sabato 13 agosto 2016

Earth Overshoot Day

Qualche giorno fa, per la precisione l'8 agosto 2016, leggevo questo articolo sull'Ansa: Earth Overshoot day.
Ora, al netto dei dubbi su come sia possibile e su come avvenga effettivamente la valutazione del consumo di risorse del pianeta, sono rimasto a dir poco sconcertato dalla presa di coscienza di come l'umanità stia procedendo nel processo di devastazione del pianeta su cui vive.
Niente di nuovo sotto il Sole, per carità, non che fossi conscio di come l'industrializzazione e la volontà economica delle nazioni ci spingano in una certa direzione, però appurare che nel 2000 l'Earth Overshoot Day era datato 1 novembre mentre, a distanza di circa 15 anni, il limite è raggiunto già a inizio agosto mi ha dato molto ma molto da pensare.
Di seguito un paio di immagini giusto per avere un quadro generale della situazione:



A questo sito invece ci sono ulteriori informazioni sul Earth Overshoot Day.
Se poi diamo un'occhiata al 2013, giusto per fare un esempio, si può notare come siamo peggiorati :-(




La situazione globale è abbastanza agghiacciante quindi, e credo che dovremmo, tutti intendo, rivedere molte delle nostre dinamiche di vita prima che sia troppo tardi, cominciando dai trasporti e dagli sprechi, definendo politiche sensate e lungimiranti (altro che referendum e promesse di dare più soldi ai poveri, promesse che hanno il sapore della compravendita di voti e che dovrebbero far rimuginare assai, soprattutto se si considera la situazione del debito pubblico italiano). 
Missioni impossibili, mi sa, ma che dobbiamo fare proprie e che, probabilmente, occasioni come l'expo dell'anno scorso potevano aiutare a far emergere.
Da un certo punto di vista, credo comunque che bastino anche poche azioni da parte di ciascuno a contribuire al miglioramento globale. Anche perché difficilmente la produzione di massa o le infrastrutture nazionali dedicate al trasporto muteranno in tempi rapidi, convertendosi a pratiche ecologiche e più coscienziose. E non possiamo nemmeno pensare che siano "gli altri" a dover sistemare le cose o pagare le conseguenze del nostro modo di vivere odierno.
Per esempio, un prodotto come Emulsio "il salvambiente" (noi lo usiamo) può favorire la nascita di circoli virtuosi che portino alla riduzione di sprechi di plastica e circolazione di camion sulle strade.
Oppure la stampa su carta di documentazione e altro materiale che potrebbe benissimo non avvenire, vedasi tutti quei volantini pubblicitari che sistematicamente vengono presi e gettati nella spazzatura.
O, ancora, si potrebbe cerca di evitare lo spreco energetico dovuto, banalmente, a elettrodomestici in funzione che nessuno usa (tipo tv o monitor del pc) o delle lucette delle ciabatte elettriche.
Ma anche una spesa più oculata o un po' più di attenzione in cucina potrebbero aiutare a ridurre sprechi magari, banalmente, boicottando certi prodotti che usano troppi imballaggi.
A mio modo di vedere, se partiamo dalle piccole cose, ci sarà speranza di migliorare in quanto entreremo nell'ottica di idee di voler contribuire al cambiamento. Se invece ci aspettiamo che questo avvenga globalmente senza muovere un dito, beh, mi sa che tra qualche anno ci troveremo con un Earth Overshoot Day ben prima di giugno...






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