martedì 11 ottobre 2016

Deadpool

Titolo: Deadpool
Regia: Tim Miller
Anno: 2016
Genere: azione, supereroi
Cast: Ryan Reynolds, Morena Baccarin, Ed Skrein, T.J. Miller, Gina Carano, Brianna Hildebrand, Rachel Sheen, Leslie Uggams, Andre Tricoteux, Jed Rees

La trama in breve:
Wade Wilson è un mercenario senza scrupoli per cui tutto ha un prezzo, finché scopre la sua anima gemella: una prostituta di nome Vanessa. Quando tutto sembra andare per il meglio, Wilson scopre di avere un cancro all'ultimo stadio. Per questo viene avvicinato da un sinistro personaggio che ha in serbo una proposta di cura insolita. Wilson accetta ma finisce per essere vittima di un esperimento genetico dagli esiti imprevedibili. (fonte mymovies)

Il mio commento:
Ordunque, a quasi un mese dal commento su Ex-machina eccoci nuovamente qui a ciarlare di qualche altro film. Avrei potuto parlare di "Kung Fu Panda 3" - carino, meno spassoso del previsto ma comunque simpatico e piacevole, e graficamente notevole - oppure spendere due parole sullo strepitoso "Il racconto del Vajont", di Marco Paolini, di cui ho intravisto solo la parte finale ieri sera su Rai5, ma in questo caso non mi sento degno né sufficientemente preparato ad affrontare una storia così importante e sfaccettata, per cui mi limito a consigliare caldamente di cercarvi il video su youtube (tipo qui).
Per cui, esaurite le possibilità sensate, ripiegherei su qualcosa di più semplice e, coff coff, commerciale. Ossia Deadpool, film Marvel ispirato all'omonimo personaggio dei fumetti creato da Fabian Nicieza e Rob Liefeld negli anni '90.
Ma andiamo con ordine.
Anni fa, venne proposto alle masse il film "X-Men origins: Wolverine", dedicato a Wolverine, appunto, personaggio inflazionatissimo e decisamente noto dell'universo Marvel. 
In quella pellicola, faceva la sua comparsa Wade Wilson (vero nome del tizio in calzamaglia rossonera altrimenti noto come Deadpool) non solo come mercenario ma come mutante: ci sono le prove qui e qua
Ora, svariati anni dopo, ignorando quanto già fatto pregustare alle masse, Deadpool ritorna (cioè, è tornato mesi fa ma io vivo in differita ... ) in una pellicola scanzonata, irriverente e decisamente violenta.
Sin dalle sequenze iniziali ho adorato questo film, canzonatorio, politicamente scorretto e folle. 
In linea con quello che, appunto, è il personaggio di Deadpool, il mercenario chiacchierone, che più volte ho incrociato leggendo i fumetti Marvel degli X-Men. 
La cosa interessante, ma che poi non è nemmeno una novità, è che non siamo di fronte a un eroe, ma a un vero e proprio killer, uno che ammazza senza porsi problemi particolari....eppure tutto ciò non "pesa", anzi, nemmeno ci viene da pensare a lui come a un pezzo di merda, a un nemico pubblico o similare. In qualche modo ci cattura, si crea empatia e simpatia, vuoi per le battutine irriverenti e il suo vivace favellare, vuoi per la crisi personale di una persona che tenta il tutto per tutto a causa del cancro che lo sta divorando, vuoi perché nonostante sia brutto, violento, maleducato e con la coscienza sporca riesce a farsi una gnoccolissima di prima categoria.
E non sto dicendo che non mi piace, capiamoci.
Il personaggio, intendo, così come il film. Credo che il ritmo posseduto da questa pellicola sia il vero pezzo forte, l'elemento che conferisce grandiosità alla visione, alternando azione a demenzialità a flashback e citazioni. Sì perché il nostro Deadpool è pure consapevole di essere un personaggio della finzione, di vivere in un fumetto/film, cosa che permette di aggiungere complicità e dialogo con il pubblico, chiamandolo in causa e rendendolo ancor più partecipe di ciò che sta vedendo/vivendo. Per non parlare delle innumerevoli citazioni capaci di strappare un sorriso (ad esempio "Cavalcami come fa Yoda con Luke") e di rendere più contemporaneo e vicino il caro Wade Wilson.
La storia in sé, lascia il tempo che trova, in quanto funzionale a introdurre il personaggio e a creare un minimo di continuità con l'universo Marvel dedicato ai mutanti...che poi, cavolo, di tutti i personaggi selezionabili tra le fila mutanti, dovevano pescare proprio un insulso Colosso e una misteriosa Testata Mutante Negasonica, minuta adolescente introversa e ribelle che, anziché palesare poteri telepatici e precognitivi come nei fumetti, dimostra abilità esplosive tipo Cannonball. Perchè? Per Ganesha, perchè ogni volta che si tirano in ballo i mutanti bisogna fare delle porcate bibliche? Proprio non mi va giù... 
Tanto, a voler esser pignoli, anche il ruolo di Francis, il cattivone di turno, dal vago accento inglese ma per me ex Daario Naharis di GoT, c'azzecca per metà con quella che, in teoria, è la genesi del personaggio di Deadpool.
Comunque, stavo dicendo, forse, la storia in sé non è che sia poi così complessa, visto che abbiamo un po' di flashback e una vendetta da perpetrare nel più totale disinteresse del mondo, ma è ben orchestrata grazie alle scelte di regia e alla narrazione efficace. 
Le scene d'azione pure sono piuttosto ben congegnate, spettacolari e ben architettate per riuscire a sfruttare appieno le notevoli abilità acrobatiche e assassine del nostro caro protagonista. Protagonista che indossa spesso e assai la classica tutina, ma non per questo perde in espressività grazie alla mimica e al modo tutto suo di essere e di muoversi.
Apprezzata infine la scelta di presentare al pubblico un film maturo, sia per linguaggio che per scene di violenza che di nudo. Infatti, rispetto ad altre pellicole super-eroistiche, il nostro tromba e frequenta postacci con donne in abiti discinti. Uno dei vantaggi di non essere un eroe, evidentemente.
In fondo, come cerca di spiegare un ingombrante e imbranatissimo Colosso, mastodontico quanto fuori luogo - seppur capace di contrastare con la fantasiosa agilità fisica e non del nostro Wade - non è che si è eroi a tempo pieno, h24, 7 giorni su 7. Basta esserlo nei momenti importanti, nelle proprie scelte, con il proprio sacrificio, con il proprio esempio....
Tutte cose che non si applicano a Deadpool, che fondamentalmente è un ribelle, uno a sé...
O forse no? 
Se non ricordo male, in uno degli ultimi archi narrativi letti nei fumetti degli X-Men,  me lo son trovato tra le file della squadra X-Force istituita dal buon Scott Ciclope Summers per fare, come dire, il lavoro sporco. Ammazzare, sbudellare, accoppare, oh sì, questo e molto altro ma... dietro le quinte. Perché, come dire, non è che gli X-Men siano dei santarellini a 360 gradi. 
Ora che ci penso, notando i colori delle uniformi della squadra qui a lato, mi sa che la divisa che inizialmente sfodera Wade nel film sia un riferimento a questa versione del personaggio. 
Comunque, tornando a noi, fondamentalmente me lo son goduto questo film, mi ha intrattenuto e fatto divertire. Sulla scelta di Ryan Reynolds, non saprei che dire: tutto sommato funziona, risulta credibile, più che nei panni di Lanterna Verde. Forse mi ha convinto poco nella versione "butterata", ma forse perché quella pelle rovinata e bruciacchiata mi rimandava più a Nightmare e a Spawn...ma questo è un problema mio.
Un problema del film, invece, è l'ossessione per il lieto fine, per il voler comunque far trionfare "l'amore", un bel messaggio, per carità, rassicurante, ma che mi ha fatto un po' storcere il naso: voglio dire, com'è possibile che vada tutto così liscio nonostante la devastazione perpetrata nello scontro con il superuomo Francis/Ajax? 
Cioè, se n'è stato via per anni, senza dare spiegazioni, senza una telefonata, un messaggio su Whatsapp o su Facebook, poi torna, ti mette in pericolo, ammazza milioni di persone, si rivela un cesso orrendo, e lei...lei..."ti amo".
Ma come???
Mi sa che Elio e Le Storie Tese c'hanno proprio ragione...
Divagazioni a parte, se ne avete occasione, recuperatevelo, se non altro per la sequenza iniziale e per le varie gag disseminate qua e là, vedasi "lo sciamano" in stile Zoolander per strapparsi le mutande di dosso e usarle come bandiera o quelle sviste con le borse con le armi. 
Cose che capitano anche ai migliori. 
Forse.


1 commento:

MaryA ha detto...

Ero molto scettica verso questo film, ma l'ho trovato divertente e simpaticamente ironico nel suo deridere il clichè del supereroe classico. E poi Ryan Reynolds lo trovo perfetto nei ruoli comici, almeno quanto è risibile e disastroso in quelli seri XD (il remake di Amityville mi fa ancora sbellicare)

E poi trasformare Careless Whisper in una canzone a lieto fine è sicuramente un'impresa coraggiosa XD

*MaryA*