sabato 17 gennaio 2015

World War Z

Titolo: World War Z
Regia: Marc Forster
Anno: 2013
Genere: azione, horror
Cast: Brad Pitt, Mireille Enos, James Badge Dale, Daniella Kertesz, Matthew Fox, David Morse. Fana Mokoena, Abigail Hargrove, Pierfrancesco Favino

La trama in breve:
Gerry Lane è in auto con la sua famiglia, nel traffico di Philadelphia, quando scoppia il caos. Orde di persone infette da un male sconosciuto si avventano su chiunque altro, contagiandolo in pochi secondi. Ex impiegato delle Nazioni Unite ritiratosi a vita privata, Lane accetta di tornare in servizio pur di mettere in salvo la propria famiglia su una nave del governo. Parte dunque alla ricerca del luogo del primo contagio, di scorta ad un promettente immunologo, nella speranza di isolare il virus e poter apprestare un vaccino.  (fonte mymovies)

Il mio commento:
Stamattina, ho acceso il televisore e mè apparso un primo piano di Pier Carlo Padoan: 
"Azz, il televisore ha conservato un'immagine residua degli zombies di ieri...", ho pensato lì per lì.
Fortunatamente non era così, e il servizio del tg ha ripreso poco dopo con la sua consueta verve, spostando l'attenzione ora sul papa che solleva il pugno, ora su Greta e Vanessa finalmente ritornate e a casa, ora sull'elezione del presidente della Repubblica, e via dicendo,
Nessuna traccia dell'ebola che, stando a qualche mese fa pareva stesse per portare il mondo a uno scenario apocalittico simile a quello proposto in questo World War Z, probabilmente non più così terrificante nelle valutazioni di economia giornalistica.
Mentre osservavo il tg, avvertendo già i primi segni di nervosismo e incazzatura che ogni volta provo quando li guardo, mi son tornate alla mente le scene iniziali del film di cui sto provando a produrre un commento: una carrelata di sequenze prese da telegiornali e trasmissione televisive in cui, di tanto in tanto, compaiono riferimenti a una nuova devastante piaga che sta violentando l'umanità.
Manco il tempo di formulare delle domande di senso compiuto e ci troviamo Brad Pitt e family imbottigliati nel traffico, diretti non si sa dove, un secondo prima che il disastro abbia inizio: isteria di massa, contaminazioni fulminee, aggressività, confusione, fuga, panico... inutile dire che questo blockbuster ispirato al romanzo "World War Z - La guerra mondiale degli zombi" di Max Brooks parte alla grande.
Dall'inizio alla fine si rivela un crescendo di inseguimenti, situazioni estreme, devastazioni e lotte disperate verso una pseudo-soluzione alla piaga globale e che, inutile dirlo, il protagonista riuscirà a individuare. Difficile non farsi coinvolgere, soprattutto perché gli zombies proposti sono famelici e implacabili, rabbiosi e agilissimi, talmente ossessionati dalla necessità di aggredire e infettare che non esitano a lanciarsi nel vuoto o a creare piramidi umane pur di raggiungere lo scopo.
Nel complesso, mi son sentito coinvolto e non mi son affatto annoiato, reputando discretamente il film proposto, precisando però che di blockbuster si tratta, per cui con molte semplificazioni e dinamiche che accadono con disarmante puntualità.
Ho apprezzato però il realismo che hanno cercato di ricreare, le eterogenee ambientazioni proposte e pronte per uno sfruttamento anche videoludico, così come le sfighe inserite: dalle bambine impanicate (per inciso, in situazioni del genere, due schiaffoni e via: "Bimba di merda! Se urli ancora ci ammazzano! Stai zitta, cazzo!!!") agli scienziati che, ecco, con le armi in mano risultano pericolosi (...non fatemi dire di più, ma QUELLA scena meritava l'Oscar, davvero) o agli infetti che trovi nei posti più disparati ("ehm, signorina...giungono strani rumori dal bagno" "non si preoccupi: vado a controllare e sono sciubito da lei..."). 
Però...
...però, mentre guardavo il film, non ho potuto non pensare a "28 giorni dopo" di Boyle e al fatto che, tutto sommato, lì, qualche spiegazione veniva fornita e le creature proposte erano effettivamente infette, non esseri "non-morti". 
Qui invece non è chiaro cosa accada alle persone che vengono morse (il sangue infetto lo si può anche bere, ma non succede nulla...), come mai acquisiscano agilità e resistenza sovrumana ma abbruttendosi in modo assurdo. 
Tra l'altro, tutti atletici e magri, eh?
Che ne è dei ciccio-zombies?
So che siamo alle prese con una saga (forse...per via dei problemi di budget e di realizzazione incontrati già con questo primo film), però qualche indizio disseminato qua e là sarebbe stato gradito, o anche un po' di approfondimento dei personaggi che invece risultano stereotipi.
Che poi, volendo dirla tutta, ci sono anche dei vuoti narrativi, oltre alle "strane coincidenze" o all'incredibile sangue freddo delle persone: voglio dire, non avete un amico, un parente...qualcuno per cui stare in pensiero? Non vi viene l'angoscia né vi nasce alcuna emozione contrastante nel dover lottare in questo modo? Un pensiero a Dio, Allah, Visnù o chi per esso?
Niente...  manco lo stimolo a dar di corpo o a dar di matto nonostante il disastro verificatosi.
Se in "28 giorni dopo", dove tutto cominciava da un ceppo virale liberato da un dissennato intervento degli animalisti che intenzionati a liberare alcuni animali cavia, quanto meno l'infezione rimaneva confinata alla Gran Bretagna. Dopotutto, i "rabbiosi" non pilotavano mezzi né nuotavano...e dopo qualche settimana crepavano pure se non trovavano cibo. Qui invece, come i non morti stile The Walking Dead, gli infetti sono distribuiti ovunque nel mondo. Possibile che, considerando il casino che nel mondo reale è venuto su per l'ebola o l'aviaria o la Sars o chi per essa, nel mondo di WWZ nessun governo o ente si sia allertato per tempo nuclearizzando, che ne so, l'India o l'Africa intera? 
Per dire, anche in Shaun of the dead (capolavoro!!!) si era alle prese con un'epidemia eppure la si riusciva a contenere e ridimensionare. Gli unici invece che, nel film, ci pensano al proprio futuro sono quelli di Gerusalemme, che costruiscono muri come suggerito nel manga L'attacco dei giganti o come han fatto pure in Pacific Rim...e non penso che un perimetro alto almeno 30 m che circonda la città venga eretto in una notte sola! Per cui, di nuovo, il resto del mondo cosa stava facendo nel frattempo? Tutti a guardare Jersey Shore?
Invece, parlando di questioni serie, vuoi mettere una bella scena con il papa, anzi no, Chuck Norris zombizzato? In effetti, questo avrebbe coinciso con la fine dell'umanità...al netto di AstroSamantha e degli altri astronauti che, con simpatia, osservavano la distruzione del mondo dall'alto dei cieli... 
Altra cosa sospetta; perché chiamarla guerra? 
In fondo, gli zombies mica posseggono armi o sono organizzati; non hanno manco mosso rivendicazioni o espresso intenzioni di conquista. Per cui, ecco, mi pare un'espressione fuorviante: ben diverso sarebbe stato trovarsi di fronte a non morti che guidano mezzi di locomozione, usano armi da fuoco e via dicendo e che rivendicano libertà o territori. Allora sarebbe corretto definirla guerra. Altrimenti, sa di falso e vigliacco. Tipo bombardare con un drone dei villaggi in Medio Oriente giustificando l'intervento, a posteriori, mostrando come oltre a centinaia di civili sono morti, forse, due estremisti affiliati a qualche organizzazione criminale.
A meno di straordinari colpi di scena che vedremo nei prossimi capitoli della saga, penso quindi che proporre un titolo (anche per il libro, intendo) di diversa natura sarebbe stato più corretto. 
Considerazioni mie personali a parte, con una buona birra, World War Z rappresenta una discreta occasione di intrattenimento all'insegna dell'horror, capace di coinvolgere e e di far capire quanto Brad Pitt si fosse preparato per il casting di Machete, parte poi andata al temibilissimo Danny Trejo.

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