domenica 28 febbraio 2016

Italiano Medio

Titolo: Italiano Medio
Regia: Marcello Macchia Bruno Liegibastonliegi
Anno: 2015
Genere: commedia, demenziale
Cast: Marcello Macchia, Luigi Luciano, Enrico Venti, Lavinia Longhi, Barbara Tabita

La trama in breve:
Giulio Verme è un ambientalista convinto in crisi depressiva, che alla soglia dei 40 anni si ritrova a fare la "differenziata" in un centro di smistamento rifiuti alla periferia di Milano. Avvilito, furioso, depresso è ormai totalmente incapace di interagire con chiunque: con i colleghi di lavoro, con i vicini, con la famiglia e con Franca, la compagna di una vita. L'incontro con l'agguerrita anche se poco credibile associazione ambientalista dei "Mobbasta" lo convince a combattere fervidamente contro lo smantellamento di un parco cittadino, ma per Giulio è l'ennesimo fallimento. Non ci sono più speranze per il nostro protagonista fino a quando incontra Alfonzo, un suo vecchio e odiato amico di scuola che ha però un rimedio per tutti i suoi mali: una pillola miracolosa che gli farà usare solo il 2% del proprio cervello anziché il 20%, come si dice comunemente. Ed è proprio così che Giulio supera la depressione: non pensa più all'ambiente ma solo a sé stesso, alle donne, ai vizi, passioni e virtù di ogni italiano medio. Una battaglia senza esclusioni di colpi si consuma nel cervello e nella vita di Giulio tra l'Italiano Medio e quello impegnato ma inconcludente che lo porterà non solo a diventare il Vip più famoso d'Italia ma anche a cambiare gran parte della sua vita... (fonte comingsoon)
Il mio commento:
Conosco la comicità di Marcello Macchia "Maccio Capatonda" dai primi cortometraggi andati in onda sui vari "Mai dire..." , una comicità demenziale e demente, che trae spunto dalla cinematografia moderna o da situazioni comuni o dai vari programmi televisivi proposti dalle principali emittenti (vedi Unreal Tv). Comicità giocata sui nonsense, sui giochi di parole, sugli equivoci, sulla parodia ed espressa tramite cortometraggi (tra i vari, La FebbraL'uomo che non reggeva l'alcol, Rocchio 47, ...) e web serie (La villa di lato, Drammi mediacali) e programmi tv (Mario)
Con questo voglio specificare che ho visto Italiano Medio consapevole di cosa aspettarmi e in grado di comprendere, almeno imho, le sue battute e la demenzialità proposta.
Tuttavia, come anche altri hanno scritto, non è che Italiano medio si sia rivelato così in linea con le aspettative. Sicuramente risulta determinante il fatto che si tratta, appunto, di un film e non di un cortometraggio con tempi e modalità comunicative differenti. In seconda battuta, il fatto di non aver potuto/voluto toccare certe tematiche ha compromesso la possibilità di risultare maggiormente incisivo in termini di critica sociale (non si parla di politica o di calcio o di mafia ... e via dicendo).

domenica 7 febbraio 2016

Interceptor: Il guerriero della strada - Mad Max 2: The Road Warrior

Titolo: Interceptor: Il guerriero della strada
Titolo originale: Mad Max 2: The Road Warrior
Regia: George Miller
Anno: 1981
Genere: azione, sci-fi
Cast: Mel Gibson, Mike Preston, Bruce Spence, Virginia Hey, Emil Minty, Kjell Nilsson, Max Phipps, Vernon Wells, William Zappa, Arkie Whiteley

La trama in breve:
Mad Max, l’intrepido guerriero di “Interceptor” è di nuovo sulla strada. Nell’aspro deserto, reso ancora più inospitale dalla natura contaminata dal disastro atomico, si gioca la partita mortale della vita e della morte. L’unica moneta corrente è il petrolio, oramai agli sgoccioli: Mad Max scova un deposito del prezioso liquido assediato dalla tribù dei feroci Humungus, e ingaggia con questi una durissima battaglia. (fonte www.altadefinizione01.click)

Il mio commento:
Ci tenevo a vedere questo film, sia per continuare con la visione della saga di Millter, sia per colmare mie personali lacune in ambito cinematografico.
In effetti, questo, ricorda molto ma molto di più quanto visto l'estate scorsa nell'ottimo Fury Road ed è innegabile la potenza visiva di quanto trasposto su schermo. 
Ok, la trama è quel che è, non ci sono intrecci di sceneggiatura che fanno gridare al miracolo e molto è ridotto ai minimi termini, sia per dinamiche che per sequenze o caratterizzazioni.
Però, cavolo, funziona e riesce a imprimersi, a lasciare emozioni e ricordi nello spettatore. Si percepisce eccome la precarietà di un mondo ormai allo sbando, derelitto e caotico: la scelta della location nel contesto del deserto australiano ben rende questa idea.
Ma ancor di più si intuisce l'origine di certe suggestioni e certe estetiche che hanno fatto la fortuna di opere quali Hokuto no Ken (di Testuo Hara e Buronson) o The legend of mother Sarah (di Katsuhiro Otomo), anche se probabilmente la lista non si ferma qui considerando quanto proposto in termini di inseguimenti ed esplosioni. Anche la scena in cui il protagonista viene trasportato in volo, ferito e incosciente, inquadrato dall'alto per mostrare sullo sfondo quanto avviene a terra mi ricorda qualcosa...
Ci sono infatti vari elementi che rendono Mad Max 2 fortemente di impatto e che rimandano, almeno per quanto mi riguarda, alle opere citate: il contesto post-atomico, l'aridità del deserto, l'assenza di tecnologia, la violenza e i soprusi, gli abiti...lo stesso Lord Humungus, in tenuta da gladiatore e con segni di qualche ferita/contaminazione, ricorda molto Jagger, fratello di Kenshiro.