sabato 25 ottobre 2014

Any Day Now

Titolo: Any Day Now 
Regia: Travis Fine
Anno: 2012
Genere: drammatico
Cast: Alan Cumming, Garret Dillahunt, Isaac Leyva, Frances Fisher, Gregg Henry, Jamie Anne Allman, Chris Mulkey, Alan Rachins

La trama in breve:
West Hollywood, California, 1979. Drag queen in un locale di Los Angeles, Rudy Donatello conosce il vice procuratore distrettuale Paul Fliger col quale ha un fugace rapporto sessuale. Quando la sua vicina di casa tossicodipendente è arrestata, il figlio di lei, Marco, quattordicenne affetto dalla sindrome di Down, viene affidato ai servizi sociali. Una sera, Rudy incontra il ragazzo che è riuscito a tornare all'appartamento in cui viveva con la madre dopo essere fuggito dai servizi sociali. Rudy decide così di prendersene cura: per riuscire ad ottenere la custodia temporanea di Marco, chiede aiuto all'uomo di legge Paul, insieme al quale costituirà una famiglia che attirerà pregiudizi e discriminazioni. (fonte mymovies)

Il mio commento:
Avete presente quei film che con poche sequenze riescono a incuriosire, a trasmettere emozioni, a far trapelare la sensazione di essere di fronte a un'opera valida? 
Non parlo di roboanti effetti speciali da blockbuster o spettacolari montaggi da trailer, realizzati ad hoc per fornire l'impressione di assistere a uno spettacolo irripetibile quando invece poi il risultato è scadente (vedi Prometheus), ma di emozioni suscitate dalla fotografia o dalla recitazione degli attori, ad esempio. 
O dalla sensazione di essere al cospetto di una storia degna di tale nome.
Ecco, la sensazione avuta qualche sera fa con questo Any Day Now è stata esattamente questa: zapping sonnolente tra i vari canali del digitale terrestre e infine l'approdo su Rai Movie, qualche secondo per capire cosa veniva trasmesso e da quel momento in avanti ho seguito con trasporto le vicende di Alan Cumming e Garret Dillahunt, il loro incontro, la problematica legata alla cura e all'adozione di Isaac Leyva, la loro relazione che nasce e si sviluppa di nascosto, lo scontro con i pregiudizi dei conoscenti, della società, di tutti di fronte a quella che viene additata come una sorta di anomalia.

domenica 19 ottobre 2014

Sin City - Una donna per cui uccidere


Titolo: Sin City - Una donna per cui uccidere  (titolo originale: Sin City: A Dame to Kill For)

Regia: Frank Miller, Robert Rodriguez
Anno: 2014
Genere:  thriller, fumetto
Cast: Mickey Rourke, Jessica Alba, Josh Brolin, Joseph Gordon-Levitt, Rosario Dawson, Bruce Willis, Eva Green, Powers Boothe, Dennis Haysbert, Ray Liotta, Stacy Keach, Jaime King, Christopher Lloyd, Jamie Chung, Jeremy Piven, Christopher Meloni, Juno Temple, Marton Csokas, Jude Ciccolella, Julia Garner, Lady GaGa

La trama in breve:
Analogamente a Sin City del 2005, anche in questo caso i film è un collage di più episodi nei quali rimane invariata l'ambientazione e i personaggi per lo più ricorrono.
Abbiamo quindi Una donna per cui uccidere (A Dame To Kill For), Solo un altro sabato sera (Just Another Saturday Night), Quella lunga, brutta notte (The Long Bad Night), La grossa sconfitta (The Fat Loss).
Per i dettagli potere consultare wikipedia oppure comingsoon


Il mio commento:
Ho visto il film in questione al multisala LoPo, non esattamente vicino a casa mia. Piacevolmente soddisfatto dall'aver trovato un cinema "vecchio stile" nel quale proiettavano Sin City 2, ho colto al volo l'occasione e acquistato il biglietto conscio del fatto che quel "3d" in locandina non avrebbe mai trovato riscontri nella pratica reale e che, come poi è stato, l'indicazione di un posto ben preciso sul biglietto era poco più che una sorta di formalità. Ma non è stato affatto un problema, anzi :-)
L'intenzione con la quale mi accomodai in sala era di gustarmi il film. In realtà, quel che mi son gustato, nei 102 minuti totali del film son state per lo più Eva "la dea" Green (in tutti i sensi, dal punto di vista prettamente fisico che recitativo) e la realizzazione del film che, in linea con il "precedente capitolo" del 2005, regala l'impressione di assistere a una sorta di fumetto in movimento.
Per il resto, questo "Sin City 2", perché così lo intendevo e non come "un altro Sin City", si è dimostrato una deludente ciofeca e il mio commento temo risulterà sulla falsariga di quanto già detto in svariati altri blog e siti, vedasi i400calci (prontamente segnalato dal fidato Marco).
Come (purtroppo) spesso accade, vengono concessi grandi occasioni e discreti capitali per progetti interessanti ma senza che questi si traducano in oggettive opere (non necessariamente d'arte) degne di tale nome. Motivo per cui ne risultano film insulsi, che non regalano granché se non noia e insulti allo spettatore che, suo malgrado, scopre troppo tardi di esser stato turlupinato. Già, perché a me Sin City era piaciuto parecchio e speravo di rivivere le medesime emozioni che a sua volta sperimentai, con tanto di assurdità e violenze gratuite. Solo che il primo film, con Rodriguez alla guida, aveva un'anima. Questo, targato Miller, è invece un aborto che non coinvolge né convince.

giovedì 9 ottobre 2014

Polvere alla polvere

Titolo: Polvere alla polvere
Autore: Brian Freeman
Editore: Piemme
Genere: giallo
Pagine: 182

La trama in breve:
E notte quando il detective Jonathan Stride arriva nel piccolo cimitero di campagna dove riposa sua madre, a Shawano, Wisconsin, un luogo dove non metteva piede da vent'anni. Nel buio, la sua torcia illumina la neve che cade piano, mentre una campana arrugginita suona nel vento. All'improvviso, i fari di un'auto della polizia fendono l'oscurità; un agente scende dall'auto, si avvicina a una lapide e si toglie la vita con un colpo alla tempia. Stride è un estraneo in quella piccola città e lo sceriffo non gradisce né la sua presenza né la sua curiosità. Eppure il detective non può dimenticare quanto è accaduto proprio davanti ai suoi occhi: vuole risposte, ed è disposto a trovarle da solo. Anche a costo di riaprire le pagine più oscure del passato di Shawano...

Il mio commento:
Acquistato praticamente a caso, lasciandomi irretire da un prezzo molto ma molto accattivante (1,90 euro...più uno sconto del 25%...circa 1,42 euro totali) che mi fa passare non tanto per un avido lettore ma per un taccagno lettore, questo breve romanzo di genere giallo mi ha permesso di scoprire un autore che non conoscevo. Ossia Freeman.
La lettura del testo è scivolata via veloce, senza difficoltà, complice anche un periodo particolare in cui il tempo per leggere non mi è mancato affatto e che addirittura mi ha fornito l'occasione, parlando di letture, di perplimere un simpatico signore egiziano sorpreso assai che io, in quanto italiano, non conoscessi a menadito l'opera Il Principe di Niccolò Macchiavelli.
Comunque sia, tornando a Polvere alla Polvere, questo libro non mi è spiaciuto affatto: è riuscito ad avvincermi e a coinvolgermi nelle indagini non ufficiali condotte da Stride, detective che si viene a trovare in una classica situazione alla Jessica Fletcher. Ossia, si ferma per un paio di giorni in un paese e vengono ritrovati almeno un paio di cadaveri... Sai com'è, le coincidenze...tanta curiosità...senso del dovere....e tanto tempo libero...
Il taglio molto cinematografico delle vicende, infarcito di dialoghi e arricchitto di brevi ma incisive descrizioni, ben cadenzato in quanto a ritmi e organizzazione di capitoli ed eventi, riesce nel compito di tenere alto l'interesse pagina dopo pagina. Lo stile dell'autore pure si rivela molto buono ed efficace nell'instaurare un dialogo con il lettore e a caratterizzare, con pochi tratti, personaggi e situazioni.

mercoledì 8 ottobre 2014

Terre di Confine Magazine 3

CARI LETTORI, eccoci al terzo incontro con TdCM!
Tra i contenuti principali del numero, segnalo subito l’ampia recensione sulla saga horror di Fantasmi, dalle pagine elettroniche di The Obsidian Mirror; l’occasione per proporla è stata l’uscita del libro Phantasm Exhumed e l’annuncio dell’avvenuta messa in produzione di Ravager, ossia quel quinto (risolutivo?) cinecapitolo che i fan di Don Coscarelli attendevano da più di 15 anni! La sezione cinema/TV prosegue con un articolo sulla mitica Spazio 1999, frutto di una preziosa collaborazione con il sito SerieTV.net. Grazie alla presenza ormai fissa dello staff di Anime Asteroid, ci occupiamo poi della suggestiva Serial Experiments Lain, e completiamo il tema Baldios, aperto in TdCM #2, con il film che conclude le avventure del robot guerriero. In Letteratura, oltre al consueto rendez-vous con le rubriche ‘Stile e Dintorni’ e ‘Fabbricanti di Universi’, spicca l’analisi di 1984, classico orwelliano della sci-fi distopica. Sul fronte fumetti, gli ammiratori di Alan Moore troveranno spunti interessanti nella recensione de La Lega degli Straordinari Gentlemen, mentre gli appassionati di manga non potranno perdersi le vicende cruente (e piccanti) di Gantz; ringraziamo BAO Publishing e Panini Comics per averci fornito le magnifiche tavole a corredo. Infine, in sezione antologica, ritroviamo l’immancabile rassegna di racconti fantastici tra cui una nuova traduzione di Aria Fredda di H.P. Lovecraft, seguita dai fumetti a colori Beyond e Daddy 9, direttamente dal concorso ‘In Love With My Robot’ organizzato da Verticalismi.it. Spero di aver solleticato la vostra curiosità, e v’invito dunque a sfogliare le pagine di TdCM #3, augurando a tutti voi una buona e divertente lettura!


Terre di Confine Magazine #3 è rilasciato in forma totalmente gratuita, sfogliabile on-line o scaricabile, qui:

Vi ringraziamo fin d’ora se vorrete supportarci tramite passaparola, condividendo la notizia tra i vostri contatti o nei vostri siti e social, se vi fa piacere anche cliccando gli appositi pulsanti “mi piace” che trovate nella pagina sotto l’editoriale ^__^

Grazie a tutti!

Ass. Cult. Terre di Confine