giovedì 8 ottobre 2015

Jurassic World

Titolo: Jurassic World
Regia: Colin Trevorrow
Anno: 2015
Genere: fantascienza, azione
Cast: Chris Pratt, Vincent D'Onofrio, Bryce Dallas Howard, Judy Greer, Nick Robinson, Jake Johnson, Lauren Lapkus, Katie McGrath, Irrfan Khan, B.D. Wong, Ty Simpkins, Eddie J. Fernandez, Brian Tee


La storia in breve:
Sono trascorsi 22 anni dagli eventi di Jurassic Park e dall'incidente occorso allora, durante i quali a Isla Nublar, al largo di Costarica, si è sviluppato il progetto di John Hammond. 
Il parco dei divertimenti con i dinosauri come attrazioni è ora una realtà che attira orde di visitatori, ma il management della Masrani Corporation non si accontenta. 
Consapevole che il suo pubblico chiede sempre di più, il CEO Simon Masrani finanzia un progetto che prevede la generazione, attraverso incroci genetici, di una nuova specie di dinosauro, mai esistita prima. Il suo nome è Indominus rex, la sua caratteristica principale quella di unire la ferocia delle lucertole carnivore e un'intelligenza molto più sviluppata. Ma qualcosa sfugge al controllo dei gestori del parco e Indominus rex diventa una minaccia letale per i 20 mila visitatori di Jurassic World. (fonte mymovies)


Il mio commento:
Ricordo di aver visto il primo, storico, Jurassic Park al cinema "Las vegas" del mio paese. Avevo 11 anni e l'emozione si assestava su buon livello, così come la strizza alla visione di quel che potevano effettivamente fare certi dinosauri in termini di smembramento e squartamenti. Per tutta una serie di motivi, non da ultima anche la potenza visiva degli effetti speciali del film targato Spielberg, Jurassic Park mi aveva colpito e mi era rimasto dentro.
A distanza di anni, anche se sapevo di non doverlo fare dopo aver visto la scena di Owen (Chris Pratt) che corre in moto assieme ai velociraptor nel trailer e dopo aver letto la dissacrante recensione su Bagni Proeliator, dovendo pur passare il tempo in aereo, ho provato a vedere quest'ennesimo contributo alla saga giurassica.
E dopo averlo visto, tutto me stesso voleva alzarsi, prendere la parola, e gridare: questo Jurassic World ... è una cagata pazzesca!!!
Al di là della follia insita nella sceneggiatura e nelle scelte visive proposte, l'ho trovato fondamentalmente insipido e poco sensato. Dal punto di vista della spettacolarità e degli effetti speciali, inutile negarlo, non ci sono problema di sorta. Ma in termini di scelte visive, di comportamenti, di dinamiche e di situazioni, quasi tutto sembra un insulto all'intelligenza dello spettatore.
Complimenti, in primis, all'egregio lavoro svolto dalla direttrice Claire Dearing (Bryce Dallas Howard) e a Simon Masrani (Irrfan Khan), capo supremo di tutto, per la gestione delle emergenze, l'organizzazione generale e il livello di sicurezza del parco. Già perchè ora i visitatori possono andare a zonzo in modo indipendente all'interno di sfere "indistruttibili": tra foreste intricatissime, strapiombi, bestioni di 20 m in libertà dev'essere di certo sicuro...e meno male che non c'erano tifoni in arrivo, stavolta.

In secondo luogo, un plauso a chi è riuscito a convincere Owen che addestrare i velociraptor ricorrendo alle arti magiche del mago Oronzo sia cosa buona e giusta. Anche l'idea di addomesticarli per usarli come armi sembra partorita da una mente obnubilata dai fumi dell'alcol o sotto l'uso di stupefacenti. 
Un sentito abbraccio invece al copilota dell'elicottero, professionista e con anni di esperienza alle spalle, costretto a salire di quota in vece di passeggero mentre il supremo ed eccentrico Simon Masrani dimostra le sue capacità di mettersi in pericolo.
Infine congratulazioni vivissime all'ideatore delle scarpe di Claire Dearing, rosa, con i tacchi, ideali per scappare correndo quando un T-rex ti insegue o per simpatiche camminate all'interno di una giungla inesplorata alla ricerca di un dinosauro geneticamente modificato. Il tutto, senza sporcarsi o rovinarsi minimamente.
Fatto sta che questo Jurassic World a me non ha comunicato granché, ha semplicemente rievocato ricordi di quel primo Jurassic Park visto più e più volte in vhs e di quelle emozioni che invece, qui, non ho ritrovato malgrado la potenza visiva sfoggiata. Tutto poteva andar diversamente se, come già riscontrato anche in altri film, anzichè spender miliardi in marketing si fosse scelto di prendere qualche sceneggiatore sano di mente e pensato di rallentare la narrazione, per rendere il tutto più verosimile e umano.
In fondo, bastava poco per rendere questo film memorabile, tipo l'Indominus rex che violenta un T-rex dopo aver sbranato i nipoti della direttrice oppure l'unità di crisi internazionale che sgancia Hulk nell'isola chiedendogli di risolvere la questione in modo civile e diplomatico.



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