domenica 16 ottobre 2016

Appello raccolta fondi per Terre di Confine


Come già accennato qualche settimana fa, è ancora attiva la campagna di raccolta fondi per sostenere e rilanciare le attività promosse dall'associazione culturale Terre di Confine, ossia l'attività redazionale volta a proporre articoli relativi al fantastico - in tutte le sue varie e fantasiose accezioni - sia sul portale web che all'interno dell'omonima rivista aperiodica.
Seppur consapevoli del fatto che le campagne di crowdfunding rappresentano sempre una scommessa, che forse all'estero hanno una considerazione e un feedback diverso da quello riscontrabile in territorio nostrano, ma al contempo consci della necessità di capire se "fare il salto" e continuare con una dinamica più professionale e strutturata oppure rivedere ulteriormente il progetto, inclusa l'opzione di chiudere definitivamente, scenario che mi sento in dover di accennare perché non è così scontato che si continui, abbiamo tentato la via di Indiegogo.
Segnalando l'iniziativa attraverso i nostri canali e pur attivando una campagna mirata su Facebook, un bel po' di gente, lettori e non, è venuta a conoscenza di questa iniziativa.
Ma, ad oggi, ad un mese circa dall'attivazione della campagna, le donazioni non stanno fioccando come ci saremmo aspettati ... anzi, non stanno arrivando proprio :-(((
In effetti la cifra proposta è altina, magari incute perplessità da parte dei potenziali sostenitori. Forse nemmeno sarebbe mai stata raggiunta in questo o in altre linee temporali parallele - quanto meno senza la promessa di corredare alla rivista calendari, gadget, amuleti di criptonite, apparecchiature per il teletrasporto o biancheria intima di Ria Antoniou -, ma almeno confidavamo di vederlo muovere con un minimo di costanza quel caro e simpatico indicatore di donazioni raccolte.
In fondo, facendo qualche considerazione spiccia, se anche uno ogni 10 (o 100 o 1000) visitatori del portale TdC, o dei vari lettori che negli anni hanno beneficiato gratuitamente del materiale proposto, o che grazie agli articoli e alle interviste proposte hanno fruito di un minimo di pubblicità a costo zero (ad esempio editori, cosplayer, ... ), se almeno uno di loro contribuisse con una manciata di euro, la situazione sarebbe ben diversa.
Invece niente...siamo soli...o stiamo sbagliando qualcosa...
Peccato quindi.
Eh sì che Tdc Magazine avrebbe, anzi, ha tutte le carte in regola per costituire una valida esperienza di lettura, sia per gli approfondimenti su film, romanzi, fumetti, serie, anime, sia per i saggi proposti, che per le interviste oppure i racconti di qualità accuratamente selezionati e vagliati.
E magari, da rivista unicamente online magari sarebbe potuta diventare qualcosa di più, una pubblicazione con cadenza più frequente oppure - perché no? - impaginata e comodamente fruibile in formato cartaceo :-))





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