?) la sua avventura in un modo a dir poco forzato e sospetto (secondo me han pasticciato con la trama), la fine dopo un ottimo sviluppo di un personaggio che risulta sì un farabutto ma al contempo un sopravvissuto in un'epoca dura e infelice.
Dulcis in fundo, il personaggio di Oberyn Martell verso cui ho coltivato una segreta passione: in fondo era un edonista, un amante della vita e dei piaceri, anticonformista, nobile, l'uomo più temuto di tutta Dorme, capace di attendere per quasi due decenni di vendicare la morte della sorella ma tragicamente vittima del proprio ego e della propria Hýbris (ok, ok, questo termine l'ho trovato in un commento su lega nerd ma riassume al meglio il concetto) come gli eroi della mitologia classica. Per di più fa una fine orrenda, un'uscita di scena dolorosissima e scioccante. E per la quale son rimasto pensieroso e sconvolto per un po' di giorni. 
Di contro, ci son molti altri personaggi (di quelli finora sopravvissuti) che stanno beneficiando di un buon lavoro di sceneggiatura, come Petyr Baelish, Arya e Sansa Stark, Stannis Baratheon, Ramsay Snow, Samwell Tarly, Verme Grigio...mentre altri sono lasciati a loro stessi, come Bran Stark, Theon Greyjoy, Roose Bolton o Mance Rayder, o spariscono addirittura, vedasi Tommen (divenuto re, tra l'altro), Thoros di Myr oppure Bronn.
E questo, temo, dipenda dalla vastità di personaggi e situazioni che meriterebbero attenzione ma che invece, per questioni di produzione, vengono soppressi. Motivo per cui, e in questa quarta stagione lo si avverte fin troppo bene, le semplificazioni e le coincidenze si sprecano. Viene meno la consapevolezza di tempistiche e distanze, con eserciti che si materializzano di là della barriera all'improvviso e proprio nel momento esatto in cui Jon Snow sta tentando di risolvere tutto da solo dopo una puntata (la nona) interamente dedicata alla stoica battaglia dei Guardiani della Notte (stile 300); analogamente accade per i non-morti che aggrediscono il gruppo di Brann oppure Brienne di Tarth che nella vastità delle valli dell'Est incontra Arya Stark e il Mastino...ma solo pochi minuti dopo vediamo la piccola Arya in un porto...mah...
E non parliamo di quel che ti combina quel caro simpaticone di Tyrion Lannister, che si conferma IL personaggio della serie, vittima di intrighi e di persecuzioni, processato ingiustamente ma capace di vendicarsi in modo spietato. Anche se, forse, tutto accade in modo troppo facile e sospetto. 
Fatto sta che la quinta stagione si preannuncia all'insegna del cambiamento, sia fisico sia caratteriale che sovrannaturale (penso a Bran e a quel che gli ha detto l'essere che ha trovato...almeno spero che qualcosa succeda). Al contempo, mi auguro che si inizi a far ordine e chiarezza su alcune questioni, prima di continuare ad aprirne di nuovo: in fondo, sto benedetto inverno sta arrivando ma sugli Estranei e sui non morti non si è speso molto tempo. In proporzione, le scene con zoccolissime ignude non si son mai fatte mancare :-P 
Rimane comunque che Game of Thrones è una gran serie che, se già non la state seguendo, fareste bene a recuperare: potrebbe diventare una di quelle opere che entrano di diritto nella cultura generale dell'uomo moderno, al pari di opere quali Star Wars o il Signore degli Anelli (anche se, a dire il vero, di quest'ultima il 99% delle persone rammenta solo Gollum e il suo sibilante "tessssoro"...che tristezza). Tra l'altro di tematiche e situazioni ne offre molte, giocando spesso con i contrasti in modo che ai personaggi non vada mai tutto bene, anzi. Si innescano così situazioni paradossali oppure scomode.
Basti pensare alla bella e determinata khaleesi Daenerys Targaryen, liberatrice di schiavi nonché regina illuminata ma che, come dire, possiede dei draghi che sterminano, devastano e infliggono dolore alle genti che vorrebbe gestire. Oppure si può citare la lotta fratricida che i Guardiani della Notte devono attuare per eliminare le frange ribelli insediatesi nel castello di Craster, solo per mantenere viva la menzogna detta a Mance Rayder da Jon Snow sul numero di difensori della barriera pronti a battersi contro i Bruti.  
E ancora, Martin, lo scrittore, si prodiga per creare situazioni sbilanciate in cui certi personaggi palesano incongruenze e parzialità di atteggiamento da mandare in bestia gli psicologi: Cersei accetta di farsi violentare dal proprio fratello, accetta anche di venir comandata dal padre finendo in sposa a un uomo che non desidera, ma non perdona una virgola al fratello storpio, Tyrion, sebbene non abbia manco commesso le colpe di cui lo accusa e per il quale agogna la sua morte. Probabilmente ragiona per obbiettivi, un po' come il temibile Petyr Baelish o i Tyrell, disposti a tutti pur di raggiungere il potere. Tra l'altro, ora che ci penso, pure i Tyrell si son visti poco dopo il Purple Wedding...
Complimenti comunque a George R. R. Martin che ha saputo orchestrare una simile storia, decisamente sopra la media per qualità e varietà. E complimenti anche a sceneggiatori e registi, capaci di un adattamento più che buono e ritmato. Attendiamo quindi la quinta stagione, con la speranza che venga concesso maggior tempo per uno sviluppo approfondito e mirato, magari focalizzando l'attenzione su meno personaggi (tanto, già ora ne hanno tagliati molti) e/o aumentando il numero di puntate a stagione.  
Rimane comunque che, appena potrò, leggerò almeno uno dei romanzi da cui è tratta la serie :-)




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